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Crotone – Juventus 0-2: ci pensa Mandzo!

Quel gran genio del mio amico, assiduo frequentatore dello Stadium dal 2011, una volta mi disse, a proposito di quel geniaccio e sregolatezza di Vucinic:
“Guarda, Vucinic si capisce subito come giocherà quando entra in campo per il riscaldamento. Si capisce già dallo sguardo se spaccherà la partita o se scenderà in campo in pantofole…”
Mi è sempre tornata in mente questa considerazione (confermatami poi da altre persone), soprattutto perché il montenegrino in quei 3 anni di Juve mi ha fatto bestemmiare come pochi altri giocatori nella storia, ma stasera l’ho ricordata una volta di più, perché ho capito che anche la Juve è come il buon Mirko: si capisce subito che tipo di approccio avrà alla gara… forse aggressivo, oppure impaurito o anche, come stasera, da partitella di calcetto del lunedì tra amici quarantenni (quella che si fa per uscire di sera e sperare di sudare e buttare giù la panza).

L’ho capito subito dai primi 2 o 3 minuti che stasera sarebbe stata una partita diversa dalle ultime quattro, Coppa Italia compresa e più passavano i minuti più tanti motivi mi passavano per la testa: la stanchezza, fisica e mentale, fisiologica dopo una partita decisiva come quella di domenica scorsa, oppure il turnover (doveroso) con alcuni innesti come Rincon a centrocampo, Pjaca in attacco e il ritorno di Dani Alves sulla fascia destra. Oppure anche la caratura dell’avversario, che avrà indotto i ragazzi a considerare la partita come un allenamento a Vinovo, scordandosi però che, se questo avversario ha preparato la partita all’insegna del “Tutti in difesa e se capita il contropiede buono tanto meglio”, la partitella da fine allenamento comincia a complicarsi.
Dimenticavo: non sono state poche le volte, nel corso degli ultimi anni, che abbiamo faticato tremendamente contro le cosiddette piccole squadre.
Ricordo uno Juventus – Pescara sbloccato dal sopracitato Vucinic anni fa (quando rimase in mutande), ma anche una trasferta a Catania vinta con gol di Tevez in mezzo alle saccagnate degli avversari, o lo scorso anno a Frosinone o ancora, per parlare della stagione in corsa, come dimenticare la partita di Palermo o la partita di domenica scorsa contro quelli lì?
Avversari ostici, e anche agnostici per dirla come il vate di Fusignano, che si piazzano dietro la linea della palla chiudendo tutti gli spazi cercando di innervosirci e più passa il tempo più aumenta l’ansia di non sbloccarla questa maledetta partita.
Ma allora… oddio, la beffa è dietro l’angolo, ci stanno preparando il trappolone, perdiamo l’occasione di allungare, la Roma ci raggiungerà, il Napoli pure, poi abbiamo la Champions League, aiutoooooooo!!!!

Calmi, state ‘almi per favore, nun vi preoccupate, ci pensa Mandzo!
Taaaaac, 1-0 e partita di fatto archiviata visto che a quel punto i giocatori del Crotone si guardano e si domandano: “E ora che cazzo si fa?”.
Gol provvidenziale, come al solito pesantissimo di questo giocatore immenso sempre pronto a dare il 101% anche quando non è in serata come lo era fino ad allora.
A quel punto poi ti tornano in mente anche le parole di Allegri, quando dice che non si vergogna a portare a casa queste partite giocate (relativamente) male; la stagione è lunga, faticosa, piena di insidie quando meno te lo aspetti, si devono dosare bene le energie fisiche e mentali per arrivare a pieno regime da Marzo in poi.
Non si può sempre andare a 1000 all’ora, non si può sempre surclassare l’avversario, si possono anche vincere partite così, giocando sul serio per una decina di minuti… e se poi vedi nel resto della partita quegli orribili lanci lunghi per l’uomo invisibile da parte di Bonucci, se vedi un Dani Alves fuori fase o un Pjaca ancora acerbo non ti arrabbiare.
Pensa che l’abbiamo portata a casa, pensa che il super Napoli nelle ultime 2 partite ha segnato 8 gol subendone 2 per un totale di 4 punti e noi invece, dal basso dei nostri miseri 3 gol ne abbiamo conquistati 6 di punti.
Pensa che siamo a 57 punti dopo 23 partite e che, a parte stasera, siamo una squadra decisamente in forma.
Tutto il resto onestamente stasera finisce in secondo piano.
Dovevamo vincere, anche giocando male.
Il bel giuoco tornerà, magari domenica prossima.

Parlando della partita… sui singoli, da registrare una buona prova della difesa: nello specifico Rugani si è dimostrato impeccabile e preciso come sempre e sulla sinistra Asamoah ha consentito ad Alex Sandro di rifiatare. Buona prova anche di Rincon, ottimo tra l’altro nel mandare a rete Higuaín (un po’ spento ma il cartellino l’ha timbrato ugualmente), meno buona come dicevo prima la prova di Dani Alves ma non si poteva pretendere troppo al suo rientro.
Oddio, una cosa sì: che seguisse un po’ di più i consigli di Allegri ed evitasse quei lanci lunghi nel vuoto.
Poi lo so che lui è Dani Alves e da solo ha vinto più Champions League della Juve, però un po’ più di “disciplina” forse non guasterebbe.
Ma ne riparleremo, sia di lui che di Markolino Pjaca, che per ora a dire la verità mi ha fatto tirare solo bestemmie.
Ma questa è un’altra storia.

Keep the faith alive e forza Juve!

PS1. Cara Juventus, la prossima volta che giocate alle 18:00 però vedete di chiuderla alla svelta la partita, che in casa mangiamo presto (tipo tra le 19:00 e le 19:30), ci sono mille cose da fare e, soprattutto, vorrei evitare di assomigliare a una belva davanti a moglie e bambini.
Grazie.

PS2. Questa partita è caduta a pennello, proprio nel momento giusto: finalmente un po’ di calcio giocato, ne avevamo le scatole piene degli isterismi di quelli lì. Mi dicono anche che i tifosi faranno la cosiddetta panolada domenica prossima: la solita pagliacciata da circo, preferisco non commentare.
Ah, semmai consiglio di non usare fazzoletti ma carta igienica, si intonerebbe perfettamente con le loro facce.

 

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