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“Adelante, Pedro, si puedes”

Ne “I Promessi Sposi” c’è un episodio del romanzo che ricorda la situazione in cui si è ficcata la Juve in questi ottavi di finale di Champions League; i letterati e gli studiosi perdoneranno l’azzardo.
Durante la carestia e i tumulti di Milano raccontati da Manzoni nel suo capolavoro, il gran Cancelliere Antonio Ferrer deve attraversare la città per andare a salvare il Vicario di Provvisione da un sicuro linciaggio. Ferrer è ben visto dalla cittadinanza grazie alla sua diplomazia e a una cospicua dose di furbizia. Facendo finta di essere diretto dal Vicario per arrestarlo, in realtà deve sbrigarsi per porlo in salvo. Ha, dunque, molta fretta ma non può darlo a vedere e, infatti, ordina al suo cocchiere di far presto, ma con calma: “Adelante, Pedro, si puedes” e, poco più avanti: “Adelante, presto, con juicio.

La Juve è nella medesima situazione.
La squadra di Allegri ha 2 gol da recuperare a quella di Simeone (che non concede quasi mai nulla) ma, allo stesso tempo, non può permettersi di subirne 1 per non compromettere il compito, già di per sè molto complicato. Fare almeno 2 gol in 90 minuti stando molto attenti a non subirne: fare presto ma con calma; sbrigarsi, se possibile.

Chi ricorda il passaggio all’interno dell’opera manzoniana, saprà che la colpa della sommossa popolare, a causa di una scelta scellerata sul prezzo del pane, è proprio di Ferrer e non del povero Vicario in preda al linciaggio: un’altra analogia! Se la Juve si trova in questa condizione la colpa è principalmente sua, di una maldestra e, a tratti, abulica partita di andata.

Allegri ha di fronte una scelta decisiva: partire all’arma bianca e dare subito il tutto per tutto oppure fare come Ferrer, ordinare ai suoi giocatori di stare attenti perché l’avversario di turno non abboccherà facilmente a eventuali trappole.
Conoscendo Allegri e, stando a quanto detto finora nelle interviste, sarà più facile vedere attuata la seconda ipotesi che la prima, tuttavia la formazione iniziale potrebbe già fornire una indicazione.
Proviamo, allora, a immaginarla in base alle notizie che giungono dal Training Center:
Nel caso di un assalto feroce, nella speranza di scalfire il muro biancorosso, ci sta di rischiare dal primo minuto Douglas Costa e metterlo accanto agli alfieri Ronaldo e Mandzukic nel 433 a cui siamo abituati quest’anno. Il piano sarebbe quello di cercare subito un gol per poi lasciare ad altri la ricerca del secondo, visto che Costa non ha certamente i 90 minuti nelle gambe;
– Nella seconda e più probabile tra le scelte, invece, avremo un 11 titolare molto più accorto, in modo da pensare maggiormente a non prendere il gol che taglierebbe le gambe e distruggerebbe le certezze di tutti. Vista anche la necessità di inventarsi un terzino, a meno di affidarsi al quasi esordiente Spinazzola, sembra molto plausibile attendersi una difesa a 3 con Caceres ad affiancare Bonucci e Chiellini. Cancelo esterno alto (in modo da ridurgli i compiti difensivi, visti anche gli errori commessi quest’anno in quella fase) e dall’altra parte o Spinazzola (molto più a suo agio da laterale che da terzino) o Bernardeschi.

In entrambi i casi il grande escluso sarebbe Dybala, dopo Ronaldo il giocatore più talentuoso della rosa ma, allo stesso tempo, vero e proprio rebus irrisolto per Allegri, che ancora non è riuscito a inserirlo nei meccanismi di questa squadra dopo la splendida stagione che portò a Cardiff e le novità che ne seguirono. Ci sarebbe una terza opzione che potrebbe portare in campo il gioiello di Laguna Larga, e sarebbe quella di ripetere l’esperimento di Manchester: fuori Mandzukic (all’andata fece il solletico a Godin e compagni), dentro Dybala e uno tra Bernardeschi e Costa, ricreando il tridente leggero che mise in crisi i diavoli rossi di Mourinho. In quella partita, però, c’era Cuadrado e né Berna (o solo in parte) né Douglas sembrano avere le caratteristiche adatte per fare il lavoro del colombiano, ma non solo. La fase difensiva dello United non ricorda, ma nemmeno lontanamente, quella macchina perfetta che sembra essere la corte romana addestrata dal Cholo.

Non resta che attendere le 24 ore che ci separano dalla (si spera) infuocata battaglia dell’Allianz Stadium per ottenere risposte. L’impresa appare epica, i tumulti di una tifoseria sono pronti a esplodere, il linciaggio mediatico dell’allenatore è già in atto.
Quale strada prenderà Massimiliano Allegri/Ferrer? Lui non ha un Vicario da salvare; l’imputato è egli stesso, il suo nocchiere non si chiama Pedro ma Cristiano Ronaldo. Cosa gli comanderà?
Parafrasando un altro episodio storico, possiamo chiudere il ragionamento dicendo: “Il popolo non ha più pane”, Max.
Guai a lui se rispondesse: “Che mangino brioches.”

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