Archiviato l’equilibrato match di San Siro la Juve si rituffa nell’avventura europea terminata lo scorso anno di fronte ai futuri campioni del Bayern Monaco.
La sfida di Copenaghen inaugura un ciclo di ferro che vedrà i bianconeri affrontare in rapida successione le due veronesi, quindi l’infuocato derby della Mole, la durissima battaglia contro il Galatasaray e per finire il tradizionale big match contro il Milan.
La partita contro i danesi è sulla carta senza storia, ma come ben si sa, nel calcio la carta non canta.
I campioni in carica della SAS Ligaen si presentano al debutto europeo con il seguente score in patria: 7 punti in 8 partite, appena 1 vittoria, 4 pareggi, 3 sconfitte, 11 gol realizzati e 12 gol subiti. In campionato sono terzultimi davanti al Brondby e alla vecchia conoscenza della passata stagione, quel Nordsjaelland che andò vicino al colpaccio al Parken Stadium e adesso impantanato in ultima posizione.
In casa non hanno mai conquistato i 3 punti, ma si sono dovuti accontentare di 3 pareggi e una sconfitta, con 4 gol fatti e 6 subiti.
Turbolenta la situazione sulla panchina, che ha visto il precoce avvicendamento tra il belga Jacobs e la leggenda norvegese Solbakken, l’uomo capace di vincere nella sua precedente esperienza ben 5 campionati e soprattutto in grado di portare i Leoni fino agli ottavi di finale di Champions League contro il Chelsea.
Il divario tecnico a favore dei campioni d’Italia è impietoso e fra le fila danesi l’unico vero nome di caratura internazionale è rappresentato dall’ormai 36enne Olof Mellberg, buon protagonista in maglia bianconera nella stagione 2008/2009.
Il vero pericolo sarà rappresentato dall’affrontare l’impegno senza la necessaria cattiveria agonistica, come accaduto lo scorso anno contro il Nordsjaelland, che costrinse la Juve ad una affannata rimonta concretizzatasi solo negli ultimi minuti.
Antonio Conte da par suo terrà la squadra sulla corda, stimolando i giocatori sulla crucialità dell’impegno: il contemporaneo scontro tra Real e Galatasaray in terra turca è aperto a tutti i risultati e di conseguenza si potrà subito allungare in classifica, quindi la vittoria sarà obbligata se si vorrà proseguire il cammino nel girone.
Possibile aspettarsi qualche cambio di formazione rispetto all’ultimo turno di campionato, senza eccessivi stravolgimenti: probabile uno stop precauzionale per Barzagli, con il debutto assoluto nelle coppe europee per Angelo Ogbonna.
Sulle fasce Isla si gioca la riconferma per far rifiatare Lichtsteiner: al di là della topica sul gol sbagliato, la prestazione meneghina dell’esterno cileno è parsa più grintosa e dinamica delle apparizioni datate 2012/2013.
Intoccabile il pacchetto Pogba-Pirlo-Vidal: il primo deve riscattare un derby d’Italia con qualche ricamo di troppo, il secondo nonostante una condizione fisica non al top sarà regolarmente al suo posto: se i danesi la butteranno sulla densità ci vorranno le sue mappe per non perdersi nel traffico in mezzo al campo. Infine il cileno rappresenta ad oggi forse il miglior centrocampista del mondo.
Probabile chance da titolare anche per Fabio Quagliarella, passato in poco tempo da possibile partente a primo rincalzo in attacco: i minuti giocati a Milano dall’attaccante stabiese sono stati di qualità, così come l’intesa con Tevez è parsa subito immediata. In Coppa è un autentico talismano, in gol 4 volte lo scorso anno in 4 partite diverse.
La partita del Parken rappresenta quindi il perfetto trampolino per lanciarsi in una fase di stagione che si preannuncia decisiva: con il giusto atteggiamento mentale i ragazzi di Antonio Conte hanno tutte le qualità per iniziare con il piede giusto.