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Atalanta – Juventus 2-2: Alla fiera di Bergamo…

Risulta difficile stasera trovare le parole, sono quasi annichilito.
Commento volentieri le vittorie, meno volentieri le sconfitte e i pareggi, ma di solito le parole non mancano mai, sia belle che brutte.
Stasera però no, sono spiazzato, ammetto che il finale mi ha colto di sorpresa e mi ha lasciato senza parole.
Meglio, perché va bene che un posto all’inferno ormai ce l’ho garantito, ma aprire bocca solo per bestemmiare alla lunga può non essere piacevole per chi mi sta intorno, e comunque alla fine la rabbia non si scaricherebbe, anzi…

Proviamoci, anche se fa davvero male.
Sì, fa male perché appena ci ripenso mi ribolle il sangue per il modo in cui abbiamo sprecato un’occasione d’oro per chiudere il discorso scudetto.
Siamo scesi in campo con la testa alla semifinale di mercoledì prossimo, mi pare.
E fin qui ci può stare.
La Juventus precisa, impeccabile, perfetta vista nei due match contro il Barcellona stasera si è presa una serata di riposo, mandando in campo gli stessi interpreti però più svogliati, quasi fossero la brutta copia di se stessi.

Tanto con l’Atalanta basta, in un modo o in un altro la chiudiamo, siamo diventati tra i più forti d’Europa, tre punti stasera e pratica scudetto archiviata.
Col cazzo.
Primo tempo regalato all’Atalanta, in un modo o nell’altro riusciamo a contenere il pressing avversario ma oltre a quello no, di costruire e di provare a segnare c’è poca voglia.
Vabbè, andiamo al riposo sullo 0-0, loro non reggeranno così tutta la partita, nel secondo tempo la chiudiamo.
Col cazzo.
Proprio a 12 secondi dalla fine, al minuto 44 e 48 secondi ecco che regaliamo incredibilmente un gol su azione confusa in area all’Atalanta.
Ecco, ora si che siamo nei guai.
Ma lo spogliatoio dev’essere un luogo magico, forse Allegri riesce con la bacchetta magica a risvegliare dal torpore la squadra e a convincerla che nel secondo tempo si dovrà provare a giocare e a raddrizzarla subito, sennò è un bel casino.
Detto fatto, si rientra in campo, passano 4 minuti e un autogol di Spinazzola (gobbo vero!) ci rimette in pista.
Dai dai dai, abbiamo più di 40 minuti per chiuderla, ora loro accuseranno il colpo, dobbiamo approfittarne!
E si, la partita ora ha tutto un altro andazzo, ma tra errori arbitrali, imprecisioni sul più bello ed errori di mira la palla non vuol entrare; c’è anche un rigore clamoroso non concesso, di quelli che ti fanno pensare male visto chi arbitra, ma la sostanza cambia poco.
Inutile lamentarsi, giocate e pensate a chiuderla dai che l’Atalanta ormai non ce la fa più!
Proprio qui però cominciano a farsi notare strani segnali, singoli episodi che sul momento ti fanno arrabbiare fino a un certo punto e ci passi sopra perché hai la testa da un’altra parte, più precisamente verso la porta avversaria.
I minuti passano, attacchiamo noi eppure ogni tanto, troppo spesso, ecco che perdiamo palla a centrocampo in modo stupido oltre che deleterio: strano, non sono errori da Juve, mai visti così imprecisi, mai viste così tante palle perse in modo ingenuo, occhio che così questi si risvegliano…

Poi il lampo, il colpo che sembra quello del KO, alla partita di stasera e al campionato.
Poco prima, verso il 75°, l’intuizione di Allegri nel sostituire un Cuadrado stasera fumoso (mica solo lui eh…) con Lichtsteiner, con Dani Alves da lì in poi avanzato e lo svizzero in copertura.
Funzionerà? Non funzionerà?
Basta poco per capirlo, tempo di rivedere un film già visto qualche anno fa che siamo finalmente in vantaggio: cross dalla sinistra di Pjanic, inserimento perfetto di Dani Alves di testa e gol del 2-1!
Sembra un segno del destino: come nel Gennaio del 2012, quando su identica azione Pirlo lanciò la palla in area per l’inserimento perfetto di Lichtsteiner di testa per il gol del vantaggio; partita vinta poi per 2-0 e titolo di campioni d’inverno in saccoccia!
Stasera azione identica, interpreti diversi ma la sostanza non cambia.
Abbiamo messo le mani sullo scudetto, ora pensiamo pure alla Coppa!
Si, però prima aspettiamo il fischio finale, vediamo di amministrare questo vantaggio preziosissimo e POI pensiamo alla Coppa.
Macché, la squadra stacca la spina, sbanda, regala palloni, sembra comunque in grado di gestirla tranquillamente ma come nel primo tempo arriva quel fatidico e maledetto ultimo minuto: una palla non spazzata da Pjanic (ma porca miseria, le basi Miralem, le basi! In certi frangenti  non si va per il sottile, si prende la palla con la punta e la si spazza nel centrocampo avversario), un rimpallo, due rimpalli e alla fine ecco che arriva il gollonzo del 2-2, pure di mano e quindi da annullare ma lasciamo perdere…
No no no, è impossibile dai, non può essere vero!
Era scritto nel destino, il gol uguale a quello di Lichtsteiner, i 3 punti portati a casa nonostante la prova non eccezionale, fino alla fine…

