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3-0 al Camp Nou!

Una partita inutile, una partita buona per continuare il processo di crescita, pensiamo a non perdere altro terreno in campionato.
Pirlo fa giocare Buffon per concedergli la passerella in Champions, brutto segnale per la squadra che scenderà in campo svogliata.

Queste e altre erano le considerazioni sparse dei tifosi alla vigilia di Barcellona-Juventus.
Pirlo e i suoi ragazzi smentiscono tutti e ci regalano una delle più belle serate degli ultimi anni.
Nessuna squadra italiana aveva mai fatto 3 gol in casa ai catalani.
L’ultima sconfitta casalinga in Champions del Barcellona risaliva al 2013 (un altro 0-3).
Il Barcellona vinceva regolarmente il proprio girone da 14 anni.
Buffon para 7 tiri a Messi, non era mai successo che la Pulce tirasse così tanto in una partita (11 tiri totali) senza segnare.
La Juventus torna a vincere al Camp Nou dopo oltre 17 anni. In porta c’era già Buffon. Kulusevski avrebbe compiuto 3 anni di lì a pochi giorni, de Ligt ne aveva 4.
Il Camp Nou diventa lo stadio dove Cristiano Ronaldo ha segnato più gol in trasferta, 13 in 14 partite. Quelli di ieri, tuttavia, erano i primi in Champions.

Quella di ieri non è certamente la prima impresa europea che la Juventus compie in 60 anni di competizioni extra-nazionali, anzi. Tuttavia questa stagione era partita con i pronostici che non vedevano la Juventus assoluta protagonista: in Italia viene considerata alla pari di altre, in Europa è stata proprio snobbata come probabile vincitrice. Per cui la vittoria e il primo posto ottenuto hanno un valore molto superiore al mero risultato sportivo: sono una potente iniezione di fiducia per, ricordiamolo, una squadra profondamente rinnovata in ogni suo aspetto e la cui età media si è notevolmente abbassata soprattutto nel reparto centrale.

Ecco, il centrocampo. Le notizie più belle arrivano proprio da lì, perché in attacco e in difesa le certezze non mancano (semmai mancano le alternative). In mezzo, invece, pur essendo numericamente a posto, tutti abbiamo denotato la mancanza di qualità e personalità. Termini fin troppo abusati da far pensare che, questo il mio augurio più grande, abbiano stimolato l’autostima di tecnico e calciatori.
Ramsey, Arthur e McKennie forniscono una prova fantastica in quanto a moto, intelligenza tattica, mobilità e tecnica. Se per il brasiliano si è trattato di una serata dal sapore della rivalsa, per gli altri 2 abbiamo assistito a tutto il campionario di abilità che si richiede a dei centrocampisti di valore europeo: il gol del 2-0 è il manifesto della serata, dalla percussione di Ramsey al triangolo vincente tra McKennie e Cuadrado.
Già, Cuadrado. L’ho lasciato fuori dal primo elenco non per dimenticanza ma solo perché merita un discorso a parte. Juan Cuadrado è diventato un giocatore fondamentale per questa squadra, il vero equilibratore tattico e assist man da record: quello di ieri è l’ottavo in stagione!
Gli ultimi 2 in Champions sono di vitale importanza, perché senza il gol di Morata al Ferencvaros non saremmo qui a festeggiare il primo posto del girone.

Questo articolo non ha particolari spunti tattici da proporre, lo scrivo semplicemente perché nutrivo il bisogno che anche su Juveatrestelle resti traccia della serata di ieri. Deve restare traccia perché c’è da commentare un’altra prestazione magnifica, quella del nostro portiere di riserva. Dopo essere stato il “numero 1 dei numeri 1”, Gigi Buffon aveva voglia di battere un altro record: diventare il dodicesimo più forte di sempre. A 42 anni si dedica e ci dedica una prestazione monstre in barba a chi lo voleva protagonista solo fuori dal campo.
Ripassare, sarà per un altro anno.

E, infine, non si può non parlare di lui, il giocatore più forte di tutti i tempi.
Di Cristiano Ronaldo si conoscono tutti i record, tutti contano i gol e gli assist, ma in pochi guardano a come si guadagna il rispetto dei compagni a dispetto della sua immagine di “uomo che non deve chiedere mai.”
Ieri tutto il mondo ha visto il recupero su Messi nella nostra area di rigore, le immagini hanno fatto il giro del mondo e fornito ai fotografi un’occasione più unica che rara di immortalare i 2 campioni nella stessa azione di gioco.
Qui, però, vogliamo darvi un’altra prova del suo essere uomo squadra, con un’azione che ne descrive l’intelligenza tattica oltre alle incredibili doti atletiche per uno che si avvicina alle 36 primavere.
Il nostro Alberto Fantoni, sempre attento a questi dettagli, ha trovato le immagini e fornito la descrizione di una delle ultime azioni della partita, con cui concludiamo questo articolo augurandoci che quella di ieri sia la prima di altre serate leggendarie di questa stagione e dell’avventura di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera.

Siamo nel primo minuto di recupero, la vittoria è ormai in cassaforte. Per riguadagnare il primato del girone il Barcellona deve segnare 2 gol nei pochi minuti restanti. Nonostante ciò osservate cosa fa il numero 7 bianconero:
il Barça riparte, dal portiere a De Jong e CR7 si trova fermo sulla sinistra. McKennie è “fuori” e Rabiot stringe al centro.
A quel punto Alex Sandro ha già 2 avversari vicini più il terzino che parte largo, CR7 fiuta il pericolo e scatta per rientrare

McKennie non rientra in tempo su De Jong, Rabiot è saltato di netto e la palla va verso Messi. Sandro prova ad accorciare in scivolata ma Messi è sempre Messi e con un tocco di prima allunga su Griezmann che a quel punto ha una prateria davanti.
CR7 supera di slancio il terzino che era partito davanti a lui mentre de Ligt temporeggia senza uscire troppo sull’esterno per non far collassare la difesa da quel lato, lasciando l’entrata di Messi o altri.

Alla fine su Griezmann arriva in contrasto il Fenomeno.

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