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Juve-Atalanta per tornare ad essere Juve

“Eravamo consapevoli che il processo di cambiamento avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma l’attuale posizione in classifica è ingiustificabile”.

Nell’assemblea degli azionisti, dove è stato anche annunciato il nuovo incarico di Pavel Nedved come vicepresidente della Juventus (ruolo lasciato vacante da Roberto Bettega dopo il terremoto del 2006), il presidente Andrea Agnelli non ha voluto sentir giustificazioni sul momento no che la compagine bianconera, allenata da Massimiliano Allegri, sta attraversando in campionato.

Il quattordicesimo posto dopo otto giornate, con appena nove punti in classifica, non era per nulla pronosticabile qualche mese fa, quando, nell’ultima finestra di mercato, la dirigenza della Juve, operava un sostanziale cambiamento di giocatori.

Nella conferenza stampa della vigilia, Allegri si è dimostrato totalmente in sintonia con l’opinione di Andrea Agnelli ma ha preferito subito, e con toni molto accesi, spegnere definitivamente la polemica creata dalla carta stampata sul presunto (i numeri lo smentiscono) scarso utilizzo di Dybala in queste prime uscite stagionali. Se da una parte gli infortuni di Morata e Mandzukic hanno visto Allegri quasi obbligato a schierare il giovane campione argentino, va anche detto che in quasi tutti i big match, l’ex attaccante del Palermo è partito dalla panchina e, troppo spesso, è entrato solo per una spicciolata di minuti nel finale.

L’imprevedibilità della Joya potrebbe davvero rappresentare la cura ai mali dell’attacco bianconero, troppo sterile e poco rodato quando si tratta di concludere le numerosissime azioni che la Juve costruisce. E’ un difetto questo che la squadra si porta dietro da inizio stagione: in campionato, infatti, quasi la metà dei gol sono arrivati su calcio di rigore e questa falla rappresenta una lacuna da colmare con quanta più urgenza possibile se davvero si vuole risalire la classifica.

Il tecnico livornese, parecchio stizzito da questa polemica, ha tenuto subito a ribadire che anche in tutte le sue precedenti esperienze da allenatore, ha adoperato la stessa linea prudente con i giocatori giovani. Allegri ha focalizzato l’attenzione dei giornalisti presenti allo Juventus Center sulla profonda differenza che c’è tra essere il giocatore più rappresentativo del Palermo o un campione in una squadra di campioni: alla Juventus non si può caricare Dybala delle stesse pressioni e responsabilità che poteva aver prima.

Per quanto riguarda la possibile formazione che affronterà la squadra orobica, il tecnico bianconero ha confermato la presenza di Buffon tra i pali, il ballottaggio Padoin/Sturaro per il ruolo di terzino destro nella difesa a 4, la probabile presenza di Dybala in attacco e l’esclusione di Cuadrado (il colombiano, sempre impiegato nelle ultime uscite, ha bisogno di rifiatare) sostituito da Pereyra.

Proprio quest’ultimo ha rilevato il numero 16 bianconero lo scorso mercoledì in Champions League: se in quel caso la Juve ha optato per un cambio di modulo disponendo il centrocampo a rombo, questa volta Allegri non ha chiuso le porte ad una possibile riconferma del 4-3-3 atipico con proprio l’argentino di Tucuman esterno alto d’attacco. A completare il reparto offensivo dovrebbe essere Morata.

Su precisa domanda di un possibile utilizzo dal primo minuto di Rugani, il mister non ha escluso categoricamente questa possibilità, anzi ha elogiato l’impegno ed il positivo approccio che l’ex difensore dell’Empoli sta avendo nella sua nuova avventura.

Nel reparto centrale è probabile che ci sia un ritorno dal primo minuto di Lemina e lo spostamento di Marchisio nel suo ruolo preferito, quello di mezzala destra propensa agli inserimenti ed alle conclusioni dal limite dell’area. A far spazio all’ex giocatore dell’Olimpique Marsiglia sarà perciò uno tra Khedira e Pogba. Probabile quindi che Hernanes, su cui “grava” negativamente l’infelice uscita di Marotta, vada nuovamente ad accomodarsi in panchina.

Pertanto la Juve dovrebbe schierarsi con:

Buffon, Padoin, Barzagli, Bonucci, Alex Sandro, Marchisio, Lemina, Pogba, Pereyra, Morata, Dybala.

 

Il calendario offre ora quattro partite molto abbordabili che in nessun modo la Juve deve farsi sfuggire per provare ad essere a marzo in lotta per lo scudetto.

 

Fino alla fine…ed anche oltre!

 

Forza Juve!

 

 

 

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