Da anni, giustamente, si dice che il sistema di gioco attuale sia figlio della rosa a disposizione. Conte, partito con certi presupposti e certe convinzioni, ha via via adattato le proprie scelte ai suoi uomini arrivando ad un 352 che, in fase di possesso, diviene spesso un 334 molto offensivo. Conte ha trovato la formula giusta e, con suo grandissimo merito, ci abbiamo vinto due scudetti.
Ma il punto è che nulla vale per sempre. Ci sono dei problemi e occorre prendere consapevolezza. È ancora vero che l’abito calzi ancora a pennello? Magari siamo ingrassati, abboffati da due scudetti fantastici e servirebbe un nuovo vestito, magari con una taglia più adeguata.
Per come la vedo io, il maggior plus del 352 è stato da sempre la solidità difensiva. Dieci gol in otto giornate (tredici se consideriamo le gare di champions) non possono essere casuali. Molti derivano da errori individuali, ma sono troppi per una spiegazione così semplicistica.
In fase di possesso e partendo dall’imprescindibile presupposto di giocare palla a terra fin da inizio azione, il 352 poggia su un giro palla che mira comunque a liberare e consegnare l’apertura del gioco a Pirlo o Bonucci. Per una serie di ragioni (qualcuna riconducibile al sistema di gioco in sè, qualcun’altra al fatto che ormai ci conoscono molto bene) è diventato difficile costruire gioco senza assumersi tanti rischi.
In fase di non possesso, quando il 352 assomiglia tanto ad un 334, la Juve ha sempre accettato in transizione difensiva la parità numerica con l’attacco avversario. Quando le cose non girano come dovrebbero, è come pattinare su uno strato di ghiaccio troppo sottile.
Poi c’è il problema esterni. Con Vidal, Pogba e Marchisio a garantire gli inserimenti, piuttosto che avere esterni in grado di saltare l’uomo e tagliare il campo con tracce interne, sarebbe preferibile avere esterni in grado di conquistarsi il fondo e crossare. A Firenze abbiamo messo in campo Llorente che ha fatto il suo, ma non siamo riusciti a fare un cross. Non giochiamo mai attaccando dall’esterno e proviamo a sfondare sempre centralmente. E’ troppo limitativo. Inoltre, nel 352 di Conte gli esterni devono essere una sorta di uomini bionici: attaccare sulla linea delle punte, rientrare subito in fase di non possesso (pena il terzo gol della Fiorentina con un uomo solo sul lato debole a causa dell’assenza di Asamoah) molto bravi in fase di costruzione ma anche a difendere. Parliamoci chiaramente, questo tipo di lavoro riescono a farlo Lichsteiner e Asamoah ma solo quando sono al massimo della forma e, a mio avviso, anche quando hanno un mismatch agevole con l’esterno avversario.
Le alternative ci sono. In un precedente post ho parlato del 352 e di come potrebbe evolversi. Ribadisco che si tratta sempre di una coperta corta ed ogni scelta ha costi e benefici. Il beneficio più grande del 352 era innanzi tutto non prendere gol. Ora il gioco non vale più la candela.