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Welcome to Juventus Mehdi Benatia

Non è neanche passato un mese dalla fine dell’Europeo per gli azzurri, competizione condita da innumerevoli lodi per la premiata ditta zebrata “BBBC”, che la Juventus ha già messo in cassaforte il colpo per rendere ancora più forte il muro difensivo. Stringendo i tempi con il Bayern Monaco, onde evitare spiacevoli intromissioni dei competitors e conseguenti sorprese non gradite, la società bianconera ha trovato l’accordo per assicurarsi le prestazioni del difensore marocchino Mehdi Benatia, già conosciuto nell’Italia pallonara per i suoi trascorsi a Udine e Roma (sponda giallorossa).

Si parla di un affare complessivo intorno ai venti milioni di euro: tre subito per il prestito oneroso mentre i restanti diciassette costituiranno un’eventuale opzione per il riscatto nella prossima stagione.

La Juve si assicura così uno dei più bravi difensori ammirati nelle precedenti stagioni nel nostro campionato, esclusa ovviamente la sopracitata muraglia bianconera, anche se nell’ultima (e trionfale) Bundesliga non ha trovato tantissimo spazio a causa di qualche infortunio di troppo e dell’inevitabile spietata concorrenza.

Mehdi Amine Benatia El Moutaqui  nasce nel 1987 a Courcouronnes, un piccolo paesino nel dipartimento di Essonne, nel nord-est della Francia, da padre marocchino e da madre algerina. Il ragazzo è di nazionalità francese ma, successivamente, sceglierà di essere naturalizzato marocchino. Tuttora è il capitano della nazionale nordafricana che prenderà (ahinoi) parte alla prossima Coppa d’Africa in programma nel gennaio 2017.

Benatia prende confidenza con i campi da calcio nell’Evry e nel Créteil prima di entrare nella prestigiosa accademia di calcio giovanile francese di Clairefontaine. Da qui, vola a Marsiglia per essere tesserato nelle giovanili dell’Olimpique, squadra in cui militerà per quattro anni collezionando anche dodici presenze con la prima squadra. Mehdi è un difensore centrale molto bravo nel gioco aereo aiutato anche dalla sua fisicità, caratteristica che però non lo limita in fatto di rapidità nelle distanze brevi: è questa una peculiarità fondamentale per chi ricopre quel ruolo.

Come canta De Gregori “il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette”, nel 2006 a diciannove anni, mentre Buffon e Barzagli, Del Piero e Cannavaro, sollevavano al cielo di Berlino la Coppa del Mondo, il difensore marocchino viene mandato in prestito prima al Tours e la stagione seguente al Lorient, appunto per allargare e irrobustire quelle spalle. Con la squadra bretone però non colleziona neanche una presenza a causa di un bruttissimo infortunio al ginocchio.

Benatia prova a lasciarsi alle spalle quella esperienza infelice tornando a Marsiglia ma il suo non è il ritorno del figliol prodigo: la società biancazzurra decide di cederlo, questa volta a titolo definitivo a un club di Ligue 2, il Clermont Foot. Proprio nella città del sudest francese, Mehdi sembra aver  trovato finalmente la continuità necessaria per esprimere al meglio tutte le sue potenzialità.  Gli osservatori dell’Udinese di Pozzo lo notano e ne acquistano le prestazioni nel 2010 per 500mila euro, lasciando però al ragazzo la possibilità di completare la stagione rimanendo nella città della Michelin.

Nel capoluogo friulano, Benatia arriva silenzioso: molti club europei avevano notato il ragazzo nei suoi trascorsi francesi ma nel nostro campionato era un difensore sconosciuto ai più. Esordisce contro l’Inter a settembre del 2010 e, dopo neanche un mese, timbra il suo primo gol nella Serie A, mettendo in rete, in zona Cesarini, una palla uscita da una mischia furibonda contro il Cesena. E’ il gol della partita, mica uno qualsiasi, un gol scaccia crisi che darà slancio al campionato dei bianconeri di Udine che lo concluderanno poi al quarto posto: piazzamento che significa preliminare di Champions League. Le stagioni in Friuli del centrale franco-marocchino saranno tre, per poi trasferirsi alla Roma dietro pagamento da parte di Sabatini di 13,5 milioni di euro più le comproprietà (risolte in favore dei bianconeri) di due ragazzi della primavera. Mehdi è ancora un difensore non affermato e non pochi nella capitale storcono il naso alla lettura di quella cifra. Il DS giallorosso lo mette nelle mani di Rudi Garcia che ripone su quel numero 17 la totale fiducia. Nella capitale resta però un anno soltanto: le lusinghe bavaresi del Bayern di Monaco sono troppo forti per le ambizioni del ragazzo ed i 26+4 milioni offerti dai tedeschi non possono essere rifiutati dalla dirigenza capitolina.

Benatia deve lasciare l’Italia per riuscire a sollevare qualche trofeo. Nel Bel Paese lo strapotere della Juve è troppo forte e i suoi desideri di primeggiare vengono schiacciati dall’opulenza bianconera: va in “un campionato a parte”. In Baviera, il centrale marocchino vince due campionati su due stagioni (è ormai una prassi consolidata, ancor più facile di trovare un orfano in un romanzo di Dickens) e una coppa di Germania.

Ora, caro Mehdi, ti attende una succulenta sfida: vincere in Italia e vincere con una squadra italiana. Sei pronto per dimostrare ai pallonari italiani che sei capitato nella società giusta?

In bocca al lupo per la nuova avventura e facci vedere di cosa sei capace… perché il posto da titolare te lo devi sudare!

Benvenuto alla Juve!

Fino alla fine… e anche oltre!

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