Pochi giorni fa i nostri amici di juveatrestelle avevano dato le loro impressioni su Llorente, girando un po’ attorno a quello che aveva portato il giocatore a vivere nell’anonimato in questa fase della stagione. Io invece avevo intenzione di approfondire l’argomento, spaziando un po’ ovunque e provando a chiarire le idee di chi si sta rivelando troppo scettico e “aggressivo” nei confronti di un nuovo acquisto.
Quando Fernando Llorente mise piede per la prima volta in Italia, dissi tra me e me che molto probabilmente sarebbe partito dietro Mirko Vucinic e Carlos Tevez. Lo spagnolo avrebbe avuto bisogno di rodaggio: per l’anno da estraneo in casa all’Athletic Bilbao, per un calcio molto diverso da quello praticato in Spagna, per un fisico che come sappiamo ha bisogno di più tempo per entrare in forma, causa altezza e peso, ed infine per un allenatore (Conte) che di certo non ti rischia in campo se prima non hai imparato bene tutti i (tanti) dettami di gioco. In più il montenegrino è già con noi da due anni e difficilmente Conte riuscirà a farne a meno, mentre Tevez, a meno di clamorosi risvolti, dovrebbe essere il vero trascinatore del reparto offensivo.
Riesaminando oggi tutti questi miei ragionamenti, devo dire che non sono andato affatto lontano dalla realtà. Llorente sembra un po’ affannato e confuso quando scende in campo (un po’ come tutta la squadra in questo pre-campionato a dire il vero), e probabilmente non riuscirà a conquistarsi un posto negli undici che scenderanno in campo contro la Lazio il 18 agosto in occasione della Supercoppa, proprio a favore di Vucinic e Tevez, che nelle amichevoli estive invece si sta comportanto benino (altro che Flop Player…). Ad oggi, infatti, El Rey Leon non sembra proprio aver convinto la maggior parte della gente, già scettica, che però, al contrario di chi cerca di esaminare a fondo la questione, spara sentenze ingiuriose sul giocatore visionando soltanto gli aspetti superficiali, dopo appena un mese di preparazione. Assurdo, se non comico. Ma noi juventini forse, in Italia soltanto però, siamo troppi.
Una tipica frase che chi non conosce Fernando, giornalisti (giornalai) compresi, fa uscire sempre dalla propria boccuccia è: “Llorente è bravo SOLO di testa e Conte dovrà cambiare modo di giocare per sfruttare questa sua qualità”.
Niente di più invero e irrealistico.
Fernando Llorente è un calciatore completissimo e con pochissimi punti deboli, abile con entrambi i piedi e ANCHE di testa. Se la cava molto bene nello stretto, si sacrifica per la squadra (anche troppo) e si muove benissimo. Quindi porterà, rispetto alle punte della scorsa stagione, un gioco più fluido ed intelligente, più fisico e alternativo. Insomma, quello che vuole proprio Conte, che potrà esprimere, finalmente, con l’innesto di Tevez e lo spagnolo, ancora meglio le proprie idee di gioco rispetto alle passate annate. Il giocatore è questo e quelle sono le caratteristiche, adesso dipenderà da lui farle rendere al massimo, sfruttarle ed adattarle nella maniera migliore al calcio italiano. D’altronde è un calciatore che a 28 anni ha segnato più di 130 goal in una squadra, il Bilbao, che tutto è tranne che un top team europeo e dove quindi fare bene e mettersi in evidenza risulta più difficile. Lui però ci è riuscito.
Il giocatore inoltre è appena stato convocato dalla nazionale spagnola; all’allenatore della Roja, Vicente del Bosque, è bastato sapere che Fernando si fosse aggregato in una società seria ed affidabile, la Juventus, ed abbia ricominciato a lavorare bene per concedergli fiducia. Ricordiamoci che in Italia, per lo stesso motivo, ossia l’arrivo alla Juventus, il giocatore è stato additato come bidone (ma questa è un’altra storia).
All’11 di agosto, giudicare un giocatore, è davvero vergognoso. Diamo tempo al tempo, vedremo al giro di boa cosa avrà e non avrà fatto. Lì ci faremo un’idea e “giudicheremo” di conseguenza. Fino ad allora… fiducia a El Rey Leon.
3 Comments