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Intervista (simulata) a Gigi Simoni

A poco più di una settimana dal Derby d’Italia abbiamo scelto di dire basta. Basta con le solite dietrologie calciopolare o calciopoliste che dir si voglia; basta alle beghe tra tifosi da bar sport, basta alle dispute dai toni più consoni ad una feroce riunione condominiale piuttosto che alla discussione su un evento sportivo, che tale deve rimanere, senza polemiche sterili influenzate dalla faziosità. Abbiamo scelto, dunque, di andare controcorrente, a modo nostro, intervistando un illustre “ex”, che questa partita l’ha vissuta da vicino, per la precisione dalla panchina. Un ex interista, non ce ne vergogniamo. Uno di quelli che, a differenza di altri, mai ha sollevato obiezioni rispetto a ciò che è successo nel passato, anche se avrebbe avuto tutti i motivi per farlo. Lui che ha sposato appieno la filosofia del “non si torna indietro”, quello che è stato è stato insomma. Lui che ha sempre ammesso la superiorità dell’avversario, quando necessario, proprio come fanno i veri interisti. Uno per cui il verdetto del campo è sempre stato l’unico attendibile, insindacabile, inappellabile. Parliamo dell’ex allenatore dell’Inter Gigi Simoni.

• Buongiorno Mister. Dica la verità: quanto è stupito dall’essere stato contattato da una redazione sportiva proprio alla vigilia di Inter – Juventus?

Innanzitutto buongiorno a voi. Beh, in effetti mi avete colto di sorpresa. Per trovare l’ultima intervista che rilasciai alla vigilia di un Inter – Juve dobbiamo risalire alla lontana stagione 2012 – 2013, quindi mi fa molto piacere. Volevo esprimervi inoltre la mia gratitudine: sono felice di parlare con gli juventini, anche perché ho sempre dimostrato con i fatti di non covare il minimo rancore verso la Juventus ed i suoi tifosi”

• Parliamo del Simoni “persona”. Vorremmo sapere qualcosa di più sulla sua vita privata: ad esempio, come trascorre le sue giornate al di fuori del calcio?

Credo ci sia poco da “svelare”, diciamo che sono un italiano medio con la sua giornata standard, faccio ciò che più o meno tutti fanno. Mi sveglio presto, faccio la doccia,un bacio alla foto di Ceccarini, scendo al bar a fare colazione, bruciò una copia di “Tuttosport”, faccio la spesa…insomma una vita normale, rilassata. Chiaramente il calcio resta al centro dei miei pensieri. Seguo molto i campionati sudamericani ed ho anche una squadra preferita che però non voglio rivelare. Il nome della squadra inizia con la I.

• Se potesse cambiare una sola volta il corso degli eventi passati, nella sua vita quale momento sceglierebbe di modificare?

Sceglierei senza dubbio di cambiare una giornata di una quindicina di anni fa. All’epoca allenavo l’Inter, anche se questo è un episodio che nulla ha a che vedere con il calcio.

Mi trovavo a Torino in visita di cortesia e guidavo tranquillo per le vie del centro. Dovendo andare a fare delle compere entrai con l’auto nell’area di parcheggio. Forse avevo preso un po’ troppa velocità, forse nello svoltare mi sono distratto un attimo, sta di fatto che trovai sulla traiettoria, fermo nell’area di parcheggio, un altro veicolo, alla guida del quale c’era un tizio proveniente dalla Calabria, alto coi capelli scuri, piuttosto scontroso di cui non ricordo il nome. Ricordo però che iniziava per I.

Inevitabilmente, gli finii addosso, ma era palese che quell’auto non doveva stare lì, nella corsia di marcia, ferma in mezzo ad intralciare il traffico. Nonostante lo scontro fosse stato lieve nello scendere dall’auto inizialmente, diciamocelo, simulai di essermi fatto male molto più di quanto non fosse realmente accaduto, anche per “ammorbidire” l’atteggiamento del marcantonio anche lui sceso dal proprio veicolo per protestare contro il sottoscritto. Ma, forte della convinzione di chi è nel giusto, affrontai l’uomo senza timori, sicuro che tutto sarebbe rimasto nell’alveo della civiltà, che avremmo firmato entrambi il C.I.D. ed io sarei stato risarcito del danno subito.

A guastare i miei programmi ci pensò un vigile urbano accorso improvvidamente sulla scena dell’incidente. Cominciò a blaterare frasi sconnesse, dicendomi che avevo torto, che l’auto del tizio stava ferma in attesa di occupare il parcheggio lasciato libero da un’altra automobile in manovra, che dovevo ritenermi fortunato a non beccarmi una denuncia, visto che avevo completamente sfondato la macchina dell’altro signore.

A quel punto, nonostante il mio proverbiale aplomb, non ci vidi più ed urlai al vigile urbano: “Si vergogni! Si vergogni!”. Quello per tutta risposta mi sventolò in faccia la multa che mi aveva appena inflitto (a Torino, non so perché, i blocchetti delle multe sono stampati su cartoncino rosso) e mi invitò ad andarmene. Ecco, se quel giorno tutto fosse andato come doveva andare, avrei tenuto molto più a lungo quell’auto alla quale tenevo tanto, e che invece fui costretto a lasciare in anticipo rispetto al previsto.”

• Uhm… ma di che auto si trattava, scusi?

Non vi dico il modello né la marca, vi dico solo che iniziava per I.”

(Mah, sarà stata una Innocenti… n.d.r.)

• Sinceramente questo aneddoto mi suona familiare, non è che per caso l’aveva già raccontato a qualcuno prima d’ora?

Guardi io non l’ho mai raccontato a nessuno, ci metto la mano sul fuoco. Potrebbe averlo raccontato il portiere di un palazzo dirimpetto, che assistette a tutta la scena. Proprio vicino il palazzo non era, a dire il vero. Sarà stato a circa 100 metri dal punto dello scontro, ma dalla porta del palazzo, il portiere vide tutto, nonostante in mezzo ci fossero circa venti passanti ad intralciare la visuale. Naturalmente si avvicinò e disse subito che io avevo ragione, che il vigile doveva essere stato corrotto e che il risarcimento dei danni mi era stato rubato al 100%. Ecco chiedete a quel portiere, forse è lui che l’ha raccontato.”

• Per finire le chiediamo un pronostico sulla partita di sabato 14 settembre, il Derby d’Italia. Secondo lei chi vincerà?

Ma guardi, non vorrei sbilanciarmi troppo, ma una delle due squadre è fortissima, un perfetto mix tra un italiano e vari stranieri, con un allenatore vincentissimo da sempre che non si lamenta mai e non dovrebbe avere difficoltà a prevalere sull’altra, a meno di favoritismi arbitrali che mai hanno influito però nel nostro campionato.”

• E quale delle due squadre sarebbe?

“Non ve lo voglio svelare, vi dico solo che inizia per I.”

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