

Sono incazzato di brutto…anzi, via, ero incazzato di brutto.
Scusate la volgarità ma ieri veramente avevo un diavolo per capello (tenendo conto che non sono figlio di Yul Brinner).
La giornata si presentava già problematica: ha cominciato a piovere, per fortuna, di prima mattina, una di quelle giornate insomma dove uscire di casa non è dannoso, ma pure pericoloso.
E infatti siamo andati a pranzo da mia mamma e c’era da organizzare il pomeriggio per far fare qualcosa ai bambini, affinché non si annoiassero e diventassero giustamente petulanti.
“Ma tu hai la partita?”
“Si, gioca alle 3:00 ma è contro il Benevento, direi quasi una formalità. Ci sta che nel secondo tempo la guardi un po’ a spizzichi e bocconi…”
“Ok, grazie, ne avrei bisogno…”
(Dialogo tra me e mia moglie implorante aiuto, mia moglie che vi ricordo completamente avulsa dal calcio).
Non avevo fatto i conti con la Juve però, che nei giorni scorsi aveva festeggiato i 120 anni di vita e che ieri scendeva in campo con una divisa speciale, una bella maglia a semplici strisce larghe bianconere, senza sponsor, senza scudetti o trofei vari a parte le tre stelle, perché quelle ormai fanno parte del nostro DNA.
E mi sono reso conto che l’ultima volta che vidi una maglia senza scudetto fu in quella finale di Coppa Italia a Roma, persa contro il Napoli dopo i bagordi per i festeggiamenti del 30esimo scudetto.
Era il Maggio 2012, mio figlio più grande frequentava il primo anno di asilo nido, mio figlio più piccolo non era manco nato e si parlava di Muntari a proposito del suo gol sbagliato contro di noi (perché lo sbagliò, vero? Se fosse entrata la palla l’arbitro l’avrebbe convalidato, vi pare?).
Oggi, Novembre 2017, mio figlio più grande è in seconda elementare, il piccolo è al primo anno di scuola materna e Muntari deve pagare ancora il noleggio del SUV.
Ne è passato di tempo…
Ma torniamo alla partita.
Sono stati 90 minuti strani, quei classici 90 minuti che riassumono l’anima di una squadra che ha fatto e sta facendo la storia del calcio italiano: non bella da vedere, scesa in campo un po’ troppo sicura di se, capace di complicarsi benissimo la vita da sola ma che alla fine, dai e dai, i 3 punti li porta a casa.
Ora si può dire che è stata una partita strana, ieri pomeriggio no, troppa era l’arrabbiatura per le 2500 palle gol sprecate sotto porta, per l’atteggiamento irritante di Dybala in campo, mai decisivo se non in negativo e ormai dedito solo alla ricerca della perla personale fregandosene del resto dei compagni di squadra.
Ma c’era da segnalare anche l’ennesima prova dannosa, e non incolore, di Alex Sandro, capace con il suo proverbiale ritardo nella fase difensiva di causare la punizione da cui è nato il gol di Ciciretti, o la testardaggine di Cuadrado nell’ignorare il povero De Sciglio o nello sbagliare gol sotto porta, per concludere con la barriera messa alla V.I.P. da Szczęsny in occasione del gol, roba che ti faceva venire voglia di mandarlo a fare la comparsa nei telefilm de “L’ispettore Rex” o “Squadra Speciale Cobra 11”, ma anche “Incantesimo” o “Gli occhi del cuore”, qualsiasi cosa purché si levasse da quella porta.
Avevo voglia di mangiare uno a uno tutti i giocatori entrati in campo ieri, se si escludono De Sciglio, Higuaín e parzialmente Douglas Costa, e stranamente ce l’avevo anche con Allegri, perché vederlo uscire incazzato anche a questo giro mi ha fatto sorgere spontanea una domanda: “Max, se capita una volta o due ogni tanto fai bene ad arrabbiarti con i giocatori (vedi contro il Carpi), ma se capita spesso in poco tempo comincia a farti qualche domanda”, del tipo: “Faccio bene a mettere in campo certi giocatori? Non sarà il caso di adottare con alcuni il metodo Higuaín?”.
-) Abbiamo recuperato 2 punti su Inter e Napoli, in una giornata dove tutto sembrava già scritto e invece è stata confermata la teoria che il calcio non è una scienza esatta e non bisogna mai dare niente per scontato.
