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Elogio a Khedira

 

Il turbato avvio di stagione, nel secondo anno di Allegri, ha rappresentato una vera e propria novità in casa Juventus, abituata da anni a dominare la scena del calcio italiano. Inutile ricordare le cause, tra le quali ritroviamo sicuramente l’addio di 3 grandi giocatori, ma su questo si è ormai scritto davvero tanto. La Juventus è tornata ad essere un cantiere aperto. I giovani stanno trovando una dimensione in questa nuova avventura, e non è facile. Gli infortuni, inoltre, non hanno permesso al mister di avere a disposizione una serie di giocatori fondamentali: tra questi c’è sicuramente Sami Khedira, preso a parametro zero dal Real Madrid.

Giocatore di grande esperienza internazionale, quantità e qualità al servizio della squadra. E’ mancato tantissimo in questo inizio di stagione, forse più di quanto si potesse immaginare. Mi ha colpito in maniera estremamente positiva nella gara col Siviglia, e si è confermato col Bologna, addirittura andando in gol. Cosa significa Khedira in questa Juve, e cosa può rappresentare? Sami per la Juve è un punto di riferimento: sono bastate due partite per capire che la Juve può contare su di lui, un vero e proprio leader, colui che, in termini di personalità, va a prendere il posto dei vari Vidal, Tevez. Perché ha giocato ad altissimi livelli, sa come si vince, sa come si soffre. Sa stare in campo, forse l’aspetto che abbiamo notato maggiormente in queste due gare: nella confusione generale, nel trambusto di moduli, nella preoccupazione dei più Khedira è sembrato quell’ingranaggio che riesce a far ripartire una macchina che si era inceppata, e non riusciva ad uscirne.

Khedira è l’equilibrio, è la presenza, è la personalità, è l’ordine, è la sostanza: giocatore essenziale, che riesce a fare cose difficili nella sua semplicità. Lo ritroviamo in quell’essenza di giocare a un tocco soltanto, o magari a pulire una palla in mezzo al campo, o a contrastare senza paura, o ancora a fare un velo che disorienta l’avversario, o ancora quando si inserisce per offendere. Un giocatore così è il desiderio di ogni allenatore: Allegri gli ha stretto la mano quando lo ha sostituito col Bologna, e a questo è inutile aggiungere parole. L’importanza di Khedira si è vista in sole due gare, esaltata, come già scritto, dalla generale situazione di preoccupazione e confusione che attualmente attanaglia la Juventus. L’equilibrio e la rinascita dipendono molto da questo signor giocatore.

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