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Fiorentina – Juventus 1-2: Arrivederci e grazie

C’era un’atmosfera strana nell’aria ieri pomeriggio.
Non sentivo molto l’attesa della partita, mi sembrava che stavolta sarebbe stata uguale a tante altre: lo scudetto ad un passo, il campionato che si avviava alla conclusione, la netta superiorità della squadra, la solita Fiorentina che aspettava a gloria questa partita…insomma, vediamo di chiuderla alla svelta questa pratica che oggi sono stanco e un po’ scazzato.

Così pensavo.
Poi le squadre sono scese in campo da sotto la curva Fiesole, come sempre, e subito la mente è tornata indietro nel tempo, ma non alle ultime partite ma a quelle di quando ero bambino e ragazzo…
La forza dei ricordi e della memoria.

E’ tornato tutto in mente, la scritta “Abbasso i ladri” gentilmente lasciataci su un muro fuori casa mia nel 1982, l’esultanza per il gol di Magath l’anno dopo, l’essere sempre in minoranza, i 27 compagni di classe tutti su di me perché li avevo sfidati indossando la maglia bianconera ad educazione fisica, il gol di Borgonovo allo scadere, le minacce dopo la finale di andata di Coppa UEFA nel 1990, la monetina in testa presa l’anno dopo, le batoste continue che prendevamo a Firenze…tutto, è tornato tutto in mente ed allora ecco che Fiorentina – Juventus è tornata ad essere una partita diversa dalle altre.

Che poi sia stata non così memorabile fino ad 8 minuti dalla fine è un altro discorso; pareva la solita partita tatticamente ineccepibile, seppur con qualche sbavatura qua e là (e vorrei vedere cazo, questi ragazzi fino a prima della partita avevano collezionato 23 vittorie su 24, più la Coppa Italia, più la Champion’s League, vuoi che un po’ di stanchezza a livello mentale, ma anche fisica, si facesse sentire?), accesa dal solito Marione Mandzukic (segno solo gol pesanti dovrebbe scrivere sul biglietto da visita, come se fosse una sorta di Wolf) dopo un’azione da manuale con cross perfetto di Khedira (ma quanto è forte? Quanto cazzo è forte questo giocatore?) e l’assist al bacio di testa di Pogba con inserimento perfetto del croato, roba da mandare alle scuole calcio.
Sì certo, avevano annullato un gol alla Fiorentina per fuorigioco che non c’era di Bernardeschi ma onestamente dopo Monaco e il fuorigioco fischiato a Morata tenuto in gioco da Lahm mimportaunabellasega se fischiano a favore nostro un fuorigioco che non c’è.
E poi, cazo (bis), siamo juventini e a Firenze abbiamo una reputazione di ladri da difendere, mica possiamo venire sempre a vincere meritatamente come l’anno scorso in Coppa Italia o come qualche anno fa quando gliene rifilammo 5! Un favore arbitrale ci spetta di diritto, è un gioco delle parti dove noi recitiamo la parte dei cattivi vincendo e gli altri stanno a piangere e a lamentarsi dandoci tutte le colpe di questo mondo, dall’omicidio Kennedy alla cacciata dal Paradiso terrestre passando per lo scandalo Lockeed ed il crollo della borsa a New York nel 1929.

Ma il bello doveva venire, altro che storie: tutto è nato da un evento eccezionale, un errore in disimpegno di Bonucci.
Sottolineo, evento eccezionale, e se qualcuno se ne esce fuori con la banalità “Quando smetterà di fare questi errori diventerà uno dei più forti difensori a livello mondiale” è pregato di non leggere più questo articolo, grazie.
Bonucci gioca in tutte le partite una quantità mostruosa di palloni, è di fatto insostituibile (e lo si è visto contro l’Empoli quando il buon Barzagli non riuscì a sopperire la sua assenza), è perfetto in fase di impostazione e di chiusura…ogni tanto sbaglia anche lui per la legge dei grandi numeri.
E’ così, anche i più grandi difensori sbagliano, io ricordo uno Scirea (dico, Scirea!) che nel famigerato derby finito 3-2 per il Toro, per un eccesso di sicurezza sul 2-0 per noi si lanciò in avanti perdendo palla e dando il la al gol del Toro e da lì poi crollò tutto.
Insomma, dall’errore di Bonucci ecco che scappa fuori il pareggio di Kalinic.
Eppure cominciavano ad essere stanchi, eppure sembrava di averla in mano la partita, ma come si fa???

