“Another year is over and a new one just begun”
A dire la verità il 2016 non è ancora iniziato mentre il 2015 aspetta di scoprire l’ultima finestrella del calendario bianconero che non rappresenta tanto un Avvento quanto, piuttosto, un ritorno, o meglio, una ritrovata identità. Non ci sarà ad aspettare la squadra di Allegri un cioccolatino ma, si spera, tre ghiottosissimi punti ed un cesto ricco di serenità e consapevolezza durante la sosta.
Il duemilaquindici si era aperto con l’amaro in bocca per la sconfitta ai rigori nella Supercoppa italiana a Doha. Uno smacco profondo perchè, per come si era svolta la partita, tutto lasciava prevedere un finale positivo mentre quei maledetti rigori ci hanno fatto scappare un altro trofeo. Il riscatto però non si è fatto attendere e questi ultimi giorni di dicembre salutano, probabilmente, uno dei più bei anni calcistici della Signora, se non il più bello in assoluto. A maggio lo scudetto a Genova e la Coppa Italia a Roma sotto gli occhi di Lotito, ad agosto la Supercoppa Italiana a Shangai. In mezzo a queste due gare, c’è quella finale di Berlino che ci ha visto perdere contro lo stratosferico Barcellona dominato però fino a venti minuti dalla fine, a cui si poteva far male anche dagli undici metri, ma questa è storia a parte. Solo Marcello Lippi avvicinò la Juve alla possibilità di abbracciare il treble, ovvero la conquista dei due trofei italiani e di uno europeo. Era la stagione 1994-95 e a contenderci campionato, Coppa Italia e Coppa Uefa c’era il Parma di Nevio Scala, che stava vivendo i migliori anni della loro storia. Il tecnico viareggino, al pari dell’altro toscano, raccolse il bottino pieno in Italia e lasciò ai ducali il trofeo più ghiotto, ovvero quello europeo. Allegri ha fatto lo stesso, portando però la Juve nella finale del trofeo più ambito d’Europa, la Champions League che i bianconeri hanno lasciato nelle mani di una tra le squadre più forti di sempre. La sconfitta in Europa aprì le porte della gloria ma, anche in questo caso, è tutta un’altra storia.
Il bottino bianconero di due finali vinte su tre e il campionato tanto stradominato quanto mai messo in discussione da nessuno (a parte dall’allenatore degli sconfitti e da qualche editorialista del salto sul carro) hanno riempito per buona metà il bicchiere del 2015, con l’attesa di completarlo nei mesi finali dell’anno.
La partenza a singhiozzo pesa ancora sull’economia della classifica ma finalmente l’ottimismo cresce e l’ambiente sembra aver ritrovato la giusta mentalità. Ora non ci resta che proseguire spediti verso una risalita che rimane impervia ma sicuramente più dolce rispetto a qualche settimana fa. La convincente vittoria in Coppa Italia non è altro che la riprova che la Juve vuole lottare su tutti i fronti e cercare di ripetere (per quanto possibile) quanto fatto vedere nella passata stagione. Anche quest’anno facciamo i conti con una notizia che rischia di mandarci di traverso il pranzo di Natale. Mi riferisco ovviamente al sorteggio di Champions League che ci vedrà opposti ad una delle favorite al titolo finale. C’è ancora molto tempo per pensarci e per preparare le due gare, ma un sorteggio benevolo avrebbe ancora di più motivato e rasserenato tutto e tutti (grazie al ca…).
La Juve torna allo stadio Alberto Braglia di Modena dopo più di cinque anni dall’ultima volta: i bianconeri affrontavano allora in Emilia lo Shamrock Rovers per i preliminari di Europa League. Lo Juventus Stadium era in costruzione e la Vecchia Signora scelse Modena per disputare questa partita “in casa”. Decise la gara un gol di Del Piero su punizione, sotto il diluvio, a quindici minuti dal fischio finale. In quella Juve c’erano già Bonucci, Marchisio e Chiellini oltre ovviamente a Buffon che però non scese in campo.
Juve e Carpi si affrontano per la prima volta in assoluto, in ogni competizione. La squadra emiliana, dopo la falsa partenza in campionato che ha portato al momentaneo esonero di Castori, ha guadagnato, a sopresa, solo qualche giorno fa, la qualificazione ai quarti di Coppa Italia eliminando la Fiorentina. In campionato, i biancorossi occupano il penultimo posto con un terzo dei punti fatti rispetto ai ragazzi di Allegri. Sotto di loro c’è solo il Verona che sarà il prossimo avversario della Juve.
Sulla carta sembra una partita facile ma, proprio come il mister ha “ammonito” sul suo profilo Twitter, non bisogna mai andare fuori strada e affrontare ogni partita con la giusta concentrazione e motivazione. Per la prima volta in questo campionato, i bianconeri scenderanno in campo all’ora di pranzo. E’ un orario atipico che ovviamente non deve rappresentare un’alibi perchè la Juve ha sempre fame.
Fino alla fine….ed anche oltre!
Forza Juve!