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Fiorentina – Juve: inizia il rettilineo finale

Reduce dalla doppia affermazione casalinga, la Juve affronta l’ultima trasferta insidiosa del campionato in quel di Firenze, partita tradizionalmente avvertita da quelle parti come una finale di Champions, o, più verosimilmente, come “salvastagione”. Non a caso, anche quest’anno, la tifoseria viola ha diramato comunicati stampa con i quali assicurava pieno sostegno alla squadra – dopo averla contestata per lo scarso rendimento delle ultime settimane – pur di “non vedere la Juve vincere lo scudetto a casa nostra”.

Per la formazione di Allegri, come sempre, la gara al “Franchi” rappresenta solo una tappa (decisiva?) di avvicinamento all’obiettivo finale, per cui nessuna attenzione particolare per l’avversario di turno ma la solita concentrazione diretta all’ottenimento dei tre punti.

Nella conferenza prepartita Allegri non ha fornito molte indicazioni sulla formazione che intende schierare, anche se il modulo dovrebbe essere il collaudatissimo 3-5-2, col il trio Barzagli, Bonucci e Rugani in difesa. A centrocampo consueta rotazione degli esterni, fuori Lichtsteiner e Sandro che hanno disputato la partita infrasettimanale contro la Lazio e dentro Cuadrado ed Evra. In mezzo dovrebbe agire Khedira anche se in questa stagione non ha mai giocato tre partite di fila in sette giorni. Probabile, invece, l’impiego di Lemina come centrale; in attacco confermati Dybala-Mandzukic.

Viola e bianconeri si sono incontrati settantasette volte in terra toscana, con ventisei vittorie dei padroni di casa, trenta pareggi e ventuno successi degli ospiti. L’ultima affermazione juventina in campionato risale alla prima stagione di Conte quando l’undici bianconero si impose con un rotondo 5-0. Anche le ultime due trasferte non di campionato – in Europa League e Tim Cup – hanno sorriso ai colori juventini: 1-0 nella competizione continentale e 3-0 nella coppa nazionale.

Allegri e i suoi hanno imboccato il rettilineo finale perché basterà ottenere un punto in più del Napoli (impegnato nella difficile trasferta di Roma nel posticipo) per stappare lo champagne stando comodamente seduti in poltrona domani sera. C’è, quindi, la concreta possibilità di vincere lo scudetto addirittura con tre turni di anticipo, malgrado il disastroso avvio di stagione.

Pazzesco, semplicemente pazzesco anche solo ipotizzarlo dopo quella infausta (ma, col senno di poi, salutare) serata di ottobre a Reggio Emilia.

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