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Guardare sempre avanti…

Ieri sera una persona mi ha definito un tipo razionale e, se devo dirla tutta, provo sempre ad esserlo. Ma dopo un pareggio arrivato così, con una squadra così, il Nordsj… ehm… Copenaghen, uno tutto può essere, tranne che razionale e può vedere le cose in maniera distorta. Ieri molti di noi, io compreso, ma senza andarci giù pesante, hanno criticato (badate bene, CRITICATO, non INSULTATO, chi insulta è nel torto a prescindere) Antonio Conte per via della mentalità con cui la squadra ha approcciato il match e per via di alcuni cambi discutibili a partita in corso.

A mio personale avviso Conte non ha responsabilità sulla pochezza della squadra nel primo tempo. Abbiamo tutti visto una squadra poco cattiva e determinata nei 45 minuti iniziali e sarete d’accordo se dico che l’atteggiamento lo portano i calciatori in campo, non l’allenatore, che più di ripetere sempre le stesse cose per tutti i giorni che precedono la partita non può. Potremmo al massimo condannare la formazione iniziale presentata contro il Copenaghen, ma anche questa a primo impatto è sembrata buona: riposo per Barzagli e dentro chi ha bisogno di minutaggio, Ogbonna; dentro Peluso per far rifiatare uno dei più positivi di questo avvio di stagione, Asamoah, e per non perdere centimetri, come giustamente ha detto il mister, vista l’altezza media del Copenaghen; infine dentro Quagliarella al posto di un Vucinic a metà.

Fin qui tutto bene da parte del mister, incolpevole del fatto che la Juventus risulti intimorita da un banale Copenaghen, e che addirittura riesce molto bene a “rigenerare” la squadra negli spogliatoi all’intervallo. Infatti ad inizio ripresa cominciamo a giocare come sappiamo e a schiacciare il Copenaghen trovando subito il goal del pareggio. Da lì, anzi anche da prima, la Juventus continua a spingere e a trovare occasioni da goal a raffica senza però la concretezza necessaria per portarsi in vantaggio, con il loro portiere Wiland che a fine partita ammetterà “Mai fatte così tante parate al Copenhagen“. Probabilmente più che merito dei portieri, noti per esaltarsi sempre contro la Juventus, è demerito nostro da ormai 2 anni e mezzo, ma sono convinto che le cose miglioreranno dal punto di vista realizzativo in questa stagione.

La squadra, dunque, a parte il primo tempo regalato, ha fatto il massimo per vincere, ma non ha avuto la freddezza necessaria per trovare il goal del vantaggio nonostante le grandissime e colossali occasioni create. A prima vista Conte non ha nessuna colpa, ma come sapete, si vince in 12 (con l’allenatore) e si perde in 12 (è come se l’avessimo persa). Il mister a mio avviso ha un pizzico di responsabilità su questa partita proprio per i cambi effettuati. Ormai il Copenaghen era poca roba e aveva rivolto il pensiero alla difesa del risultato abbozzando qualche ripartenza di tanto in tanto, e se Conte contro una squadra di questo calibro, con un risultato negativo, non riesce a tirare fuori un Peluso qualsiasi e ficcare dentro un attaccante, che sia pure Amauri, allora vuol dire che questo rimane un suo difetto, piccolo, ma comunque un difetto, visto anche che non è la prima volta. Al posto di Peluso entra De Ceglie, al posto di Quagliarella entra Giovinco e al posto di Lichtsteiner entra Isla (troppo tardi), che comunque un assist lo fa. Tutti cambi con giocatori dello stesso ruolo e che ci hanno costretto a tenere di fatto 3 difensori piantati dietro a difesa di un solo attaccante innocuo del Copenaghen. Vero è che le occasioni sono state tante, ma bisogna anche considerare che con un attaccante in più fin da subito, sarebbe stato comunque meglio (poi magari l’avremmo persa 2-1 all’ultimo minuto, come magari capita spesso in questo genere di partite, in generale). Un attaccante in più infatti non ti dà garanzia di vittoria, ma ti dà garanzia di maggior qualità, soprattutto se prende il posto di De Ceglie, e di conseguenza maggior possibilità di andar in goal. Inoltre bruttissimo criticare (se non insultare) sempre De Ceglie, Isla e Giovinco, probabilmente quelli che hanno proprio minor responsabilità sul risultato di ieri.

Per chiudere, invece, volevo soffermarmi su Llorente, tirato fuori da molti tifosi senza alcun motivo, visto che in campo doveva scendere un attaccante in più, non importava quale. Lo spagnolo è in difficoltà tattiche e tecniche e rischiarlo quando hai già 4 attaccanti che adesso ti possono garantire molto di più ha poco senso. Come detto dallo stesso Conte, Llorente verrà gettato nella mischia quando sarà sicuro che quest’ultimo potrà tirare fuori una buona prestazione. Io ho già scritto di lui, e direi che una da titolare in questa fila di partite che ancora ci aspetta, la fa. Magari direttamente contro il Verona, per dire.

In definitiva si dimostra un Conte incapace di azzardare contro una piccola squadra che probabilmente perderà tutte le prossime 5 gare di Champions. Questa è l’unica critica che mi sento di fare e che comunque rappresenta una minima parte di questo straordinario allenatore che non finir(em)ò mai di ringraziare. Guardiamo avanti e non disperiamoci troppo (ricorderete la partita contro il Nordsjaelland), battiamo il Galatasaray e diamo tutto contro il Real Madrid.

Fino alla fine…

Il retropassaggio di De Ceglie… (non so, volevo scriverlo).

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