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Il cinque cinque cinque

Parliamo di calcio giocato, o, almeno di qualcosa di simile.

Già, perché di argomenti che riguardano il calcio non giocato ce ne sono stati anche troppi, e a mio parere, non hanno fatto altro che dimostrare che il sistema calcio va rifondato.

Intanto, mettendo dei manager preparati a prendere le decisioni. Basta con i Tavecchio, Gravina e compagnia bella.

Sempre se il campionato sarà portato a conclusione, vista l’emergenza pandemica che ci ha colpiti da febbraio scorso.

Vorrei, senza addentrarmi troppo (perché comunque il mio è uno sguardo da tifoso), fare un’analisi su quanto sta cercando di portare Pirlo alla Juventus, in termini tecnico-tattici, e del perché gli esterni, e il rendimento degli stessi, saranno fondamentali per lo sviluppo del gioco.

Pirlo, in sede di presentazione, ha parlato di “costruzione del gioco con la difesa a 3”, che in soldoni vuol dire che i tre difensori (siano puri, come Chiellini e Bonucci, o “adattati”, come Danilo e Alex Sandro) sono fondamentali per la partenza della manovra.

Ma a differenza di Guardiola, o altri come lui, che fanno retrocedere il centrocampista centrale tra i due difensori, il gioco di Pirlo sembra ricalcare più quello di Klopp, sia nella fase di possesso, sia in quella di “riaggressione”, facendo salire il centrale dei tre tra i centrocampisti.

L’allenatore tedesco ha piano piano trasformato il Liverpool in una squadra devastante (tutti questi discorsi vanno a farsi friggere dopo i sette gol presi al Villa Park di Birmingham, ma il mio è un discorso più riferito alla scorsa stagione che a questa), sia dal punto di vista tattico, sia dal punto di vista atletico.

La variazione più importante che ha apportato Klopp è stata sul ruolo offensivo dei “terzini” e su come si combinano con i tre attaccanti.

La struttura del Liverpool ha offerto ai suddetti cinque giocatori una libertà quasi totale nel giocare la palla in attacco. In pratica gioca con un 2-3-5 in fase di possesso, dove i giocatori di punta sono stati i terzini Trent Alexander-Arnold e Andy Robertson, e gli attaccanti Mohamed Salah , Sadio Mané e Roberto Firmino.

Vediamo prima una tabella.

Figura 1 – Rendimento dei “Fab 5” in Premier League

I gol prodotti dai suddetti 5 hanno fruttato quasi il 65% di tutto il bottino realizzativo della squadra in Premier League (e non considero gli assist, che, come vedete, sono stati ben 52).

Anche il Liverpool, dopo il lockdown, ha avuto una flessione e negli ultimi turni, a torneo vinto, si è giustamente rilassato. Nonostante questo, e nonostante il gioco prettamente offensivo, ha subito solo 33 gol (non ragionate da Serie A, in Premier sono pochi, soprattutto di questi tempi).

Ma perché gli esterni sono stati così importanti?

La struttura offensiva dei “cinque” è stata formulata per consentire loro di occupare tutte e cinque le corsie verticali. La logica alla base è che la squadra copra l’intera larghezza del campo, rendendolo il più grande possibile per creare spazi per i giocatori in attacco.

E per gli inserimenti dei centrocampisti e dei difensori.

Anche van Dijk, Oxlade-Chamberlain, Origi, Winaldum e Henderson hanno segnato (4 gol a testa) e realizzato assist (8 in tutto).

Numeri impressionanti, grazie alla dinamicità degli interpreti.

Infatti, se il Liverpool giocava contro una squadra che cercava di contrastarla in ampiezza, c’era l’inserimento dei centrocampisti e dei difensori; se invece, trovava il famoso “bus” parcheggiato in area di rigore, allargava il gioco.

Coprire l’ampiezza del campo consente alla squadra di muovere la palla da un lato all’altro in modo rapido ed efficace, aspettando che la disposizione difensiva dell’avversario lasci spazi vuoti per il giocatore in possesso della palla.

E Pirlo? Come intenderà giocare?

Partiamo dai 3 dietro.

Come abbiamo visto e capito, il Mister userà due difensori puri e un adattato nel trio arretrato. Quest’ultimo, molto probabilmente, sarà Danilo (a destra) e/o Alex Sandro (a sinistra).

Ovviamente, se usi uno, non usi l’altro. E se ne usi uno, ad esempio Danilo a destra, vuol dire che da quel lato usi un giocatore meno offensivo (ad esempio Cuadrado, che pur essendo attaccante, è stato adattato, con successo, come esterno basso).

Questo per bilanciare lo schieramento, perché comunque non siamo in Premier League, dove se vinci 6 a 1 sei un eroe, mentre qui da noi si analizza il gol subito più dei 6 fatti.

A quel punto, chi sono gli esterni di “gamba” che ha la Juve?

A destra, Cuadrado, e a sinistra, ancora Alex Sandro, che a mio parere però è migliorato come difensore puro e peggiorato come cursore a tutta fascia.

E più offensivi? Chiesa (new entry) e Bernardeschi? Probabile. Kulusevski? Io non ce lo vedo. Il ragazzino è forte, ma il lavoro sulla fascia a mio parere lo limita.

Il centrocampo, secondo quelli che sono i giocatori che abbiamo in rosa, vede quattro centrocampisti centrali, Arthur, Bentancur, McKennie e Rabiot e due centrocampisti offensivi, cioè Ramsey e Kulusevski (lì sì che ce lo vedo!).

In attacco CR7 e Dybala, con Morata pronto a far rifiatare i due.

In pratica, ciò che al Liverpool faceva Alexander-Arnold alla Juve può farlo uno tra Cuadrado e Chiesa (che io vedo benissimo in quel ruolo). L’alter ego di Robertson uno tra Alex Sandro e Bernardeschi (un altro che con campo davanti secondo me può diventare devastante).

Giocheremo così? Solo il tempo ce lo dirà. E solo il tempo ci dirà se Pirlo ricalcherà le orme dei grandi allenatori, facendo giocare e vincere la nostra squadra del cuore.

Che è un cantiere aperto, sia chiaro, e non ha l’obbligo di vincere subito.

Perché vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.

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