No, stasera non è andata.
Tante volte siamo riusciti a portare a casa 3 punti sporchi, giocando male e con qualche provvidenziale botta di culo.
Stasera no, stasera abbiamo giocato male, con la testa a Montecarlo, con la paura degli infortuni quindi occhio a mettere la gambina nei contrasti e forse i tanti elogi dei giorni scorsi hanno portato i ragazzi a sentirsi, credo e spero involontariamente, un po’ “appagati”.
Mettiamoci anche la settimana che è passata senza partite, con alcuni giocatori tenuti a riposo da mercoledì scorso (vedi ad esempio Pjanic)  che, come detto in precedenza, hanno staccato un attimo la spina e mettiamoci anche giocare in casa di una delle squadre più in forma del campionato, vogliosa di compiere l’impresa contro la squadra campione d’Italia da 5 anni a questa parte.
Al netto di tutto questo peccato, davvero peccato perché i 3 punti erano lì, a portata di mano, bastavano solo un paio di minuti in più di concentrazione.
È andata così, ora arriveranno gli odiosissimi proclami dei vari Bonucci, Chiellini all’insegna del “Ci servirà da lezione!”, tuttavia una volta guardato il tutto da una prospettiva più lucida si può affermare che, incrociando le dita (o toccando ferro, facendo tutti gli scongiuri del caso, gli SGRAAT ecc…):

Sarebbe stato meglio affrontare il derby con più serenità e con la possibilità di effettuare rotazioni in difesa ma, ipotizzando una Roma vincitrice nel derby capitolino domenica, lo affronteremmo con 6 punti di vantaggio: per dirla alla Max Catalano meglio avere 6 punti di vantaggio sulla seconda che 6 punti di distacco dalla prima.
Sì, il derby capiterà proprio in mezzo alle due semifinali di Champions League e se la Roma dovesse vincere domenica proveranno con tutti i mezzi, leciti e non leciti, a romperci i coglioni, giusto per dare un senso alla loro mediocre esistenza calcistica (ricordiamoci che alla fine dello scorso Roma-Torino, con la squadra che perdeva 3-0 ,o 4-0 non ricordo bene, i tifosi erano contenti perché almeno la Roma non perdeva terreno nei nostri confronti. Contenti loro…).
Non è il massimo ma se non altro dovremo mantenere alta la concentrazione e, soprattutto, vedere di fare un’ottima partita a Montecarlo per mettere una seria ipoteca sul passaggio in finale e affrontare il derby sulle ali dell’entusiasmo.
La Juventus negli ultimi anni ci ha abituati a non commettere due volte lo stesso errore (se si esclude l’inizio sciagurato dello scorso campionato).
La Juventus ci ha abituati anche ad arrivare alle ultime partite con distacchi che non scendono mai sotto i 7-8 punti sulla seconda: sapere di poterne avere 6 a 4 giornate dalla fine con lo scontro diretto da giocare in casa loro può dare un po’ di ansia, però anche se nelle due prossime partite collezionassimo 1 punto (per assurdo) e la Roma 6 saremmo sempre davanti, con le ultime 2 partite rappresentate da scontri con Crotone e Bologna.
In tutto questo la Roma dovrà sempre e comunque vincere le prossime due partite: noi partiamo dal presupposto che collezioneranno 6 punti, poi vediamo cosa dirà il campo.

Insomma, in definitiva possiamo e dobbiamo essere ottimisti per il mese che sta per cominciare.
Certo, più passano le ore più rimane in bocca un gusto amaro: la beffa avrebbe avuto un sapore più dolce, ma complicarsi la vita così, da soli, senza un motivo ben preciso fa girare le palle.
Peccato, ora vediamo come va in Champions, però ragazzi miei che indossate la maglia bianconera ve lo devo dire: ho avuto spesso parole di elogio per voi, ma stasera siete stati dei gran polli.
Vedete di non farvi infilzare in uno spiedo.

Keep the faith alive e forza Juve!

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