Seconda trasferta consecutiva per la compagine juventina dopo il ko di Marassi, in casa del neopromosso Empoli, squadra che ha vinto una sola partita in campionato ed è reduce dalla batosta interna subìta dal Cagliari. Allegri, anche in vista del decisivo impegno di martedì in Champions, attua un mini turnover, lasciando a riposo Lichsteiner, Pogba, Tevez e Llorente, schierando l’inedita coppia d’attaccanti Giovinco-Morata. Squadra in campo con la consapevolezza della sconfitta della Roma nel primo pomeriggio; ciò farebbe pensare (o sperare) ad un atteggiamento “furioso” dei bianconeri pronti ad aproffittare del passo falso giallorosso.
Aspettative deluse perché, com’è purtroppo consuetudine di questo periodo, la prima frazione di gioco scorre via senza praticamente lasciare traccia. La Juve è lenta, prevedibile e senza grosse idee di gioco. L’unico che sembra animato da buona lena è il solo Alvaro Morata anche se non riesce a creare pericoli agli avversari. Si va al riposo con le reti inviolate ed un preoccupante zero nella casella dei tiri verso la porta toscana.
Nella ripresa la formazione juventina rientra in campo con l’unica novità di Lichsteiner sulla linea dei tre difensori al posto dell’infortunato Ogbonna. L’atteggiamento non sembra mutare granché, anche se qualche spiraglio sembra intravedersi. Al 10’ Asamoah, evidentemente stancatosi di effettuare solo retropassaggi, decide che è arrivato il momento di azzardare una discesa sulla fascia, superare il diretto avversario sulla corsa e mettere un pallone invitante in mezzo: Bassi respinge colpevolmente verso il centro dell’area di rigore. Sulla sfera si avventa Marchisio che calcia un rigore in movimento: palla incredibilmente a lato!!
Due minuti dopo, su calcio d’angolo battuto da Pirlo (una volta tanto non in modo “corto”) Chiellini schiaccia di testa ed il pallone ancora una volta sfiora il palo alla destra di Bassi. Altra consuetudine confermata in questo scorcio di stagione, ovvero si inizia a giocare ed a creare occassioni solo nei secondi 45 minuti.
Al 15’ l’arbitro fischia una punizione dal limite; la posizione è invitante per il piede di Pirlo (quest’anno ancora a secco): rincorsa breve, palla sopra la barriera, GOL. 1-0 e mattonella rispettata.
Entra Tevez al posto di un confusionario Giovinco che ha sprecato l’ennesima possibilità concessagli. Adesso la squadra è più sciolta, d’incanto scomparsi gli errori in appoggio, la sicurezza tornata tra i bianconeri consente loro di giocare finalmente a due tocchi in velocità e le occasioni fioccano.
L’Apache s’invola verso la porta empolese e calcia dal vertice sinistro a rientrare, Bassi devìa sulla sua sinistra ed ancora una volta Marchisio arriva prima degli altri sulla ribattuta ma colpisce l’ennesimo palo del campionato (fanno 10 in 10 giornate).
Alla mezz’ora la squadra di Allegri chiude i conti con il gioiello di Morata il quale, servito in area da Tevez, si sposta il pallone sul sinistro e fulmina l’estremo difensore toscano con un tiro secco sotto la traversa: gol splendido da attaccante vero.
Resta ancora il tempo (al 36mo) per vedere uscire un altro infortunato, Asamoah, che lascia il posto a Padoin, ed ammirare Tevez nell’ultima discesa in 1 vs 1 che costringe il difensore empolese Tonelli a stenderlo e beccarsi il cartellino rosso per chiara occasione da rete: Pirlo non concede il bis (palla alta) e Valeri fischia la fine. Massimo risultato col minimo sforzo ed obiettivo primo posto solitario centrato, distaccando nuovamente la Roma.
Ora testa a martedì, alla “finale” – così com’è stata definita da tecnico e giocatori – da non fallire (scongiuri ammessi) contro l’Olympiacos per non dire addio ancora una volta prematuramente all’Europa d’èlite.