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Fiorentina – Juventus 2-1: La solita vecchia storia

Premessa al pubblico indispensabile (cit.):

Ciò che scriverò da qui in avanti non è minimamente influenzato dall’aver perso a Firenze, quanto dalla sconfitta in se.
Quando si perde in maniera così stupida e inutile tutto passa in secondo piano, anche il fattore campo che fino a qualche anno fa mi avrebbe mandato in coma.

No, non mi brucia aver perso stasera, mi brucia come è successo.
E mi brucia ancora di più se ripenso alle altre sconfitte stagionali, a come sono nate, a come sono state gestite dai giocatori in campo e dall’allenatore e ai soliti riti postpartita come le dichiarazioni di pronta riscossa, che è stata una sconfitta salutare, che ci servirà da lezione eccetera eccetera.
Allora, partiamo subito da alcune certezze.
Questa squadra ha un sacco di problemi.

In primis a livello caratteriale, perché al di là delle solite dichiarazioni banali, del fatto che la squadra non è mai doma, mai sazia, che lotta dal primo all’ultimo minuto, fino alla fine e altre baggianate, spesso si è visto da parte dei giocatori un atteggiamento molle, sufficiente, forse perché convinti di aver già vinto o quantomeno di poterlo fare con il minimo sforzo.
E invece non va così negli ultimi tempi: le altre squadre mica si arrendono subito, la partita se la giocano e se vedono che i PentacampionidItalia sono vulnerabili, attaccabili e magari battibili ci danno dentro fino alla fine (loro sì) e in alcuni casi riescono a portare in fondo una bella vittoria.
Successe contro l’Inter, poi contro il Milan, poi l’assurda partita di Genova, poi a Doha dove la squadra staccò la spina dopo 25 minuti di ottimo calcio perché tanto la sfida era già vinta e sappiamo come è andata a finire.
Infine è successo anche stasera a Firenze: primo tempo manco scesi in campo, gol loro (irregolare), ripresa con il loro raddoppio dopo 10 minuti e a quel punto la squadra decide che si, forse si poteva cominciare la partita e subito accorciava le distanze.
Davanti c’erano 32 minuti più recupero, c’era tutto il tempo anche per ribaltarla e portare a casa una vittoria di quelle che mandano a tappeto il morale delle concorrenti: anni fa sarebbe successo, la scorsa stagione idem, quest’anno no e forse questa cosa dovrebbe far davvero riflettere.
Innanzitutto Allegri, perché come dice il sommo poeta ci saremmo anche rotti le palle dei continui esperimenti e dei risultati che ne conseguono: ricordo ancora con orrore la difesa a 3 con Dani Alves di Genova tanto per dirne una, ma soprattutto il pensiero comune riguarda il voler tornare alla difesa a 3 con l’esclusione dell’uomo più in forma del momento proprio stasera.
Mancava Lichtsteiner, quindi?
Barzagli non andava bene al suo posto?
Per caso doveva pagare dazio a quei tre? Non lo so, spiegatemi perché il cambio di modulo dopo che, faticosamente, avevamo trovato un equilibrio e dato sicurezza a uno dei nostri calciatori più talentuosi, cioè Pjanic.
Ora siamo venuti a sapere che Pjanic aveva subito un risentimento muscolare, e ciò spiega il suo mancato utilizzo, ma un Dybala dietro le punte Mandzukic e Higuaìn non sarebbe stato meglio di quel 5-3-2?
La sconfitta dovrebbe far riflettere anche i senatori della squadra e certi arrivi recenti, ma se i primi hanno l’attenuante dei 5 anni di continui successi che portano un certo appagamento fisiologico e un vistoso logorio a livello mentale, i secondi hanno molte meno attenuanti.
Nomi?
Khedira, partito benissimo nelle prime uscite stagionali, poi sparito sempre più dai radar fino a diventare un costante presente assente, di quelli di cui ti accorgi che è in campo dopo mezz’ora dal fischio di inizio, del tipo “Ah, c’è anche Khedira in campo, mica c’avevo fatto caso…”.
Se il tanto rimpianto CentrocampodiBerlino (che in tanti comunque all’epoca schifavano perché Pirlo non correva più e Vidal era il fantasma di se stesso) in effetti dava molte più garanzie, dipende dal fatto che i sostituti come Khedira stanno davvero deludendo.
Lo scorso anno c’era l’alibi dei continui infortuni, quest’anno che gioca con regolarità i problemi sono venuti a galla: forse una sua partenza con destinazione USA e fine stagione non è un’idea malvagia.
Ci metto a malincuore anche Dybala, non per metterlo in discussione ma perché i suoi errori cominciano a costarci davvero cari: il gol sbagliato a Doha, il rigore decisivo parato, la partita pessima di stasera con tanto di gol del 2-2 sprecato come un Pacione qualsiasi li sopporto se a sbagliarli è Sturaro, non lui. Punto.

Per il resto permangono i soliti problemi di gioco, il non azzeccare geometrie, inserimenti, movimenti.
C’è da essere ottimisti per il futuro?
Stasera non tanto, poi da domani magari cambia tutto, ma questi problemi di atteggiamento mentale che ci portiamo avanti da inizio anno permangono e preoccupano: una frase banale sarebbe “ci vorrebbe un bel bagno di umiltà”, ma ce la siamo già giocata qualche volta da Settembre scorso e siamo anche abbastanza stufi dei continui proclami dei giocatori, pre e post partita.
“Se giochiamo da Juve non ci saranno problemi, vinceremo a Milano”, disse Khedira prima di Inter – Juventus.
“Per loro è la partita dell’anno, per noi una delle tante. Vogliamo i tre punti”, ha detto Bonucci stasera.
“Scusate, io mi sarei anche rotto i coglioni delle vostre sconfitte salutari che vi serviranno da lezione”, dico io al termine di un’escalation di bestemmie che mi condurrà dritto dritto all’inferno.
Occhio che ancora lo scudetto non è vinto.

PS. Due considerazioni sulla partita di stasera.
1- Non serve a niente lamentarsi delle direzioni arbitrali: gli orrori di Banti passeranno in cavalleria, se vogliamo vincere dobbiamo essere più forti di avversari e arbitri. Chi dice il contrario è nel torto più marcio.
2- Il figlio di Chiesa riesce a starmi più antipatico del padre; ce ne voleva ma direi che lo sta superando abbondantemente.
Per il resto che godano i tifosi viola, è nella logica delle cose.

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