

Dunque, dove eravamo rimasti cari tifosi gobbi?
No, non mi riferisco affatto all’ultima partita della scorsa stagione: se n’è parlato sin troppo negli ultimi mesi, spesso a sproposito e condizionando l’umore di molti tifosi che da allora vedono tutto nero.
Io mi riferisco a quello sciagurato pomeriggio dello scorso anno, il capolavoro di supponenza allegriano che portò una squadra sgangherata e arrogante a rimediare 3 gol nel giro di una ventina di minuti.
Sconfitta pesante, un macigno che, ovviamente, fu di lezione per molti che da allora la impararono così bene al punto di decidere, a fine stagione, di andare a diffondere il verbo presso altri lidi.
Ecco, in questi giorni girava su internet la formazione che Allegri, in preda a non si sa quale delirio, aveva deciso di mettere in campo quella volta: un capolavoro degno del miglior Hitchcock, un classico horror come neanche George Romero sarebbe riuscito a creare.
Ma da allora tutti avevano capito, tutti sapevano come sarebbero dovuti scendere in campo oggi pomeriggio: attenti, aggressivi e precisi dall’inizio, perché nelle partite un buon approccio iniziale è fondamentale.
Vero?
Ecco, andate allora a spiegare questa lezione ad Alex Sandro, il più grande terzino sinistro del globo terracqueo, colui che ha fatto delirare stormi di tifosi imbufaliti con la società per il suo sicuro trasferimento al Ciòlsi di Conte.
“Siamo una società venditrice! Vergogna, abbiamo il miglior terzino sinistro del mondo e lo lasciamo andare via così! E poi con chi lo sostituiamo?”.
Tutto il mese di Luglio passato a leggere quotidianamente questi deliri, poi ricominciano le partite ufficiali, non le amichevoli (quelle non le considero), e su tre partite il brasiliano gioca tre partite pessime.
Anzi, a pensarci bene non ha giocato male, ha giocato veramente da Dio riuscendo nel miracolo quasi impossibile di resuscitare un giocatore morto e sepolto ormai da anni, ovvero Goran Pandev.
Eh già, io stesso quando l’ho visto entrare in campo ho pensato: “Ma ancora gioca questo qui? Manco mi ricordavo più della sua esistenza!”.
Forse neanche Alex Sandro, perché alla prima azione non l’ha manco visto e ha dato il via all’azione dell’1-0.
Olè!
Dai che siamo riusciti a cominciare peggio dell’anno scorso!
Ma ora la rimettiamo in carreggiata eh, ci pensa… chi ci pensa?
Sì, ci pensa Rugani a commettere un fallo in area che Banti non vede ma La Var (cit.) sì e allora vai di calcio di rigore (del rigore parliamo dopo): San Gigi non fa miracoli e allora stavolta è 2-0.
E sono passati 6 minuti.
L’Italia antijuventina, ovvero tutti coloro che non tifano Juve più i dajuventino, antiallegriani e antisocietari vari, esultano a più non posso: dai dai dai che con La Var (cit.) e senza Bonucci questi crollano!!! È finita gobbi di merda, stiamo arrivando!!!
Ehhhh, beato ottimismo, forse si sono scordati che questa Juve, seppur in ritardo di forma (e esserlo al 26 Agosto non è un peccato), in avanti ha qualche giocatore niente male, su tutti un certo Dybala, che non sarà bravo come Insigne, ma qualche numero e qualche intuizione degna dei 10 che hanno giocato nella Juve (da Sivori a Del Piero passando per Platini e Baggio) ce l’ha, soprattutto da quando quel numero se l’è conquistato di fatto tatuandoselo sulla pelle.
Lui nel giro di 5 minuti rimise la squadra in gioco nella finale di Supercoppa, lui ha illuminato con le sue giocate il primo match casalingo contro il Cagliari, lui oggi ha deciso che no, un’altra “Genova novembre 2016” non ci sarebbe stata: pochi minuti, un piatto destro in area e distanze accorciate.
Da lì il ragazzo, sempre più leader di questa squadra, è salito in cattedra distribuendo giocate di gran classe, dribbling, assist, conclusioni degne di quel numero e dai, picchia e mena ecco che, stranamente, in nostro soccorso arriva La Var (cit.): sembrava la classica azione d’attacco sprecata a cazzo di cane, con il solito Cuadrado (utile come un frigorifero al Polo Nord per gran parte del match) che crossa non si sa a chi e la palla poi finisce in angolo.
