E’ stata scritta la parola fine. O quasi. Con l’uscita delle motivazioni della Corte di Cassazione relative alla posizione di Luciano Moggi, si è chiuso quello che potremmo definire un capitolo di storia, non solo calcistica, del nostro Paese. Quasi chiuso perché ancora mancano alcuni passi importanti: il ricorso al TAR della Juventus al fine di ottenere un eventuale risarcimento da parte della FIGC (per la disparità di trattamento riservataci nel 2006, ricordiamolo), il ricorso di Moggi alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per l’annullamento della radiazione, la possibile revisione del processo sportivo tramite ricorso ai sensi dell’ormai famigerato Art.39 delle N.O.I.F.
Quello che però si chiude definitivamente è un ciclo aperto il 5 maggio del 2007 da alcune persone, uomini, donne, professionisti, genitori, studenti, ragazze e ragazzi come noi, juventini come noi. Desiderosi di conoscere, di approfondire, di scavare nei meandri di quella che fu una vicenda data per conclusa dalle istituzioni e dal resto dell’Italia calcistica, con una condanna morale ancor prima che sportiva e penale.
Parliamo di “Calciopoli”, “Moggiopoli” o “Farsopoli” a seconda del punto di vista. Parliamo di Ju29ro.com. Un sito che per il sottoscritto ha rappresentato una sorta di ancora di salvezza.
Dopo le devastazioni del 2006 avevo perso ogni certezza ed ero calcisticamente depresso. Non esito a fare outcoming: le mie convinzioni vacillavano. Pensavo di mollare come forse fecero altri. Non la fede bianconera, ovviamente, ma la voglia di lottare, di battermi, di tenere botta nei confronti di chi accusava la Juventus di essere il cancro del calcio italiano. Ero quasi sul punto di metterci una pietra sopra e andare avanti, rassegnandomi a sopportare in silenzio chi dileggiava i miei colori.
In mio soccorso sono arrivati quegli “alfieri della Signora, unici veri eroi di Calciopoli” come li definisce Giampiero Mughini. A loro e a tutti coloro che hanno combattuto e scavato nel fango delle informative, delle intercettazioni, delle sentenze scritte prima sui giornali che nelle aule di un tribunale, va il mio ringraziamento e il ringraziamento di tutto lo staff di Juveatrestelle. Un sito che probabilmente non potrebbe chiamarsi in questo modo senza il determinante contributo di Ju29ro.
Otto anni di vera e propria controinformazione, un’opera certosina, un lavoro serio e meticoloso compiuto da gobbi fuori dal comune, da persone che hanno dedicato parte del proprio tempo, sottraendolo al lavoro e alla famiglia, e delle proprie risorse al solo scopo di difenderci. Sono riusciti nell’intento di far emergere quello che si celava sotto la punta di un iceberg in cui sarebbero rimaste ibernate verità taciute, per non parlare di vere e proprie menzogne, raccontate fin dentro alle aule dei tribunali. Piaccia o non piaccia.
Chi tra noi tifosi juventini, negli ultimi anni, non ha cliccato almeno una volta su Ju29ro.com? Beh se non lo avete fatto avete perso un po’ di voi stessi in quanto persone, prima ancora che come tifosi. Perchè a me hanno insegnato che nella vita bisogna sempre cercare di andare oltre quello che ti viene sbattuto in faccia, specie se chi parla lo fa ergendosi a latore di verità assolute. Ju29ro ha fatto questo. Ha smascherato gli impostori, ha scoperto le carte, ha districato la trama, ha aperto gli occhi a tutti noi.
Oggi la Juventus è molto diversa da quella post 2006 e degli anni immediatamente successivi. E’ una società tornata, dopo un’attesa troppo lunga per i nostri gusti, là dove deve stare. In vetta ovunque, dentro e fuori dal campo. Domina il panorama calcistico nazionale ormai da quattro anni, sia a livello tecnico che a livello economico, ed è tornata a recitare un ruolo importante anche oltre i nostri confini con una semifinale ed una finale europee negli ultimi due anni.
Tutto ciò non deve significare oblìo riguardo a quello che è stato. La Juventus, attualmente guidata da Andrea Agnelli, ha dimostrato di saper guardare al futuro in un’ottica di miglioramento continuo e costante, divenendo un modello a cui gli altri dovranno ispirarsi, come è sempre stato in Italia e sta tornando ad essere anche in Europa. Ma ha dimostrato soprattutto che si può andare avanti senza necessariamente rinnegare quella parte ugualmente gloriosa del nostro passato che va dal 1994 al 2006. L’era della Triade, voluta da Gianni e Umberto Agnelli. Un’era in cui la Juventus ha vinto tutto e che Ju29ro ha contribuito a far tornare splendente nei ricordi di molti di noi, sporcati e violentati dalla realtà distorta che media ed istituzioni ci hanno propinato.
Ecco perché tutti gli juventini devono ringraziare chi ha trascorso lunghi giorni e notti insonni a sbobinare intercettazioni, ad analizzare atti processuali, a contribuire nella formazione di un quadro molto più completo rispetto a quello ricostruito dagli inquirenti, rivelatosi poi quanto meno parziale. Un lavoro enorme, encomiabile, dal valore inestimabile. Un libro fatto di continue rivelazioni, svolte e colpi di scena che è giunto al capitolo finale. Speravamo che non finisse, o almeno che finisse meglio. Ma un po’ tutti sapevamo in cuor nostro che la fantastica avventura di Ju29ro avrebbe dovuto concludersi prima o poi.
Da oggi spetterà a noi fare in modo che tutto ciò non vada disperso, fare in modo che non resti opera vana. Perchè Ju29ro è un nostro patrimonio, un patrimonio di juventinità che ci ha arricchito prima di tutto umanamente.
Grazie Ju29ro.
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