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Juve – Empoli 1-0: chi si ferma è perduto

La Juventus batte l’Empoli grazie a un gol di Mandzukic allo scadere del primo tempo, ma l’ 1-0 è un punteggio che va decisamente stretto alla squadra di Massimilano Allegri. A fine partita, naturalmente, contano solo i tre punti: missione compiuta e palla che passa ora al Napoli di Sarri, impegnato tra poco a Udine contro Di Natale (vabbè…) e compagni.

Come spesso accade, non c’è di fatto stata partita. L’Empoli è una squadra che gioca un buon calcio: ieri ha dovuto abbozzare contro una Juve nemmeno al 100%. Una Juve che ha dovuto fare a meno di Bonucci, Khedira e Dybala. Una Juve che ha pagato anche gli impegni dei suoi giocatori nelle varie nazionali, come affermato anche da Marchisio mentre spiegava il calo fisico visto nel secondo tempo. Nonostante tutti questi fattori, la Juve non ha quasi mai concesso occasioni realmente pericolose all’Empoli. Il solito gran lavoro di sacrificio di Marchisio, la presenza rassicurante di Evra e Lichtsteiner (quest’ultimo tornato su ottimi livelli dopo alcune prestazioni non esaltanti), la condizione straripante di Morata, la classe sopraffina di Pogba e un Rugani da stropicciarsi gli occhi sono gli elementi principali che hanno portato a questa vittoria. Anche questa volta Allegri ha preparato benissimo la partita e tenuto per mano la squadra, con i cambi giusti al momento giusto. L’unica nota negativa, volendo trovarne una, è la prestazione insipida di Pereyra: non ha commesso errori gravi, anche se ci è andato vicino nel primo tempo. Da un giocatore come lui però non si può non aspettarsi di più. Troppo timido, ha dato spesso la sensazione di non avere ben chiaro cosa dovesse fare con il pallone. Rimandato.

Il primo tempo sarebbe potuto terminare anche 3-0 e nessuno avrebbe potuto avere nulla da ridire: la Juve fa la partita e -anche se il pressing pare a volte troppo confuso e improvvisato- alza e abbassa i ritmi a proprio piacimento. Morata e Mandzukic si muovono molto bene e tengono in ansia la difesa empolese fin dall’inizio. Soprattutto lo spagnolo con i suoi scatti crea non pochi grattacapi agli avversari, spesso costretti al fallo (che poi il simpatico Calvarese non fischi è un altro paio di maniche). Pogba delizia lo stadium con diverse giocate spettacolari e serve un assist meraviglioso a Mandzukic al 15′, ma il croato tira addosso a Skorupski. Poco dopo Morata si libera meravigliosamente al tiro dal vertice alto sinistro dell’area di rigore e colpisce l’ incrocio dei pali alla sinistra di Skorupski. Sarebbe stato un gol fantastico! Al 44′ poi è ancora Pogba a disegnare calcio con un assist fenomenale dalla sinistra per Mandzukic, che di testa batte Skorupski per il gol (profetizzato tra l’altro da Allegri nel pre-gara…) che decide la partita. Per l’Empoli ci sarebbe invece una ghiotta occasione fallita da Saponara, sugli sviluppi di un corner, nel primo tempo: il suo tiro è però davvero inguardabile. Un po’ più tardi Pucciarelli da fuori area permette a Buffon di esibirsi in una bella parata e di portarsi a casa un voto in pagella (come poche volte gli è capitato di recente in serie a: sarà contento il nostro Maestro Perboni).

Nel secondo tempo entrano Cuadrado per Chiellini (infortunio da valutare), Zaza per Mandzukic e Asamoah per Pereyra. Tutti positivi i nuovi entrati, con menzione particolare per il ghanese, che può essere un’arma in più per il finale di stagione. I ritmi sono molto più bassi e la Juve lascia più campo all’ Empoli, che tuttavia non crea nessun pericolo a Buffon. Nei minuti finali Pogba sfiora il gol capolavoro con un numero al limite dell’ area: palla fuori di pochi centimetri. Poco dopo Asamoah non riesce a segnare dopo aver raccolto una ribattuta incerta di Skorupski su tiro di Morata. Nel finale Calvarese può tornare ad essere protagonista (direzione imbarazzante la sua, con diverse chiamate che avrebbero provocato la sollevazione armata se effettuate contro altre squadre che non nomineremo…) con un recupero di 5′ e un enorme rigore negato a Zaza che gli dice con tanto affetto quello che tutti i tifosi presenti allo Stadium pensano di lui.

Sul triplice fischio finale possiamo affermare quindi che una Juventus con diversi punti interrogativi esce da questo match rafforzata e più consapevole della propria forza. La gestione di Allegri continua a portare i frutti desiderati, soprattutto con la splendida maturazione di Rugani, che stasera merita decisamente la palma di migliore in campo. Ora l’attenzione si sposta sui nostri avversari, mentre il mister e la squadra possono iniziare a preparare la trasferta di San Siro contro il Milan. Con qualche certezza (e tre punti) in più.

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