Se già era (molto) difficile prima, adesso l’impresa è ai limiti dell’impossibile, causa le ultime – pesanti – defezioni di Marchisio e Dybala che vanno ad aggiungersi a quelle di Chiellini e del lungodegente Caceres. La Juve è arrivata in Baviera ancora una volta incerottata, portandosi dietro l’ennesimo bollettino di guerra di questa stagione, per così dire, non troppo positiva dal punto di vista degli infortuni. Ma tant’è.
Da più parti, specie da quelle juventine, si è già celebrato il solito funerale ed è partito il consueto tiro al bersaglio all’indirizzo di Allegri. Frasi del tipo “che c’andiamo a fare, restiamo a casa”, “colpa del suo staff tecnico” et similia sono state udite più e più volte da queste parti, spesso, però, sono state smentite dal risultato del campo.
Ancora una volta, comunque, c’ha pensato il mister a tirar su il morale della truppa in conferenza stampa, laddove, piuttosto che piangersi addosso e prepararsi inutili alibi in caso di eliminazione, si è detto convinto che gli uomini prescelti sono quelli idonei al tipo di partita che la squadra dovrà interpretare.
Le scelte di formazione e di modulo sono pressoché obbligate, non potendosi prescindere dal 4-4-2, con linea difensiva formata da Lichtsteiner ed Evra sugli esterni, Bonucci-Barzagli centrali. La cerniera di centrocampo sarà composta, molto probabilmente, da Khedira e Pogba in mezzo con Cuadrado ed Alex Sandro a spingere sulle corsie laterali. In attacco Morata-Mandzukic.
I precedenti in terra bavarese sono quattro, con una sola vittoria degli ospiti, un pareggio e due sconfitte. In totale le sfide contro il Bayern sono nove, con quattro vittorie tedesche, tre bianconere e due pareggi, l’ultimo per 2-2 nella gara d’andata.
Probabilmente è scritto da qualche parte che in questa competizione, nelle gare che contano, la Juve non possa mai affidarsi ai suoi uomini migliori; puntualmente la cosa si è ripetuta anche questa volta, ciò però non deve scoraggiare la squadra ed i tifosi. Chiunque scenderà in campo dovrà onorare la maglia che indossa, pensando anche a chi è rimasto a casa, senza risparmiarsi.
Anzi, come ha dichiarato Allegri in conferenza, “non bisogna pensare, ma fare”.
Facciamo l’impresa, facciamo la storia.