

Adesso basta.
Quante volte abbiamo detto questa frase? E quante volte abbiamo mantenuto la promessa?
Ve lo dico io: molto raramente, perché è umano; e non sto parlando di sentimenti o di rinunce.
Nel primo caso, a volte ci abbiamo ripensato. Quante volte abbiamo detto “basta, questa è l’ultima volta” e poi è bastato uno sguardo, un sorriso, un “mi manchi” a far tornare tutto come prima.
Nel secondo, magari abbiamo tenuto fede alla promessa di smetterla. Basta con le sigarette (io ci sto provando proprio in questo periodo), basta con il cioccolato, con i carboidrati.
A volte, però, non è solo una questione di volontà.
In Italia è più facile cambiare moglie (o marito) che squadra di calcio, e infatti quante volte abbiamo detto: “basta, non guardo più una partita, mi sono scocciato…” e poi la domenica successiva eravamo lì, ansiosi e trepidanti, a seguire la nostra squadra del cuore?
Questo che state leggendo vuole essere un vademecum per seguire il calcio senza dover dire “adesso basta”, ma per arrivarci bisogna, come sempre, fare delle doverose premesse.
Noi italiani siamo “faziosi” per definizione, o, meglio, lo siamo diventati dopo la caduta dell’Impero Romano. Lungi da me tenere una lezione di storia, ma per capire dove stiamo andando, dobbiamo capire da dove siamo partiti.
Molti pregiudizi degli italiani sugli italiani ebbero origine nell’epoca dei Comuni.
Da allora, quando parliamo di un ligure, ci verrà subito in mente la parola “taccagno” (anche se i genovesi erano degli spregiudicati investitori, almeno fino al 1585, ma questa è un’altra storia), e se diciamo sardo, penseremo a una persona testarda.
Oppure diremo che i toscani sono burberi, o che i siciliani sono omertosi.
Questi luoghi “comuni” ci accompagnano dal medioevo ed è difficile scrollarceli di dosso.
Gli italiani, pur non essendo faziosi come allora, sono ancora divisi in “sottogruppi”: infatti guai a parlare di politica o di calcio. Anche chi lo facesse in senso generale, verrà catalogato in questo o quel gruppo.
Poiché non sono in grado di dissertare di politica, scribacchierò di calcio.
Quello che scriverò sarà indirizzato a tre distinti gruppi di persone, che specificherò oltre.
L’argomento è una squadra che è stato il primo club ad aver vinto tutte e tre le maggiori competizioni europee e che nel 1985 divenne il primo e tuttora unico al mondo ad avere conquistato tutti i trofei ufficiali maschili della propria confederazione di appartenenza, cioè la mia Juventus.
Ma non voglio parlare (solamente) del passato (remoto), perché altrimenti sarei come quei tifosi che incontro ogni tanto e che mi ricordano che hanno vinto anche loro qualcosa, ma io ricordo loro che ero troppo giovane per ricordarlo.
Parlerò degli ultimi 52 anni (cioè da quando sono nato), dividendoli in 5 sotto-periodi: 1968-1986; 1986-1994; 1994-2006; 2006-2011 e 2011-2020.
Le fasce non sono omogenee, e i periodi sono composti da 18, 8, 12, 5 e 9 anni, e visto che il punto di partenza è la mia nascita, alla fine di quei periodi avevo 18, 26, 38, 43 e 52 anni (per la cronaca).
Nel primo periodo, dal 1968 al 1986, la Juventus ha vinto 9 scudetti, 2 Coppa Italia, e una Coppa UEFA, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale.
Negli anni dal 1968 al 1971 non ha vinto nulla, come anche nelle stagioni 1973-74, 1975-76 e 1979-80. Quindi sei stagioni a secco in diciotto anni, cioè il 33%.
Nel secondo periodo, dal 1986 al 1994, la Juventus ha vinto una Coppa Italia e due Coppa Uefa. Anche in questo periodo gli anni senza successi sono stati 6, ma su 8 anni complessivi fa il 75%.
Dal 1994 al 2006 la Juventus è arrivata in testa alla classifica per 7 volte, vincendo, inoltre, una Coppa Italia, 4 Supercoppa Italiana, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea e una Coppa Intertoto.
Solo nel 1998-99 e nel 2000-01 la Juve terminò la stagione senza neanche un titolo, che su un totale di 12 anni fa il 16%.
Dal 2006 al 2011 la Juve non vinse nulla, a eccezione di un campionato di Serie B, quindi l’80% (o il 100%, dipende dalle opinioni) delle stagioni si concluse con “zero tituli”.
L’ultimo periodo preso in considerazione, che parte dal 2011, vede la conquista di 9 scudetti, 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa Italiana. A livello locale la serie migliore, ma neanche un successo continentale.
Spiegazioni ce ne sono varie, ma non è questo il luogo, e finirei fuori tema.
Comunque, nell’ultimo periodo preso in considerazione, 0% di stagioni a secco.
Prima tabella, dove viene indicato solo il raggiungimento del primo posto.
