Dal Sabatini Coletti:
Regolamento [re-go-la-mén-to] s.m.
1 Azione intesa a disciplinare una materia.
2 Insieme di norme fissate da organi pubblici o da enti privati aventi lo scopo di disciplinare certi settori di attività o il proprio funzionamento.
Di solito, quando c’è da risolvere una controversia, per stabilire chi ha ragione, si parte da questo, dalle regole. E le regole in merito alle convocazioni sono chiarissime:
“e) Friendly matches on dates outside the coordinated international match calendar.
These matches do not take priority over matches in a national championship. A club is not obliged to release a player who has been called up if the friendly match in question is to be held on a date outside the coordinated international match calendar. In accordance with Article 36 Paragraph 4, a player shall only be released to the national association if his club agrees to his release.”
Sembra incredibile che i giornali possano montare un caso per una situazione che è chiarissima: il club non è obbligato a concedere il giocatore, che sarà rilasciato “solo se il club è d’accordo”.
Più chiaro di così… La decisione è rimessa UNILATERALMENTE e SENZA APPELLO alla volontà del club.
Ora. Qualsiasi persona di buon senso che si trovasse in questa situazione, dovrebbe fare una cosa sola: alzare il telefono, chiamare il club del giocatore e chiedere se PER PIACERE è possibile concedere il giocatore: se “sì”, lo convochi, con tanti ringraziamenti pubblici; se “no”, non lo convochi e ci risparmi tutto questo fiume di parole inutili.
Questo casino, contrariamente a quanto vi vogliono far credere i giornali, sembrerebbe averlo creato la Federazione, che avrebbe agito in un modo che mi pare molto approssimativo, e Antonio Conte che, come al solito, sembrerebbe aver sfoderato tutta la sua ben nota diplomazia.
Caro Antonio, già sai che tra te e la Juve i rapporti non sono idilliaci, dopo tutti i casini che hai piantato in questi anni; per di più, sei in una posizione di debolezza, perché i regolamenti sono contro di te; ancora, sei nella condizione di dover chiedere un favore, e cosa fai? Vai alla prova di forza? Non benissimo direi. Non mi pare una mossa molto intelligente… Davvero pensavi che, agendo in questo modo, la Juve ti avrebbe concesso il giocatore? Se già avevi poche speranze prima, a mio parere così non ce n’era nessuna.
E infatti.
A latere, una Federazione che non sembra sia stata neanche in grado di “leggere” una situazione che era scritta sui muri e che poteva essere risolta con una semplice telefonata.
A meno che la telefonata non sia stata fatta e la convocazione sia arrivata NONOSTANTE sapessero che la Juve non avrebbe liberato il giocatore… Secondo alcune versioni, pare sia andata proprio così.
Ora, a parte la malsana idea di contattare direttamente un giocatore, per cercare di metterlo contro la società che lo stipendia (!!!), ma che vantaggio puoi avere nel fare un inutile dispetto ad un soggetto con cui dovrai necessariamente interfacciarti nel tuo futuro professionale? Ho riflettuto, ma non mi viene in mente nessuna ragione valida.
Perciò lo chiedo a voi: come si definisce un comportamento che non porta vantaggi a nessuno, ma crea danni a TUTTI? Come definireste un adulto che mette in atto un’inutile e bambinesca ripicca?
Metteteci poi la solita voglia dei giornali di creare il caso, mixata ad un po’ di sano antijuventinismo militante, et voilà, il gioco è fatto.
L’assurdo è che, per quanto è dato sapere, la Federazione e Antonio Conte sembrerebbero aver agito di prepotenza, pretendendo una cosa che NON POTEVANO PRETENDERE; sembrerebbero aver gestito la situazione con un’insipienza dilettantesca; la Juventus ha solo fatto valere UN SUO DIRITTO, previsto e codificato dal regolamento proprio al fine di evitare queste spiacevoli situazioni, e di chi è la colpa? Della Juventus.
“No ma infatti” (multicit.).
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