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Grazie di tutto, Gonzalo

Sì, grazie davvero, Gonzalo. A me mancherai molto, ma ormai sappiamo che funziona così. Buona fortuna!

Il 10 luglio. 
Nel momento in cui è stato ufficializzato alla Juventus l’arrivo di Cristiano Ronaldo, per me è stato chiaro che la permanenza di Higuaín alla Juventus fosse da considerarsi inevitabilmente conclusa, con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale. Fondamentalmente, per 3 motivi.
Primo. Le liste Uefa per la CL, liste per le quali la Juventus ha (come tutti) 21 posti disponibili, oltre ai giocatori Ctp (cresciuti nel vivaio). Ora, di attaccanti al momento tra punte e ali ce n’erano un po’ troppi. Oltre a Kean (che, essendo giocatore del vivaio, non occupa posti) ne avevamo nove: C.Ronaldo, Dybala, Higuaín, Mandzukic, D.Costa, Cuadrado, Bernardeschi, Pjaca, Favilli. Quindi, era evidente per chiunque che ce ne fossero almeno 2-3 più del dovuto.
Secondo. La coesistenza con CR7. Higuaín qualche anno fa se ne andò dal Real Madrid (mica dal Frosinone), come poi fece anche Morata (addirittura, quest’ultimo l’ha fatto due volte) pur di non dover fare da scudiero nei confronti di C.Ronaldo, pur di non essere costretto a fare il Benzema. Quindi, appariva ovvio che con l’arrivo alla Juve del portoghese, l’esperienza in bianconero di Gonzalo fosse ai titoli di coda.
Terzo. I costi a bilancio. L’arrivo di CR7 ha aumentato i costi ricorrenti della Juventus (tra ingaggio e ammortamento), la cosiddetta potenza di fuoco, di ca. 87-88 mln/anno. Un’eventuale vendita di Higuaín avrebbe permesso di recuperare (sempre tra ingaggio e ammortamento) ca. 32-33 mln/anno.

Due anni fa.
La Juventus decise di pagare al Napoli la clausola rescissoria per Gonzalo Higuaín, ammontante in quel momento a ca. 89,4 mln. Per molti, una follia: il rapporto qualità/prezzo non stava in piedi. Non sembrava un giocatore così decisivo da giustificare un simile esborso. E i giudizi negativi si sprecavano.
Lui era quello che segnava 38 goal in stagione (36 dei quali in campionato), ma sempre e solo contro Chievo, Frosinone e similari. Quello che spariva in tutte le partite importanti, che perdeva tutte le finali che giocava. Quello che ti faceva spendere 94 mln (in realtà 89,4, ripeto) per avere il cannoniere di un campionato che vincevi pure con Matri e Padoin. Quello abituato ad avere la squadra che gioca per lui, il mondo che gira intorno a lui… cose che qui non avrebbe mai avuto. Quello che aveva già 30 anni quando ne aveva ancora 28, e che pesava 94-95 kg anche quando ne pesava 88.
Inoltre, spendere 90 mln per un giocatore era in totale controtendenza con la filosofia che aveva animato la gestione Agnellli fino a quel momento. Sembrava essere davvero un’operazione priva di senso, a meno di un intervento deciso della proprietà (sennò, manco se ne sarebbe parlato), tendente a chissà quali futuri sviluppi. Era comunque un momento di forte discontinuità della filosofia aziendale rispetto alla politica di bilancio seguita dalla Juventus in quegli anni. Dove questa svolta avrebbe poi portato lo abbiamo scoperto nel corso di questa estate 2018.