Si fa che…niente, si riporta la palla al centro, si fa finta che uno stadio non stia cantando “E chi non salta, è un bianconero, ohohoh ohohoh ohohohohoh” sulle arie di “Bella ciao” (a proposito, buon 25 Aprile a tutti!), si fa finta che la partita cominci ora e che abbiamo solo 6 minuti per portarla a casa.
Bastano e avanzano.
Infatti subito calcio d’angolo per noi, palla nel mezzo, batti e ribatti e la palla arriva a Morata che la butta dentro.
2-1.
Saltate ora, cazo!

E’ finita? Macchè!
Ecco che a un minuto dalla fine tutte le mie teorie sul gioco delle parti ecc… vanno a farsi benedire quando Tagliavento concede un rigore ai viola finto come gli scudetti dell’inter.
Secondo voi si vergognano per questo rigore fasullo?
Secondo voi si rifiutano di batterlo perché così non si fa?
Ma figuriamoci, tutto lo stadio è in delirio, i giocatori si complimentano con Kalinic per il tuffo e lui li ricambia…sbagliando il rigore!
Sì, sbaglia quel rigore del 2-2 proprio sotto la Fiesole con una mega doppia parata di Buffon ed il gelo cala di nuovo sul Franchi.
Fine della storia.

Morale della favola?
È inutile starne a parlare tra di noi, noi godiamo ma sappiamo cosa c’è dietro questa ennesima grande impresa.
C’è la voglia di vincere, di non arrendersi fino al triplice fischio finale, di non scomporsi troppo dopo un gol segnato ma soprattutto dopo uno subito: abbiamo preso gol? Pace, rimetti la palla al centro e vediamo di ributtarla dentro.
Se Boniperti rompeva i coglioni a tutti i nuovi arrivati, ma non solo a loro, dicendogli che “Alla Juve vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta” un motivo ci doveva essere, ed è lo stesso che ha spinto la squadra a cercare subito il gol del 2-1 stasera, quando magari si poteva tranquillamente gestire (fino ad un certo punto…) un pareggio mica da disprezzare!
E invece no, la Juve è questa, il pareggio si accetta ma in certi casi come stasera si storce il naso perché la vittoria è lì a portata di mano e basta allungarla un po’ per afferrarla.
E se alla fine il famigerato Tagliaventus si sente in dovere di compensare l’errore sul fuorigioco nel primo tempo con un rigore inesistente, del tipo finiamo tutto a tarallucci e vino, anche qui qualcuno non si lamenta, protesta un po’ ma poi pensa a fare il suo dovere ed è inutile stare a dire chi è e come è andata a finire.

Sarà una frase fatta, ma la partita di ieri sera è un po’ lo specchio di questa annata assurdamente bella, pazzesca ed emozionante e come dicevo nel postpartita di mercoledì scorso, è lo scudetto più bello di sempre.
E vincerlo qui, a Firenze, dopo una partita del genere, ne è la riprova.
Grazie, grazie ancora Juventus, vedere i giocatori che cantano “La capolista se ne va” nel sottopassaggio della stazione di Campo di Marte (o forse Rifredi) mi fa godere all’ennesima potenza; non posso non pensare a loro, ai fiorentini lì intorno che, oltre alla beffa della partita persa in quel modo, si devono sorbire anche i giocatori della Juve che cantano e festeggiano l’ennesimo scudetto.
Il Dio del calcio esiste, tifa Juve e da buon gobbaccio è sadico e perfido all’ennesima potenza!

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