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Juventus – Fiorentina: riscatto e conferma

Non sono stati giorni semplici quelli che hanno portato alla sfida di campionato con la Fiorentina.

Nella mente dei tifosi riecheggia ancora la debacle di Siviglia di martedì scorso. Una delusione che lascia ancora degli strascichi, più che altro perché quella partita ha esibito la nostra immaturità e ha palesato quei limiti di mentalità che ci impediscono, tra le altre cose, di fare il definitivo salto di qualità.

Una delusione che ci ha fatto perdere il primo posto nel girone, condotto dall’inizio alla fine, una beffa non da poco considerato il paradosso per cui il City è stato da noi sconfitto in entrambe le occasioni.

Una delusione che ha portato a diversi deliri in qualche tifoso bianconero e in qualche giornalista della carta stampata, che continuano a richiedere con insistenza, come un disco rotto, la testa di Allegri, come ormai succede regolarmente dal luglio scorso.

Fortunatamente, però, a Torino arriva la Fiorentina. Fortunatamente, sì, perché abbiamo la possibilità di riscattarci immediatamente.

Sono tanti i motivi per cui possiamo essere fiduciosi alla vigilia di questa partita fondamentale, che potrebbe rappresentare il crocevia della nostra stagione, quantomeno in Serie A.

I Viola arrivano a questa sfida dopo la vittoria di giovedì contro il Belenenses in Europa League e, quindi, potrebbero avere qualche problema di affaticamento in più.
Sicuramente, questo potrebbe avere un certo vantaggio, anche perché contro il Siviglia ho visto una squadra pimpante, che ha mostrato una condizione fisica notevole, specialmente nel primo tempo, prima dell’arrivo di messaggi tranquillizzanti da Manchester che hanno fatto staccare la spina troppo, troppo presto.

In più, alcuni uomini fondamentali sono  ritornati abili e arruolabili. Mandzukic, innanzitutto, sempre più importante negli schemi di Allegri e partner perfetto per la Joya; Evra, che farà probabilmente rifiatare Alex Sandro, e Khedira. Il tedesco si siederà presumibilmente in panchina, ma potrà essere utile a gara in corso, per dare sostanza ad un centrocampo che in queste ultime settimane è stato decimato e che conta ancora in infermeria Hernanes e il lungodegente Pereyra.

E poi ci sarebbe il capitolo Morata. Indubbiamente, Mandzukic è più in forma e si merita pienamente il proprio posto da titolare, facendo ricredere tutti coloro che, per ogni partita, si divertono a travestirsi da allenatore, criticando la preferenza del croato rispetto allo spagnolo. Beh, direi che la partita di Champions ha dato un responso netto: Morata è in un momento no. Più dal punto di vista psicologico che fisico.
Sta di fatto che, prima di tutto, bisogna lavorare sulla testa del nostro numero 9, prima che su quello che fa o dovrebbe fare in campo. Ecco che il suo rinnovo fino al 2020 si inserisce in quest’ottica. Uno stimolo in più per il giocatore, un modo per la società per ribadire la propria fiducia nei suoi confronti, e una mossa che, in un’ottima di un discorso di “recompra”, potrebbe dare maggiore potere contrattuale alla Juve. In definitiva, il momento migliore per ufficializzare questo tipo di scelta.

Quindi ancora fiducia alla coppia Dybala – Mandzukic, che si è mostrata affidabile nell’ultimo mese ed è stata fondamentale nel filotto di cinque vittorie consecutive che ci ha rilanciato.

Riscatto della delusione della Champions League, conferma di quanto di buono abbiamo fatto vedere nell’ultimo mese. Non sono state necessariamente delle partite dal gioco scintillante, ma poco importa. A parte i primi mesi di Conte, sono poche le eccezioni in cui abbiamo davvero giocato un calcio champagne, e a nessuno, mi pare, facciano schifo i titoli vinti pur giocando male.
Un’eventuale vittoria nel big match scaccerebbe definitivamente i dubbi sulla possibilità di rientrare in corsa per lo scudetto e ci consentirebbe di rosicchiare per lo meno 3 punti ad una rivale diretta, in attesa di conoscere i risultati delle altre.

La Fiorentina non è un’avversaria semplice e, come si sa, per loro è la partita della vita. Seconda solo a… Fiorentina-Juve.
Difesa piuttosto solida, centrocampo dinamico e un terminale offensivo che non ha pagato dazio nel passaggio dal Dnipro al campionato italiano. Kalinic è senza dubbio la rivelazione di questa prima parte di stagione dei toscani.

Per la Juventus, confermatissima la difesa titolare (con Rugani che scalpita e che avrà il suo spazio tra il derby di Coppa Italia e il Carpi); centrocampo modificato nei suoi interpreti di fascia (ancora Evra con Cuadrado, ormai non è più un caso) e immutato in quelli al centro; dell’attacco si è già detto, con Zaza che ha smaltito il lieve acciacco.

Chiudere l’anno con 6 punti, tra oggi e Carpi, vorrebbe dire avere uno slancio importante per la rincorsa al titolo. Juventus – Fiorentina vale più di 3 punti. Vale la definitiva iscrizione nel gruppo di pretendenti alla vittoria finale. E se si riesce a trovare la chimica, la compattezza e il killer instinct giusti, ci divertiremo sicuramente, perché sono ancora convinto che noi abbiamo la rosa con più qualità di tutte.

Fino alla fine!

 

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