Era pur sempre Juve-Barcellona e, con tutti i problemi che conosciamo, era comunque lecito aspettarsi una sconfitta.
Lascia basito il modo, perché anche la squadra catalana è lontana parente del Barça schiacciasassi di qualche tempo fa, e anche loro pativano diverse assenze in difesa.
Un gol fortunoso e il rigore allo scadere hanno sancito una vittoria comunque meritata ma che poteva essere resa più difficile. Ne sono prova i 3 gol annullati per millimetrici fuorigioco a Morata (e sono 5 in stagione!). Vuol dire che i blaugrana erano tutt’altro che irreprensibili e che la Juventus aveva il dovere di osare di più.
Si comincia a capire l’idea che Pirlo vuole imprimere al gioco bianconero: un duo di centrocampo che deve pensare più a recuperare la palla che a costruire per poi demandare alle fasce la parte offensiva. E qui sono nati i problemi.
Kulusevski non ha inciso, non ha sfruttato per nulla la sua fisicità né ha aiutato Morata in area, mentre dall’altra parte Chiesa è stato dimenticato come uno spazzolino da denti nel bagno di un albergo.
Il duo centrale, invece, molto deludente. In particolare Bentancur non sta dando seguito alle promesse. Male in fase di filtro, malissimo in impostazione. Non un passaggio filtrante, non un lancio degno di questo nome. A 23 anni è giunto il momento di aspettarsi, da lui, quella maturazione che ne farebbe un titolare inamovibile nella Juve. Il quartetto di centrocampo si completa (a livello numerico) con Rabiot che si fa sentire un po’ di più sugli stinchi avversari ma anch’egli nullo in fase di costruzione.
Con un reparto centrale, il fulcro di una squadra, in queste condizioni è chiaro che si faccia molta difficoltà a creare pericoli e mettere a disagio un avversario messo in campo ordinato e compatto da Koeman. A differenza della Juve il Barcellona faceva viaggiare la palla molto velocemente e mostrava già una discreta forma fisica.
Forma fisica oscena, invece, quella in cui versa Paulo Dybala.
Partita talmente brutta, la sua, da meritare un “senza voto” in pagella. Peccato che lui non sia un portiere.
Dybala vive, da anni ormai, in una situazione di eterno stallo: non si capisce se è sbagliato il suo ruolo, se è lui a non essere il fenomeno che pensavamo oppure se è sempre fuori condizione. Fatto sta che stasera ha vissuto 90 minuti di nulla lasciando la Juve in 10 senza lasciare il segno in nessuna azione manovrata e nemmeno su calcio da fermo.
Forse era giusto tenerlo in panchina e concentrare le poche forze che per ora possiede per uno spezzone di partita, soprattutto vista la penuria di alternative in avanti (forse serviva un secondo centravanti ma qui apriamo il vaso di Pandora del mercato e non è il momento).
Note positive.
Szczesny sempre una garanzia, ha tenuto in vita la squadra soprattutto nel primo tempo con quella doppia parata in uscita.
Danilo, di nuovo il migliore del reparto arretrato. Salva la baracca più volte, fantastico l’intervento su Messi senza fare fallo in area, mantiene la calma anche nelle difficoltà e senza farsi ammonire…
Morata, come San Giovanni, predica nel deserto. Le prova tutte per svegliare i compagni d’attacco, ma i compagni d’attacco dormivano coi tappi nelle orecchie. Ha quasi del miracoloso che sia riuscito a mettere la palla 3 volte in rete, anche se sempre in fuorigioco.
(piccola nota d’umorismo: col var in funzione, Pippo Inzaghi avrebbe segnato la metà dei gol fatti in carriera).
Letti gli umori della nostra tifoseria domenica sera, mi aspetto l’assalto all’arma bianca contro Pirlo.
Perché i tifosi fanno i tifosi e vivono perennemente sul filo della ragione, dall’esaltazione al baratro in pochi passaggi. Sarà dura mantenere la calma, per fortuna a questo scopo c’è una società che deve fare quadrato intorno a lui, perché se decidi di partire per la rivoluzione non puoi fermarti di fronte alle prime difficoltà. La squadra non mostra l’entusiasmo di cui ci siamo riempiti la bocca in estate né l’ardore della gioventù ritrovata. E stasera non è servito nemmeno il solito schiaffone per svegliare certe belle statuine.
Andrea smetta i panni della macchietta “not impressed” e indossi quelli del padre incazzato, anche ammollando qualche bello sganascione, se serve. E credo che servano.
Forza Juve.
Ah sì, manca ancora Cristiano Ronaldo.
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