“Un tecnico moderno deve anche essere un fine psicologo. Deve avere un rapporto quotidiano con 27-28 giocatori, con lo staff medico, con la stampa e con i tifosi. Di volta in volta occorrono strategie differenti. Soprattutto m’interessa adottare la tattica migliore con i miei calciatori. Sono uno diverso dall’altro: C’è qualcuno che devi svegliare in modo brusco per provocare la reazione giusta, ad altri invece serve soltanto una buona parola per non perderli definitivamente. Così come ci sono momenti in cui è importante parlare. Ho imparato molto dai miei allenatori, POI HO ELABORATO LA MIA IDEA DI CALCIO FATTA DI ORGANIZZAZIONE” (Antonio Conte)
Antonio Conte si differenzia da tutti gli altri allenatori che hanno avuto la fortuna o il merito di allenare la Juventus. Finalmente abbiamo trovato un allenatore che non adatta i giocatori al proprio modulo o modo di giocare, ma riesce ad adattare l’intero assetto tattico della squadra alle esigenze dei giocatori in rosa e della squadra avversaria. Potremmo definirla una Juve “camaleontica”.
L’organizzazione e i moduli tattici non sono l’unica ragione del successo. Il vero segreto risiede in quello che tutti chiamano il “Metodo Conte”:
“Più sudi, più corri e in partita te ne accorgi”.
Nessuno può sottrarsi a tale regola. Vidal, Pogba, Pirlo Tevez, e per ultimo anche lo stesso Llorente ne sanno qualcosa. Il “Metodo Conte” bisogna dapprima conoscerlo, assorbirlo, smaltirlo. In alcuni casi ci vogliono addirittura mesi al fine di poter adattare il proprio corpo ai nuovi cambiamenti fisiologici.
Insomma a Vinovo si sgobba. Ogni esercitazione viene svolta sulla base di un’unica regola: ALTA INTENSITÀ. Lo strapotere fisico e atletico mostrato dagli uomini di Conte in ogni singola partita nasce e scaturisce dalle numerose esercitazioni che il tecnico tiene a porte chiuse e lontane da occhi indiscreti. Fondo e Ripetute su lunghe e brevi distanze, tutto replicato fino allo sfinimento.
Facile chiedere intensità ai propri giocatori. Vuoi che Ferrara, Zaccheroni, Del Neri chiedessero a Del Piero e compagni di entrare in campo fiacchi e scarichi? Ovviamente No. Il punto, semmai, è ottenerla questa intensità. Ed è qui che Antonio Conte ha dimostrato di avere dei metodi tanto precisi quanto efficaci. Lavoro sul campo e palestra. Mentre nelle sale video si analizzano tutti gli errori commessi o il tipo di gioco adottato dalla squadra avversaria. Anche le partitelle in famiglia vengono effettuate sotto il monitoraggio delle attrezzature tecniche, ma al contempo è richiesto a tutti i calciatori di dare un giudizio sul proprio operato giornaliero. E allora sì che tutti entrano nell’ordine d’idee per cui le partite le si vince in settimana e non soltanto la domenica. Di conseguenza Aggressività, Pressing e Mentalità vincente diventano parte integrante della quotidianità.
Le vittorie, ovviamente, non si costruiscono solo con la foga e con l’agonismo. L’intensità serve solo a lubrificare dei meccanismi che devono essere perfetti. Conte, infatti, martella anche sulla TATTICA. In un’escalation di ripetizioni e approfondimenti tattici tesi a far sì che ciascun giocatore sappia sempre cosa fare e come farlo in qualunque fase dell’incontro. Un approccio scientifico, meticoloso, nel quale l’improvvisazione e la “disorganizzazione” non trovano spazio. Dunque buona parte del lavoro settimanale è dedicata a provare e riprovare le varie situazioni di gioco che possono verificarsi nel corso della partita: l’avvio dell’azione dalla difesa, il giro palla difensivo, la disposizione in campo in fase di ripartenza, i calci piazzati, ecc. ecc. Tutto è fatto per ridurre il più possibile i margini di errore e per velocizzare la giocata. Ciascuna pedina dello scacchiere “bianconero”, in ogni singolo momento, sa che mossa deve fare e quale mossa faranno i suoi compagni di squadra.
Il vero segreto della Juve però “a mio avviso” è Julio Tous “lo Specialista della Forza”. Ex preparatore del Barcellona ai tempi di Rijkaard, oggi nello staff tecnico di Conte, che condivide il mantra del suo amico Joan Forcades, preparatore atletico di Nadal e Moya, secondo cui la “La Forza ringiovanisce, la Resistenza invecchia” . Tutto sta nella continua varietà di esercizi proposti al calciatore, che può cosi apprendere nuovi movimenti, adattando meglio la muscolatura, che sarà quindi meno esposta a infortuni. Il punto cardine di questa filosofia risiede nella sinergia tra capacità muscolari, capacità cognitive, coordinazione e allenamenti personalizzati secondo le esigenze dei calciatori. Oltre a Tous va ricordato anche il grande lavoro di Paolo Bertelli e Roberto Sassi. Quest’ultimo è arrivato alla Juventus dopo numerose esperienze internazionali (Chelsea, Valencia e Atletico Madrid), ora dirige il “Training Check” per garantire una linea di continuità dal settore giovanile alla prima squadra anche dal lato della preparazione atletica.
Sono tanti i giocatori che hanno beneficiato di tale metodo. Primo fra tutti Andrea Pirlo. Ricordo ancora le sue dichiarazioni durante il primo anno di Juve:
“Non ho mai sentito cosi tanta forza nelle gambe”
Il Tecnico Bianconero ha ottenuto riconoscimenti importanti e il “Globe Soccer Award” parla da solo. Ecco alcune dichiarazioni, rilasciate al termine della recente premiazione, che lasciano ben sperare tutti i tifosi juventini:
“C’è ancora tantissimo da lavorare perché per arrivare all’apice FIFA bisogna conquistare i trofei internazionali più importanti come hanno fatto per esempio Guardiola e Mourinho. Dunque rimbocchiamoci le maniche e andiamo a prenderci nel 2014 il trofeo europeo che ci è rimasto, ovvero l’Europa League. Poi dalla prossima stagione nuovo assalto alla Champions League. L’eliminazione di Istanbul brucia ancora. Quest’anno vogliamo vincere tutto, anche la Coppa Italia”
Durante l’intervista Conte ha poi rivelato:
“Guardiola per me è stato un punto di riferimento importante per l’idea di calcio che ha dato al Barcellona. Ho studiato a fondo l’evoluzione tattica e il nuovo timbro di calcio di Pep, un innovatore”
Da tali parole emergono due o tre cose importanti:
1- Conte rimarrà alla Juventus “almeno” un altro anno. Il suo contratto scade nel 2015 ma non escludo un eventuale rinnovo. Tutto dipenderà dai risultati sportivi.
2- Il Mister, è un uomo ambizioso. Vuole vincere la Champions da allenatore ed è convinto di riuscirci. Non so se riuscirà a farlo nella Juve, ma sono convinto che conquisterà la coppa dalle grandi orecchie.
3- Non riesco ad immaginare una Juve senza Conte, e forse nemmeno Voi. Per il momento dormite sereni, Conte rimarrà alla Juve ancora per un po’.
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