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Juve – Fiorentina: the long run

Ci sono dei prepartita che si scrivono da soli.
Questo è uno di quelli.
E’ un prepartita, a dire la verità, che parte da molto lontano, più precisamente dal 16 luglio scorso e non aggiungo altro perché tanto conosciamo bene quella data.
E’ una lunga corsa cominciata proprio quel giorno, in cui la Juve pareva il classico amatore che si fa la maratona di New York; tutto molto bello, bravo, arrivi alla fine ma a vincere sono altri.

Quel giorno sembrava proprio così e, tra il tripudio generale di mezza Italia (quella non juventina, quindi antijuventina, con l’aggiunta di qualche dajuventino), noi eravamo spacciati, finiti, morti.
L’altra metà invece bestemmiava, chi in silenzio come il sottoscritto, chi invece dava sfogo ai proprio istinti più beceri andando financo a Vinovo a insultare il pulmann della squadra.
Come se non bastasse grandi colpi di mercato svanivano nel nulla (su tutti Mr. SinistroLirico&Selvaggio) a favore del nuovo boss del calciomercato Sabatini.
Ma la corsa era lunga, piena di insidie e di tranelli, anche se evidentemente qualcuno l’aveva dimenticato; non quel corridore, che in silenzio e con calma cercava di trovare la propria andatura ben sapendo dove e quando sarebbero arrivati i problemi, perché mentre gli altri già festeggiavano la vittoria lui studiava il percorso, mentre gli altri rilasciavano interviste lui se ne stava in silenzio ad allenarsi.

E poi la lunga corsa è entrata nel vivo e tutti i pezzi del puzzle di questo campionato sono andati al loro posto, formando un quadro che, strano a dirlo, a noi piace.
Piace perché abbiamo visto quel corridore prendere il sopravvento sugli altri favoriti, piace perché mentre lui allungava agli altri non rimaneva che insultarlo, piace perché in fondo anche noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi da questo corridore.
Ora, manco a dirlo, viene il bello.
Ci sono tre traguardi da tagliare.
Il primo è lì, a portata di mano, a pochi metri e con un piccolo sforzo già stasera o al massimo sabato potremmo superarlo; un altro sarà un duello breve ma intenso con un avversario con cui partiremo alla pari.
L’ultimo è il sogno.
Ma andiamo per gradi.

Stasera c’è il primo traguardo da tagliare: basta un piccolo, ma significativo, sforzo e potremo esultare, ognuno come crede meglio, chi in modo pacato, chi dando di matto.
Certo, io non sono uno di quelli che scende in piazza o gira in macchina con la bandiera bianconera, a me delle vittorie non piace tanto l’atto finale quanto la lunga corsa, e la grande fatica, che si è fatta per raggiungerla.
Però a questo giro una tentazione c’è.
Quella di sbattere in faccia la vittoria a chi ci spala merda addosso, chi da tifoso e chi da giornalista, e se qualcuno ci dice qualcosa possiamo rispondergli così:

“Siamo juventini, siamo ladri, dopati, farabutti, disonesti, evasori fiscali, parcheggiamo il SUV in tripla fila, spaventiamo le vecchiette sulle strisce pedonali, suoniamo i campanelli la notte e poi scappiamo, facciamo la spia alla maestra, spoileriamo i finali delle serie tv…siamo tutto questo e altro ancora, voi pensate a qualcosa di brutto e poi associatelo a noi.
Detto questo, concedeteci almeno una sana e sacrosanta incontinenza verbale ed andatevene a fanculo.”

Dimenticavo: la partita di stasera è contro la Fiorentina, non vi nascondo che vincere lo scudetto proprio contro di loro renderebbe il tutto ancora più bello e godurioso.
Forza Juve e, come direbbero Renè Ferretti e Max Allegri…dai dai dai!!!

PS. Devo ringraziare mio cugino (che esiste veramente, non mio cuggino), tifoso milanista che lo scorso settembre mi tranquillizzò su Allegri: “E’ un bravo allenatore, sa mettere bene in campo la squadra e secondo me alla Juve farà bene!”.
Aveva ragione.

 

 

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