Un saluto a chi fino a sabato diceva “Il campionato si deciderà negli scontri diretti perché contro le medio piccole non c’è confronto”.
Infatti il Napoli ha pareggiato a Verona, l’Inter in casa contro il Torino, noi abbiamo fatichato per strappare i 3 punti contro il Benevento, in casa.
Sarà un campionato dove, che strano, conterà mantenere i nervi saldi fino alla fine perché ogni partita riserverà sempre delle insidie nascoste e imprevedibili.
Essere lì quindi vuol dire tanto, anche giocando male: quando arriveranno anche le buone prestazioni, tanto meglio.
-) È difficile mantenere sempre una certa concentrazione, ci sono partite dove scendi in campo convinto di aver già portato a casa i 3 punti perché, cazo, noi siamo la Juve e loro sono il Benevento o la Spal e se non segniamo subito tranquilli, prima o poi la palla entrerà dentro.
Poi la palla la buttano dentro loro, tu ti innervosisci e rischi di fare un patatrac.
Resta il fatto che la squadra si sveglia solo dopo la sberla di un gol subito e inoltre non lo fa neanche con ordine o precisione.
Io dico che dopo tutti questi anni forse un po’ di stanchezza mentale va concessa a questi giocatori, questa è la sesta stagione di fila dove si affrontano i 3 impegni alla settimana e anche se ci sono stati nel frattempo tanti nuovi arrivi, non è facile per nessuno gestire in modo efficace questi calendari così pieni di impegni.
-) Le insicurezze di questa Juve hanno fatto capire che a Torino si può venire a giocare la partita e male che vada potranno dire che c’hanno provato: il Benevento c’ha provato, ha azzeccato quel gol e poi si è rintanato cercando di chiudere tutti gli spazi. A chi sostiene che si è difeso in 10… che doveva fare, scusate, in quella situazione?
-) Abbiamo un problema con alcuni giocatori: Dybala e Alex Sandro in primis, troppo brutti per essere veri. Non so da cosa dipenda questa situazione però, visto che i ricambi li abbiamo, un po’ di sana panchina non farebbe male. Come dicevo sopra, metodo Higuaín.
-) Nessun processo a Szczęsny per quella barriera messa alla cieca: ha sbagliato, ha pagato, prenderà un pessimo voto ma colui che prenderà il posto di Buffon è lui. Lo stesso Buffon che, quando arrivò alla Juve, combinò un sacco di papere nelle prime partite. E potrei continuare con altri esempi illustri…
-) Stesso discorso lo faccio anche con Rugani: dategli il tempo di sbagliare e smettetela di parlare sempre di lui.
Perché quando non gioca Allegri è un puzzone che rovina i giovani, quando gioca fa tanti errori e non diventerà mai come Scirea (come dire, un nome preso a caso): abbiamo insistito con Bonucci per anni? Lo possiamo fare pure con Rugani.
-) Ah già, Mattia De Sciglio: descritto come una sciagura biblica, la ciliegina sulla torta di merda dell’affare Bonucci (ahhhhh, alla fine SOLO 30 milioni per il miglior centrale difensivo al mondo!!!), dopo l’infortunio di Barcellona è rientrato pochi giorni fa a Lisbona.
Ieri nel primo tempo era comprensibilmente impacciato e timido, nel secondo si è scrollato un po’ di ruggine ed è nettamente migliorato nelle due fasi, tant’è che il cross per Matuidi che poi ha propiziato il gol del pareggio è arrivato dal suo piede destro.
-) Last but not least: due gol nati da due semplici cross fatti bene dalla fascia e conclusi sotto porta dagli attaccanti. Il calcio è uno sport semplice, devi buttare la palla dentro una volta in più dell’avversario, non conta come, basta sia regolare.
Quindi, cari giocatori che cercate la giocata ad effetto o il gol memorabile, se proprio ci tenete alle coronarie di noi tifosi…certe giocate cercatele SOLO dopo il 2-0 (ma anche 3-0), prima andate sul semplice.
Saremo tutti più felici, perché in fondo degli svolazzi possiamo farne a meno, dei 3 punti no.
Siamo pur sempre gobbi di merda. Buona giornata, gobbacci e tanti auguri Vecchia Signora!
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