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Cagliari Juventus, altra partita della vita (per loro)

Archiviata con relativa tranquillità la pratica Roma passiamo all’esame rappresentato da un’altra (per gli avversari) “sfida della vita”, quella contro il Cagliari di Massimo Cellino, sempre gentile con i nostri colori.

“il lupo perde il pelo ma non il vizio”

“in Italia c’è un solo stadio a norma, quello di Is Arenas, al massimo un secondo: a Torino, ma non il nuovo della Juventus

“il gol di Vucinic è un furto!”

Lasciando da parte facili ironie si può tranquillamente affermare che la partita del Sant’Elia, tranne alcune eccezioni, è sempre stata un osso duro da azzannare per la Juventus. In questa particolare occasione il Cagliari si presenta in campo con un plus di grinta e voglia di rivalsa nei confronti della squadra considerata il simbolo dell’arroganza e del potere, anche perchè in Sardegna il numero dei tifosi juventini supera probabilmente quello dei rossoblù (esiste una accesissima rivalità con la città di Sassari, feudo juventino). I sardi hanno appena ceduto il loro miglior giocatore, Radja Nainggolan, proprio alla Roma: i dirigenti giallorossi non si sono dimostrati molto furbi nella tempistica di questa operazione, in quanto sarebbe bastato prenderlo una settimana prima per poterlo schierare nella partita poi persa 3-0 allo Stadium o, al limite, attendere una settimana in modo che potesse giocare contro la rivale diretta per lo scudetto. In ogni caso il belga-indonesiano costituisce un ottimo rinforzo, per quantità, qualità e margini di miglioramento del ragazzo nonostante sia stato pagato molto caro (si parla di 18 milioni di Euro complessivi) come da tradizione nella bottega di Cellino. Il Cagliari ha dimostrato di essere una squadra quadrata, a cui Lopez ha dato una precisa identità di gioco, disponendo anche di qualche giocatore per compiere un adeguato turnover, lusso che molte squadre di fascia medio-bassa non possono permettersi. Sono stati addirittura esclusi dalla rosa due elementi importanti come Agazzi (ex portiere titolare) ed Ariaudo (promettente difensore proveniente dalla stessa Juventus) per ragioni contrattuali senza risentirne minimamente. I rossoblù in fase di non possesso schierano sempre almeno 8 uomini dietro la linea della palla, chiudono bene gli spazi e ripartono rapidamente in profondità sfruttando la rapidità di giocatori come Cossu, Sau e Ibarbo. A centrocampo la solidità è la dote migliore, anche se come già detto mancherà Nainggolan ed Eriksson risente di qualche acciacco: Conti, Ekdal e Dessena formeranno probabilmente una diga davanti alla difesa a quattro di Lopez. Da segnalare l’ottimo Murru, giovane cursore di fascia sinistra, in crescita anche se ancora immaturo come dimostrano qualche incertezza in fase difensiva ed alcuni falli evitabili che gli sono costati ammonizioni ed espulsioni (contro il Sassuolo è stato sostituito alla fine del primo tempo a causa dei capogiri causatigli da Berardi).

Conte dovrà fare a meno del solo Barzagli che dovrà saltare il turno per qualifica dovuta alla somma di ammonizioni, mentre restano da verificare le condizioni di Tevez (uscito con qualche fastidio nell’ultima di campionato) e del lungodegente Pepe, ormai si spera in fase di recupero. Bisogna prevalentemente evitare che si verifichino pericolosi cali di tensione dopo le fanfare post-Roma, perchè questa Juve ha dimostrato di non potersi permettere la minima distrazione. Se la partita verrà affrontata con la dovuta concentrazione, attenzione, lucidità e cattiveria agonistica, portare a casa il risultato dovrebbe essere una formalità, altrimenti il compito potrebbe rivelarsi più arduo del previsto. Troveremo sicuramente spazi angusti nei quali dovremo essere abili ad infilarci con intelligenza, senza sovraffollare la metà campo del Cagliari e scoprirci dietro, portare un pressing costante ed impegnare fisicamente i sardi lavorando sugli esterni, cambiando lato, muovendo la loro difesa. Quello che dovrebbe essere scontato è un ritorno alla mentalità aggressiva che ha caratterizzato le partite della Juve contiana fino a quella con la Roma, nella quale il tecnico salentino si è leggermente adattato al gioco degli avversari schierando almeno inizialmente una squadra attendista, lasciando quindi “sfogare” i giallorossi. Da stabilire anche l’eventuale turnover che il mister potrebbe utilizzare per far rifiatare qualche elemento particolarmente provato (ad esempio lo stesso Tevez, tornato in ritardo dall’Argentina).

Nota finale per il solito disagio dovuto alle condizioni del Sant’Elia. La capienza attuale è ridotta a meno di 5.000 posti, una vergogna per la Serie A in generale ed in particolare per una partita come Cagliari Juventus, attesissima da tutti in Sardegna. Ma forse è il caso di accontentarsi, visto che da tre anni la Vecchia Signora mancava da queste parti, a causa delle ormai note problematiche legate all’impianto del capoluogo sardo.

Buona Partita a tutti e… fino alla fine forza Juventus!

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