I due anni alla Juve.
105 presenze, 55 reti. Higuaín ha dato tutto per la maglia bianconera, ed è quello che ha giocato di più in entrambe le stagioni. Pur di venire alla Juventus, non ha esitato a mettersi contro quello che era diventato il suo popolo, a farsi (ingiustificatamente) odiare.
Segnando poi 55 goal in due stagioni: tanta, tantissima roba. 55 goal, nonostante il mazzo che lui e i suoi compagni di reparto (Dybala: 68 goal in tre stagioni, e Mandzukic 34) si sono fatti per difendere, nonostante il fatto di aver giocato quasi sempre fuori area, costantemente spalle alla porta. E ormai, senza poter contare sugli inserimenti delle mezzeali, spesso sostituite da mediani.
Goal importanti, come quello segnato all’esordio in bianconero (agosto 2016) dopo 9′ contro i viola. Come quello esplosivo realizzato contro la Roma, come quelli nei derby, o la doppietta contro il Monaco. Come i tanti segnati nelle due stagioni contro la sua ex squadra, come le doppiette al Milan e al Tottenham, o il goal scudetto segnato all’Inter.
55 reti ad alcuni sembrano poche. Eppure, dopo l’epoca di Sivori (60 anni fa), solo tre giocatori hanno segnato almeno 50 goal totali nelle loro prime due stagioni alla Juve: Higuaín 55, Platini 53, Tévez 50. Per la cronaca, l’immenso Sivori ne aveva segnati 56, solo uno in più rispetto a Gonzalo.

La partita. Anzi, le partite.
Le due sfide contro il Tottenham agli ottavi di finale di CL 2017/18 (2-2 a Torino, 2-1 per la Juve a Londra).
Higuaín all’andata è il migliore dei nostri, è autore di una doppietta e fa un partitone ma… Ma, dicono i maligni: ogni volta che ha la possibilità di essere decisivo quando conta, non ci riesce mai fino in fondo. Segna due goal nei primi 10 minuti, poi se ne mangia due facilissimi (che avrebbero “finito” gli avversari), uno dei quali su rigore all’ultimo secondo del primo tempo. Ma anche i migliori centravanti al mondo è inevitabile che sbaglino qualche occasione.
Al ritorno, pur giocando (forse) meno bene, si impegna molto e riesce a essere decisivo fino in fondo. Un goal da attaccante vero e, pochi minuti dopo, un assist perfetto per lanciare Dybala per il raddoppio verso la vittoria e il passaggio del turno.

I risultati.
Nelle due stagioni con Higuaín, la Juve di Allegri vince due scudetti, due coppe Italia, e fa una finale di CL, perdendola. Nelle due stagioni precedenti, la Juve di Allegri aveva vinto due scudetti, due coppe Italia, e fatto una finale di CL, perdendola. Gli stessi risultati, a quanto pare. A qualcuno sembreranno risultati scontati, ma sappiamo che vincere non è mai facile, e ripetersi è maledettamente difficile e ancor più complicato.
Naturalmente ci sarà chi sostiene che in Champions League ci siano mancati i goal di Higuaín. In realtà, non è vero: le sue reti sono mancate solo negli incontri con le due superpotenze spagnole. I numeri dicono che Gonzalo ha segnato più di tutte le altre nostre punte in questi anni, anche in CL. Anche più dei celebratissimi Tévez e Morata.
Questo è quanto dicono i numeri riferiti alle nostre punte, limitatamente a quanto hanno fatto alla Juventus, esclusivamente in CL.
– Higuaín: 10 goal in 21 partite. 0,48 reti/partita.
– Tévez: 7 goal in 19 partite. 0,37 reti/partita.
– Morata: 7 goal in 20 partite. 0,35 reti/partita.
– Mandzukic: 7 goal in 21 partite. 0,33 reti/partita.
– Dybala: 6 goal in 26 partite. 0,23 reti/partita.
– Llorente: 3 goal in 14 partite. 0,21 reti/partita.

In sostanza, Higuaín è stato l’unico tra i nostri attaccanti di questi anni ad aver mantenuto anche in CL (a differenza degli altri) la media di circa mezzo goal a partita. Numeri importanti, una media di tutto rispetto. Anche perché, se vuoi uno che in CL segni un goal a partita, devi comprare Cristiano Ronaldo. Ma quello mica te lo danno… ah no, scusate.

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