Questa tabella è per la prima categoria delle tre che citavo prima, e cioè per i vecchi tifosi. Guardate il totale, che è di 53 volte primi in 52 anni.
Lo so, vi capisco, inizio a far parte della vostra categoria. Abbiamo vinto davvero tanto, e solo 18 volte in 52 anni siamo rimasti senza festeggiare nulla.
Abbiamo visto la costruzione, la ricostruzione e l’ennesima ricostruzione. E ce li siamo goduti tutti, questi anni. Anche perché sappiamo (anche se molti di noi non sanno perché e soprattutto come) che la Juve tornerà a vincere.
Sappiamo anche che abbiamo avuto SEMPRE tutti contro, più o meno dal 1905, cioè dall’anno in cui abbiamo vinto il nostro primo scudetto.
Per quello non siamo meravigliati più di tanto, quando vediamo le ammonizioni “preterintenzionali” comminate ai nostri giocatori (come quella di De Ligt contro l’Udinese). Lo hanno sempre fatto, e noi abbiamo sempre vinto lo stesso.
E no, i tempi di Salvadore, Scirea, Furino e Platini non torneranno: era un altro calcio, e noi eravamo giovani.
Ora agevolo una seconda tabella. Le finali disputate dalla Juventus.
Bilancio di queste 82 gare (26 in casa, 22 in trasferta, 34 in campo neutro):
- Vittorie: 40
- Pareggi: 18
- Sconfitte: 24
- Totale finali disputate: 62
- Titoli conquistati: 35
- Titoli persi: 27
Quindi, e questa tabella è per i giovani tifosi, non è vero quello che vi raccontano, e cioè che noi in finale si perde sempre.
Anche volendo considerare il periodo preso in considerazione in precedenza, cioè gli ultimi 52 anni, in questo lasso di tempo la Juventus ha disputato 50 finali, vincendone 27 (cioè il 54%). E se, visto che siete ggiovani, volete considerare solo il nuovo millennio, o solo le Coppe Europee, i numeri cambiano di poco.
E no, non esisterà mai una squadra che vincerà il 100% delle finali, neanche al Real Madrid succede.
Vi capisco, ma anche a voi devo ricordare una cosa.
I tempi con Del Piero, Davids, Montero e Nedved non torneranno più, era un altro calcio, anche se, rispetto ad allora, non è cambiata una cosa: abbiamo SEMPRE tutti contro. Ma siamo più forti di tutto questo, e torneremo (o continueremo) a vincere.
E se siete ancora più giovani, e non sapete di cosa stia parlando, perché per voi lo scudetto lo può vincere solo la Juventus, sappiate che non è così, e a volte (raramente) lo possono vincere anche le altre squadre.
Infine, la terza categoria a cui questo vademecum è rivolto, anche se difficilmente leggeranno questo pezzo, e soprattutto, difficilmente saranno arrivati fino a questo punto. Gli antijuventini.
Io rispetto i tifosi delle altre squadre, ma non quando tifano contro (mi arrabbio anche con quelli fra noi che invece di dire “forza Juve” dicono qualcos’altro, offendendo le altre squadre). E per questo ora non mi rivolgo a chi tifa altro, ma a chi tifa “contro”.
A voi, cari i miei “anti”, do un suggerimento. Cambiate sport, dedicatevi ad altro, magari passate più tempo in famiglia. Perché? Ve lo spiego subito.
Avete letto le tabelle che ho pubblicato poco sopra? Male, andatele a leggere.
Leggendole, dovreste capire una cosa. Che la Juventus, da sola, vince quanto tutti voi altri messi insieme. E non lo sto dicendo per vantarmi (anche perché io non ho meriti, in tutto ciò).
Lo sto scrivendo perché spero che in un angolo del vostro cervello, sempre che lo abbiate, si stia accendendo una lucina che vi faccia capire una cosa: il tempo che voi avete per festeggiare e godere di una vittoria è veramente piccolo.
E voi come lo passate? Mica a godere delle vostre vittorie! Lo passate a parlare di noi!
Lo so, vi capisco, siete ossessionati. Ma ascoltate un cretino, pensate alle vostre squadre, altrimenti non ne vale la pena seguire il calcio.
Anche perché vi avviso di una cosa. Non so come andrà questa stagione, né la prossima. Ma se non sarà questa, o quella dopo, sarà quella dopo ancora.
Quella (o questa) sarà quella in cui la Juventus tornerà (o continuerà) a vincere, e voi non ve le sarete godute per niente, e non ve le sarete godute per colpa vostra e della vostra ossessione.
L’invito è ovviamente valido per tutti, anche per chi tifa altre squadre e per tutti gli juventini.
Godere delle proprie vittorie, e riconoscere quelle altrui. Arrabbiarsi per il tempo della partita, anche quando vi siano “ingiustizie”.
Ma fuori dal campo, prendere le cose per quello che sono. Altrimenti non è più tifo, ma ossessione.
Anche perché il calcio non è importante, ma è l’unica cosa che conta.
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