La rivalità “storica” tra Fiorentina e Juventus non è stata alimentata negli anni solo da sfide sul campo. Ad infiammare gli animi delle due società spesso sono state vicende extra-campo ed anche extra-calcistiche. Come non ricordare le velenose punzecchiature tra i Della Valle e gli Elkann a mezzo stampa, o il tanto discusso tweet che la Juventus pubblicò per celebrare la vittoria sui viola “Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra quattro giorni, per cena” che portò con sé polemiche alquanto stucchevoli.
Senza scavare troppo nel passato, Fiorentina e Juventus si sono più volte pestate i piedi in sede di mercato, la clamorosa quanto surreale vicenda Berbatov, l’ostruzionismo viola su Jovetic, Neto soffiato a parametro zero e quell’ombra dei bianconeri (sempre smentita) sul rinnovo di Bernardeschi che tardava ad arrivare hanno offerto spunti sempre nuovi per rinnovare “l’odio reciproco” tra tifoserie (e proprietà).
Ad esasperare gli animi nella primavera del 2014 però è stata la lunga guerra fredda tra i viola e i bianconeri per Cuadrado, che si legava a doppio nodo con le schermaglie tra Della Valle ed Elkann per la scalata a Rcs. La Fiorentina infatti doveva risolvere alle buste la comproprietà del colombiano con l’Udinese, che nel frattempo aveva visto la propria quotazione schizzare alle stelle e le accuse da parte della Fiorentina alla Juventus di manovrare l’Udinese, o più probabilmente i tentativi dell’Udinese di sfruttare terzi acquirenti per tirare sul prezzo del riscatto che alla fine si concretizzò in 14,5 milioni di euro, che con i 5,5 milioni di euro per la prima metà e 1 milione di euro per il prestito, con i suoi 21 milioni rappresenta l’operazione più costosa della gestione Della Valle.
Ceduto dopo appena 6 mesi, nel Gennaio 2015, al Chelsea per 33 milioni di euro più il prestito di Salah, Cuadrado ha sofferto il passaggio ai blues di Mourinho in breve trovandosi ai margini della squadra.
La situazione per la Juventus è diventata così propizia e dopo appena un anno dalle schermaglie piuttosto pesanti con il club viola, è riuscita ad accaparrarsi Cuadrato in prestito oneroso per 1,5 milioni di euro, con un riscatto da concordare ma di non difficile intesa. Valutazione? Tra i 20 e i 25 milioni di euro. Una occasione ghiotta e unica che permetterebbe alla Juventus di beffare nuovamente la Fiorentina e mettere le mani su quel giocatore, o “Top Player” come lo definiva la stragrande maggioranza della stampa italiana, che i Della Valle avrebbero preferito vedere ovunque ma non ai bianconeri.
Mettendo da parte per un attimo la rivincita sul mercato, Cuadrado è approdato a Torino in un momento particolare, più che in un anno di transizione, “in una mini-transizione” di due mesi, dopo le fatiche della Coppa America e con in più le incertezze e gli esperimenti tattici che lo hanno visto protagonista, finendo sul banco degli imputati con tutto il mercato bianconero bollato troppo presto come “fallimentare” dai tifosi.
Ma è giusto riscattare Cuadrado?
A parere di chi scrive, la risposta non può che essere affermativa. Provando ad isolare le prestazioni di Cuadrado dal contesto della squadra, ecco cinque motivi per cui Marotta non dovrebbe farsi sfuggire la “vespa” colombiana.
1) Un vero esterno da 352.
L’efficacia del vestito tattico con cui siamo abituati a vedere la Juventus si gioca molto sull’interpretazione degli esterni di centrocampo. Gli interpreti del ruolo sono davvero una rarità, un calciatore capace di trasformarsi da ala a terzino…
…da terzino ad ala. E Cuadrado è un vero esterno da 352, il lavoro di Allegri sulla fase difensiva di Cuadrado è stato notevole così come l’applicazione dello stesso colombiano, che anche contro la Fiorentina ha offerto una prova in fase di non possesso diligente.
2) La duttilità.
Esterno del 352 o esterno del 433, fascia destra o sinistra. La capacità di interpretare più ruoli permette di modificare l’assetto tattico della squadra a gara in corso, aspetto da non sottovalutare poiché ha rappresentato nella scorsa cavalcata europea un vero e proprio marchio di fabbrica, aspetto che valorizza la capacità di Allegri di leggere la partita.
3) Contributo in zona offensiva.
Nonostante una titolarità non scontata in campionato, appena 8 presenze da titolare e 5 gettoni da subentrato, Cuadrado è il migliore assistman della squadra con 4 assist davanti a Dybala 3, Alex Sandro Pogba Morata a quota 2; è il terzo miglior marcatore dopo Mandzukic e Dybala a quota 2 gol con Pogba e Zaza.
4) L’importanza del giocatore che “spacca” la partita.
Più volte Allegri lo ha ribadito in conferenza stampa e messo in pratica la Domenica, avere dei giocatori capaci di entrare e fare la differenza è ciò che rende una buona squadra, una squadra invincibile. E Cuadrado è la perfetta sintesi di quel calciatore che può fare la differenza in pochi minuti, il suo dribbling fulmineo, la capacità di liberarsi di più di un uomo in un fazzoletto…
… o di bruciare l’avversario in campo aperto, sono un’arma che ogni allenatore vorrebbe avere nella propria rosa.
5) Fa impazzare il marcatore avversario.
La velocità e “l’elettricità” di Cuadrado rende il colombiano un avversario scomodissimo, la sua protezione della palla è magistrale e riesce a procurarsi falli in ogni porzione di campo (rigori compresi) e caricare la squadra avversaria di gialli (portando all’espulsione di un avversario), questo fattore è stato più volte “usato” dalla Juventus per procurarsi punizioni e spezzare il ritmo dell’avversario o sbloccare partite che sotto il profilo del risultato si prospettavano più complicate del previsto.
Per molti versi Cuadrado rappresenta quel giocatore che dà profondità alla rosa di una big come la Juventus, sia da titolare sia da subentrato offre al tecnico un ampio ventaglio di soluzioni. Il prossimo step dei bianconeri, riconfermarsi anno dopo anno ai vertici anche in Europa, passa proprio da giocatori come Cuadrado che nell’economia delle tre competizioni è preziosissimo.
Il parco esterni della Juventus.