Dopo tre mesi dalla notte infausta di Cardiff questa sera, nelle orecchie dei tifosi bianconeri, tornerà a riecheggiare quel “maledetto” inno, la musichetta della Champions League che tanto penare fa la gente juventina.
Si inizia subito col botto, considerato che gli uomini di Allegri saranno di scena al Camp Nou contro la squadra catalana del neo tecnico Valverde, orfana di Neymar.
Inutile cercare paragoni con la doppia sfida giocatasi nella scorsa primavera in cui la Juve eliminò i blaugrana dopo averli battuti nettamente allo Stadium e aver resistito, senza soffrire neanche troppo, al tentativo di remuntada al ritorno.
Qui, invece, siamo alla prima partita del girone; gli stimoli e l’adrenalina saranno, pertanto, completamente diversi visto che la qualificazione agli ottavi (principale obiettivo di questo scorcio di stagione) si conquista strada facendo, non certamente questa sera.
Naturalmente partire con un risultato di prestigio in casa dei rivali per il primo posto sarebbe un buon viatico per il prosieguo della fase a gironi, anche se bisogna fare i conti con l’infermeria che si è riempita con le defezioni iniziali di Marchisio e Khedira cui si sono aggiunte negli ultimi giorni quelle di Chiellini, Mandžukić e Hőwedes.
Formazione, quindi, da inventare e dalla quale discenderà consequenzialmente il modulo, anche se i rumors lasciano intendere che sarà riproposto il 4-3-3 schierato sabato scorso nel match casalingo vinto contro il Chievo.
Che dire? Riprende la scalata verso quell’incubo sportivo che tormenta le notti dei sostenitori juventini ormai da troppo tempo; non serve a nulla fasciarsi la testa con ciò che (non) è stato nelle tante, troppe, volte in cui ci si è andati vicini.
Si riparte da zero, si ricomincia a sognare, perché almeno i sogni, anzi IL sogno, non ce lo toglierà mai nessuna finale persa.