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Calciopoli: risarcimenti sì o no?

Dopo la parola conclusiva posta dalla Suprema Corte sulla vicenda penale di Calciopoli, inizia ora la parte “civilistica” della questione: ovvero, i risarcimenti che le parti offese potranno richiedere agli imputati, per i quali è sì decorsa la prescrizione ma non per questo saranno immuni dall’obbligo di ricompensare il nocumento arrecato alle predette (la prescrizione, infatti, annulla la potestà punitiva dello Stato ma non incide sulla possibilità di agire in sede di ristoro danni).

Nei giorni scorsi, su alcuni (i soliti) organi d’informazione si accennava alla (meglio, si “suggeriva” la) possibilità che la Federcalcio, sulla quale incombe dal 2011 la famigerata richiesta di 443 milioni di euro presentata dalla società bianconera al Tar del Lazio per l’evidente disparità di trattamento subìta nell’estate del 2006 – a fronte di quanto è emerso successivamente -, possa, invertendo i ruoli, trascinare in giudizio la Juventus Football Club Spa per lo stesso motivo.

La società di corso Galileo Ferraris, citata nel processo penale quale responsabile civile, non ha riportato alcuna condanna in tale veste e per questo motivo da più parti si è sostenuto che non corra alcun rischio in proposito. In realtà, la risposta al quesito se anche la Juve debba o meno prepararsi a corrispondere cospicue somme di denaro non è così semplice da fornire.

Posto che trattasi di una situazione alquanto rara a verificarsi, ossia il giudice che non statuisca nulla sulla posizione del responsabile civile citato e costituito in giudizio (sul punto non si rinvengono pronunce della Cassazione), qualora i rumors sull’intenzione di Tavecchio di portare in giudizio Agnelli dovessero trovare conferma, è bene che la società si prefiguri una strategia difensiva idonea se non vuole andare incontro ad amare sorprese.

In proposito, è meglio sgomberare subito il campo da obiezioni tipo “eh ma allora la relazione di Palazzi?”, “eh ma allora ciò che ha stabilito il Tribunale di Milano su Facchetti?” perché trattasi di questioni che esulano dall’ambito che qui interessa in quanto, purtroppo, non sono oggetto del verdetto emesso dalla Terza Sezione Penale del Supremo Collegio.

In quest’ultimo si stabilisce, in particolare, che l’allora amministratore delegato Antonio Giraudo aveva dato vita – insieme agli altri sodali – all’associazione criminosa volta ad incidere nella determinazione delle griglie arbitrali; si asserisce, altresì, che egli aveva posto in essere una condotta di frode sportiva in relazione all’incontro Juve – Udinese del febbraio 2005 (sia pure errando clamorosamente sul nome del direttore di gara, ma questa è un’altra storia).

Proprio la posizione dell’ex dirigente (rappresentante legale con potere di firma, a differenza di Moggi) influirebbe negativamente su quella della società che potrebbe essere chiamata a rispondere dei danni lamentati dalle parti civili (non soltanto la Federcalcio) negli eventuali giudizi relativi.

Chiaro che, almeno per quanto riguarda via Allegri, quella dell’azione civile potrebbe essere soltanto una minaccia (nemmeno troppo velata) volta ad indurre il presidente Andrea Agnelli a ritirare il ricorso al Tar per arrivare ad una sorta di “pari e patta”. Discorso diverso, invece, per ciò che concerne le altre parti civili (fra cui l’ex presidente del Bologna, Gazzoni Frascara) le quali potranno agitare lo spauracchio della sentenza di Cassazione senza temere nulla di contro.

Quest’ultimo, qualche giorno fa, tramite i suoi legali, ha notificato alla società (come confermato dall’amministratore Aldo Mazzia in occasione della presentazione del progetto “Continassa”) ed alla Fiorentina la prima richiesta di risarcimento danni ammontante ad euro 113.000.000,00. Cosa potrà succedere all’esito di tali giudizi (ed altri che saranno eventualmente instaurati) nessuno può prevederlo ovviamente, perché i contenziosi sono sempre caratterizzati da un’alea di incertezza.
A questo punto, il discorso giuridico potrebbe anche passare in secondo piano per lasciare spazio a trattative “politiche” tra tutte le parti in causa (la società bianconera dovrebbe farsene promotrice?) utili ad evitare “spargimenti di sangue” e ridurre al minimo le conseguenze negative che le deriverebbero da un muro contro muro.

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