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Carloforte: dove la Juve è come la Mamma

È proprio vero che l’amore per la Juventus non ha confini. Gli orizzonti del tifo bianconero, oramai, si estendono ben oltre l’arco alpino e superata la fase di metabolizzazione del “Villaggio Globale” grazie a internet, ai social network e alle nuove tecnologie prêt-à-porter, per i club è facilissimo raggiungere anche i tifosi più lontani.

Questa volta, però, restiamo in Italia, anche se ci troviamo in uno degli angoli più remoti del Belpaese, un’isola nell’isola della penisola. Parliamo di Carloforte, unico centro abitato dell’Isola di San Pietro, nell’Arcipelago del Sulcis a sudovest della Sardegna. Un posto un po’ particolare, a dire il vero: non ci sono vicoli ma carrugi, non si parla il sardo ma il genovese antico, non si tifa Cagliari ma si tifa Juve. Oltre a essere un’enclave ligure, infatti, Carloforte è anche un feudo bianconero, in cui la Vecchia Signora, su poco più di 6.000 anime, conta qualche migliaio tra tifosi e simpatizzanti.

La storia dei carlofortini è lunga e travagliata: un gruppo di coloni pegliesi approdati nel ‘500 sull’isola di Tabarka, sulle coste settentrionali della Tunisia, per sfruttare la pesca del corallo, fu costretto a fuggire sull’Isola di San Pietro a causa delle angherie subite dalle popolazioni locali, fondando con il consenso – e in onore – di Re Carlo Emanuele III la città di Carloforte (Forte di Carlo) nel 1738. Ancora oggi gli abitanti di Carloforte, legati alle proprie radici che affondano nel Mediterraneo, si fanno chiamare tabarchini.

Appena qualche giorno fa, grazie a un articolo di Tuttosport a firma di Marina Salvetti, Carloforte è salita agli onori della cronaca: stavolta il tonno rosso, specialità culinaria locale, non c’entra nulla, si parla di calcio e di tifosi. E si sa che in Italia, calcio e tifosi fanno rima con Juventus, la più bella e la più amata, soprattutto in questi tempi.

Pagina 9 di Tuttosport del 7 luglio 2018, dedicata al JOFC “Alberto e Alex” di Carloforte

Da queste parti, come detto, tutto è un po’ strano e se chiedi a un passante per quale squadra tenga, con tutta probabilità ti sentirai rispondere “A Mamma a l’è a Mamma!”. Sì perché Madama, la Vecchia Signora, la Fidanzata d’Italia, qui è La Mamma. Forse perché i tabarchini sono gente semplice e schietta, hanno preferito dare alla loro passione un nome affettuoso che li facesse sentire parte di un’unica grande famiglia, come se fossero davvero tutti figli della Juventus.

“A Carloforte la Mamma si vive 24 ore al giorno – dice Roberto Bandini, Presidente del JOFC – 7 giorni su 7, con continue prese in giro in piazza nei confronti di chi tifa altre squadre. Quando perdiamo, poi, sono affaracci nostri, dobbiamo subire quel che noi facciamo agli altri”.

In una realtà così piccola è difficile evitare i reciproci sfottò: “Gli altri si coalizzano tutti… diventano semplicemente tutti antijuventini: è la prerogativa e l’unicità dell’isola dove ogni cosa fa una eco particolare e non cessa fino alla prossima partita”. E poi un modo tutto particolare di ostentare l’orgoglio bianconero e soprattutto di festeggiare le tantissime vittorie: “Appendere la bandiera al balcone di casa è un’usanza che viene tramandata da decenni – continua Bandini – è così tutto l’anno, non solo quando si vince lo Scudetto o la Coppa Italia. È una tradizione perché qui l’80% della popolazione tifa Juventus. Dovete vedere quando si vince lo scudetto: tutti in strada, carovane di macchine che non si vede la fine della fila e poi Pittaneddu, come noi chiamiamo la statua di Re Carlo Emanuele III, coperto di bandiere e sciarpe bianconere”.

Lo Juventus Official Fan Club “Alberto & Alex” di Carloforte, costituito manco a dirlo sette anni fa, conta oggi oltre duecento iscritti e, anche tramite la propria pagina Facebook, è molto attivo nell’organizzazione di eventi e nell’offerta di servizi ai propri soci, come il ticketing, l’organizzazione di trasferte  allo Stadium e la possibilità di ottenere la tessera del tifoso. I soci si riuniscono in sede nella centrale Piazza San Carlo (coincidenze) per vedere le partite su un maxischermo con videoproiettore, con grande impegno da parte di tutto il Direttivo: dal referente Annibale Alimonda al cassiere Angelo Guarino: “Tra le gare, le riunioni del Direttivo e gli incontri con gli altri club della Sardegna va a finire che ci si vede tutte le sere”.

45′ in traghetto, un’ora di macchina, novanta minuti d’aereo, proprio come una partita di calcio: questa è la distanza che separa Carloforte dall’Allianz Stadium, La Mecca del tabarchino bianconero. “Ognuno di noi cerca di andare 2-3 volte l’anno allo Stadium o in trasferta per vedere la Juve dal vivo – prosegue Bandini – ma bisogna organizzarsi tra aereo e hotel. E magari all’ultimo cambia la data o l’orario della partita. Soffriamo perché ci sentiamo un po’ al confino. Però talvolta sono i giocatori che vengono da noi, nel senso che arrivano in Sardegna in vacanza. In passato c’è stato Bettega, tant’è che qui spopola anche un piatto di spaghetti intitolato a lui, ma l’anno scorso abbiamo intercettato Beppe Marotta. L’hanno visto salire sul traghetto e subito c’è stato un passaparola: quando è sceso a Carloforte ha trovato il comitato di accoglienza. È stata una grande festa”.

Nel 2011, dunque, nasce l’idea di fondare un JOFC sulle ceneri dello Juventus Fan Club Carloforte “Andavamo al vecchio Comunale – conclude il Presidente – e l’idea della nuova casa bianconera è stata uno stimolo, come l’arrivo di Antonio Conte in panchina. Così abbiamo deciso di riprovarci. Lo abbiamo intitolato “Alberto e Alex” in ricordo del figlio del primo presidente Giulio Rivano scomparso a 16 anni, e in onore del nostro Capitano storico Del Piero. Alcuni iscritti arrivano dal continente, nostri amici di Genova e Livorno”.

Sette anni di vita e altrettanti di vittorie, dunque, per il JOFC Carloforte “Alberto e Alex” che fino a oggi ha anche portato bene: è proprio il caso di dire forza Juve, anzi forza Mamma!

Se anche tu vuoi che si parli del tuo Juventus Official Fan Club, compila il nostro form, oppure scrivici a info@juveatrestelle.it. Ti ricontatteremo appena possibile.

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