Connect
To Top

Abbiamo un problema?

“Houston abbiamo un problema”, urlava il comandante dell’Apollo 13 nella famosa spedizione spaziale raccontata dal film di Ron Howard con protagonista Tom Hanks.

Dopo quanto accaduto (nuovamente) nell’ottavo di finale di Tim Cup contro l’Atalanta, è il caso che anche in casa juventina si pronunci quella frase? Ovvero, abbiamo anche noi un problema, in questo caso di tenuta mentale per tutti i novanta minuti?

Probabilmente sì e siccome la medesima situazione si è verificata più volte in questa stagione (il “punto più alto” in Qatar dove abbiamo lasciato un trofeo), evidentemente è arrivato anche il momento di affrontare la faccenda in modo serio.

Non è passata inosservata la sfuriata di Allegri a Doha, ma, a quanto pare, gli effetti sono stati effimeri se, a poco più di tre settimane di distanza, la squadra è tornata di nuovo a “staccare la spina”, rimettendo in discussione il risultato già acquisito.

Gli interrogativi sono due: o l’allenatore non riesce più a farsi seguire a trecentosessanta gradi oppure i giocatori, sazi di cinque anni di trionfi, non riescono più a seguirlo per mancanza di motivazioni.

In entrambi i casi ci sarebbe poco da stare alleg…ehm contenti; perché, in entrambi i casi, si tratterebbe comunque di un elemento fisiologico. Per l’allenatore, non riuscire più a tenere sulla corda i suoi uomini; per questi ultimi, non trovare nuovi stimoli e lasciare un angolino vuoto nella pancia piena.

A questo punto sarebbe necessario anche un intervento della società per ricordare ai dipendenti – tecnico e calciatori – che siamo ancora a metà stagione e gli obiettivi (i principali se non altro) sono ancora da raggiungere.

Sia beninteso, nessun catastrofismo perché ieri sera la partita è stata dominata per ottanta minuti e solo un gol che fuoriesce da ogni logica ha rimesso in partita gli avversari, rianimandoli.

Però, da qualche tempo a questa parte, c’è sempre quel senso di incompiuto a fine gara che lascia un po’ di amaro in bocca. Succede una volta e non ci fai caso; succede la seconda e ci ridi su; succede una terza, quarta volta allora cominci a pensare che sia un difetto ben radicato, talmente cronico che arrivi a sperare di non rivederlo più nel match successivo.

Come uscirne? Bella domanda.

Nella vigilia della gara di campionato contro il Bologna, Allegri aveva riferito di un confronto avuto con i suoi ragazzi dopo la Supercoppa, ma ciò potrebbe non essere stato sufficiente se si ricommettono gli stessi errori di superficialità e supponenza a stretto giro di posta.

Si dice che sia solo una questione di testa;  allora non resta che confidare che tutti quanti la mettano a posto al più presto, per evitare di andare incontro a ulteriori brutte sorprese stile Doha.

1 Commento

Lascia il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Opinioni

  • I vivi e i morti

    “Saremo amati dopo la morte/ci è toccata questa sorte/il destino un poco infame/ci regala queste pene” (Roberto “Freak” Antoni”) In morte...

    Massimiliano Mingioni8 Gennaio 2023
  • La Juve che sarà

    A poco più di una settimana dalla fine del calciomercato, dopo la prima partita di campionato, con la seconda alle porte,...

    Francesco Di Castri19 Agosto 2022