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Cronache dalla Galassia

Era un giorno dell’anno 3016 e il presidente della Juventus Andreino convinse il cugino Giannetto a mettere mano ai cordoni della borsa della finanziaria di famiglia e a comprare cartellini di nuovi giocatori per 530 milioni di crediti galattici in 2 stagioni, senza vendere nessun pezzo pregiato di quelli già presenti in rosa, che era una rosa che veniva da una semifinale di CL, quindi di tutto rispetto.

Su suggerimento dei molti capiscers di twitter venne chiamato a guidare la squdra il mago degli allenatori, mister partitura, anche lui con un ingaggio mostre.
Con uno squadrone del genere i primi 6 mesi furono superlativi: 3 o 4 gol a tutti, girone di CL passato in carrozza contro il suo allievo prediletto, mister spartitino da fuorigrotta. Certo, non è che la difficoltà di vincere quel campionato fosse da paragonare a quella di battere la Morte Nera, visto che nei due anni prima l’avevano vinto rispettivamente mister cantante e mister ristorante con due squadre che arrivavano da un 14° e da un 10° posto, ma i due erano bravini, gente che veniva da uno strano pianeta dove si giocava un calcio arretrato, da tardo impero, però insomma senza grandi acquisti e sfruttando bene le poche armi a disposizione avevano sbaragliato una concorrenza in effetti assai mediocre.

Ma tant’è, vincere il campionato era sempre un punto d’onore, e mister partitura aveva ormai sbaragliato la concorrenza.

C’era stata un’eliminzione un po’ fastidiosa nella coppetta nazionale con una squadretta di terza serie ma nulla di importante, d’altronde le vittore che contano sono altre, e così si arriva a tutto gas alla prima settimana di aprile con le partite decisive della stagione.
La prima è l’andata dei quarti di finale di CL, contro una squadra dello stesso campionato ma che a gennaio aveva venduto una delle principali stelle della squadra per una cifra record di crediti galattici ai soliti spendaccioni spagnoli (quelli che si illudevano di vincere le CL perché avevano la pulce e non per la partitura, puah!): la Roma.

Andata all’Olimpico e 3-0 per la Roma senza che la Juve faccia un tiro nello specchio della porta. Be’, disse mister partitura, al ritorno la possiamo ribaltare, a questi ne possiamo fare 4 o 5, intanto buttiamoci sul derby in casa, contro i cugini di mister “orologio” (pare avesse una grande collezione di orologi): si gioca nel nostro stadio e possiamo chiudere la pratica campionato!

Si parte, uno-due micidiale e 2-0 già nel primo tempo, senza che i cuginastri del Toro avessero fatto un solo tiro. Ma poi chissà come mister orologio sistemò la squadra e ne fece 3 nel 2° tempo, vincendo 2-3 nello stadio della Juve, cosa che non si ricordava dal millennio precedente.

Per fortuna mister partitura aveva il completo appoggio dei capiscers di twitter e non fu difficile convincerli che lui era sempre il miglior allenatore del mondo e che il presidente Andreino non aveva buttato nel cesso 530 milioni per costruire una squadra affidata a un bluff. Solo pochi complottisti con strane idee in testa (per cui ad esempio nel calcio la cosa più importante sarebbe segnare gol e non prenderne, roba che non si vedeva più dai tempi di Blade Runner) avanzarono qualche dubbio sulla strategia usata dalla società e sul totale appoggio dato a mister partitura, ma per fortuna tutti gli altri tifosi, quelli che davvero ne capivano, erano totalmente dalla sua parte quindi la stagione proseguì trionfalmente anche dopo quella strana settimana.

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