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Empoli-Juve 0-3: chiuso il trittico di vittorie esterne

La Juventus sbanca Empoli. Detto così potrebbe apparire banale, quasi scontato. Calata nella realtà del mezzogiorno e mezzo di fuoco (data la temperatura odierna in Toscana), con la squadra di casa pronta a vendere cara la pelle e a dare finalmente un senso al suo campionato, con la solita monotona situazione del “nulla da perdere”, l’impresa assume i risvolti di una buona iniezione di autostima e di serenità per il futuro. Era importante giungere alla sosta in chiave Nazionale in testa alla classifica: missione compiuta e con 6 vittorie su 7.

Erano 3 le trasferte filate e 3 sono state le vittorie. Se aggiungiamo la gara interna col Cagliari, possiamo dire che migliore maniera di reagire alla sconfitta di San Siro non poteva esserci: 12 punti in 4 partite, 12 reti a 0, testa della classifica in Italia e in Europa.

A Empoli Allegri gioca la carta Cuadrado, schierando Alex Sandro sulla sinistra e confermando Hernanes come sparti flutti davanti alla difesa. Mossa a sorpresa anche per Martuscello che tiene Saponara in panca in favore di Krunic.

L’Empoli adotta l’unica tattica possibile: difendersi per ripartire; la Juventus non gioca male, anzi ha le occasioni più ghiotte, ma è una gara tra gli juventini a chi conclude peggio. Gara vinta da Khedira che liberato da un lancio millimetrico di Pjanic, solo davanti a Skorupski, centra la traversa. È il 9′ e l’occasione ha molto le sembianze del grimaldello apripartita. Chi è causa del suo mal pianga se stesso e i bianconeri sono chiamati a insistere per trovare il gol per tutto il periodo, senza riuscirvi. Cuadrado copia Khedira, anche lui messo davanti al portiere da Pjanic e Skorupski ringrazia per il figurone gratuito.

La ripresa inizia con un giallo a Hernanes. Il brasiliano è sempre più inserito nella manovra della Juve e il suo contributo lievita. Rete annullata a Higuain per un precedente offside da verificare. Prima che la squadra entri in una crisi ansiosa, Allegri procede alla sostituzione di Khedira con Lemina. È la svolta dell’incontro. La freschezza del francesino è il valore aggiunto che fa pendere le sorti dalla parte juventina.

Da una sua azione in penetrazione la palla giunge ad Alex Sandro che serve in area Dybala. La fiondata sotto la traversa non dà scampo al portierone empolese. Vantaggio bianconero dopo 70 minuti di gioco, forse un po’ troppo! Poi ci pensa Higuain a confezionare una doppietta, dapprima servito direttamente da Lemina e poi “servito” da Zambelli nel più classico degli svarioni difensivi.

Gara abbondantemente finita, se non ci fossero da segnalare l’entrata in campo di un volitivo Pjaca e l’esordio stagionale di Sturaro.

La prova della Juventus non è certamente memorabile, eppure va rimarcata la netta sensazione di miglioramento di tutti i reparti e di una condizione che cresce in tutti gli elementi. Non soddisfa ancora il livello tecnico, concetto su cui fa bene il mister a insistere. Troppe azioni interrotte per un’approssimazione nel controllo del pallone o per una disattenzione sulla posizione del compagno. Forse di fronte all’Empoli la si può sfangare, ma gli avversari attesi dalla Juventus sono di un’altra caratura. Una ripassata ai fondamentali non farebbe male.

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