“Tanto lo battiamo da schifo…” penso “… ehi, ma perché non lo battiamo? Cosa? Possibile calcio di rigore? Ma non ci credo dai, non è poss… rigore! Rigore! Tié, beccatevi questo!!!!”
Morale, calcio di rigore perfetto (e rischioso) di Dybala e 2-2 proprio prima di tornare negli spogliatoi.
Cavoli, nonostante l’avvio tremendo, nonostante a impostare ci fosse Chiellini, nonché l’assenza in campo di Cuadrado, Alex Sandro e Khedira, questa squadra rimette in piedi una partita diventata tremendamente difficile!
Eh vabbè, c’è poco da fare, il calcio è uno sport molto semplice per cui se hai dei giocatori bravi e li metti bene in campo i risultati alla fine arrivano.
Poi, certo, il buon Allegri persiste nella sua abitudine di inserire gradualmente i nuovi arrivati e ormai non ci dovremmo più incazzare, ma vedendo un Cuadrado così indolente e tatticamente ignorante in campo e un Douglas Costa in panchina ti mordi le mani, per non parlare delle bestemmie che tiri ogni volta che il colombiano perde palla (pare che in una recente intervista lo stesso Papa Francesco abbia derubricato a semplice parolaccia le bestemmie tirate a causa di Cuadrado); e anche un Khedira così fuori forma potrebbe essere panchinato, Matuidi pare che si sia inserito bene.
Oh insomma, chiacchiere su chiacchiere, rimane il fatto che l’allenatore è lui e un motivo dovrà pur esserci e la riprova l’abbiamo a metà del secondo tempo, mentre siamo ancora un po’ in balia di un Genoa generoso, quando su un’azione praticamente perfetta l’indolente Cuadrado zittisce tutti, me compreso, liberandosi bene e segnando il gol del 2-3.
Rimonta completata, siamo finalmente in vantaggio e la strada pare in discesa.
Ma ehi, siamo la Juve, potremmo calare il colpo del KO definitivo, magari potrebbe entrare Douglas Costa che farebbe sfracelli in un Genoa tutto in attacco e anche un po’ stanco… e infatti entra il buon Barzagli e, dopo poco, Pjanic ammaina bandiera bianca lasciando il posto al nuovo arrivato Bentancur.
Un po’ di sofferenza di troppo, qualche indecisione là dietro, poi il solito Dybala decide che è l’ora di finirla e poi vuol portarsi a casa il pallone segnando il terzo goal e allora la partita si chiude sul 2-4.
Commento finale?
Mi pare che ci stiamo trovando di fronte all’ennesima rivoluzione tranquilla e silenziosa di Allegri: questa squadra ha subito 2 gol nei primi 6 minuti, poteva andare tranquillamente in bambola e rimediare una disfatta come lo scorso anno e invece ha reagito, con la solita trama di passaggi e di possesso palla, puntando poi sulle individualità che hanno rimesso in carreggiata la partita.
È ancora nella modalità gatto sornione che piazza le zampate decisive al momento opportuno, ma il potenziale offensivo di questa squadra è pazzesco tenendo conto che i nuovi arrivati oggi non hanno giocato e, se davvero entreremo nella mentalità di non scomporci davanti a un doppio svantaggio allora ci divertiremo un sacco.
Anche senza avere al timone il Maestro Sarri e Insigne in campo.
Ottimi gli inserimenti di Matuidi e anche di Bentancur, buttato nella mischia al posto di Pjanic negli ultimi concitati minuti della partita: buon possesso palla, preciso, buone intuizioni… forse forse la sciagurata operazione Tevez (o Treves secondo mio suocero) qualcosa di buono ha lasciato.
Un’ultima considerazione su La Var (cit.): lo scorso sabato tutti a gridare al miracolo perché “Il primo rigore della storia del calcio assegnato è stato contro la Juve” (e grazie al cazzo, giocavamo per primi…) e nonostante tutto abbiamo vinto 3-0.
Oggi il rigore del 2-0 c’era ma l’attaccante del Genoa era in fuorigioco (millimetrico, ok, ma La Var avrebbe dovuto vederlo) e alla fine del primo tempo, toh, ci si è accorti che a volte (spesso) i rigori si negano pure alla Juve.
Morale della favola, 2 partite, 2 vittorie, 6 punti, 7 gol segnati.
E siamo solo all’inizio.
Io vado a prendere i popcorn!
Keep the faith alive e Forza Juve!
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