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Juventus – Fiorentina: vietata la falsa partenza

Finalmente si fa sul serio. Dopo il bagno di folla piacevolmente obbligato in quel di Villar Perosa, laddove la Val Chisone sembra avere la “erre” moscia anche nello stormire delle fronde e nello sciacquio del fiume, quasi un rito propiziatorio per accattivarsi il favore degli dei del pallone, la Juventus riparte per una stagione che potrebbe rivestire i contorni della leggenda, facendo i debiti scongiuri. Andiamo per ordine e con molta cautela, però.

Il calendario prevede al debutto un incontro tutt’altro che semplice. Allo Juventus Stadium fa visita la Fiorentina dell’ex Paulo Sousa, riconfermato dopo un’annata contrassegnata più dal gioco che dai risultati. Inutile sottolineare l’atavica rivalità che oppone le due città e le due tifoserie; quindi si dedica un occhio particolare alla voce sicurezza, anche in virtù dei nuovi accorgimenti introdotti per sorvegliare gli accessi (metal detector) e gli spalti (telecamere selettive).

La Juventus si presenta di fronte al proprio pubblico destando non poca curiosità, dopo una tra le più sontuose campagne acquisti di sempre. Nomi come Pjanic, Dani Alves, Benatia, Pjaca e soprattutto Higuain parevano ben distanti da potere consolidare e potenziare una rosa già fortissima.

È pur vero che, oltre ai vari Caceres, Padoin, Rubinho, è stato “restituito” Morata al Real Madrid e ceduto Pogba per una cifra che fa entrare la Juventus nel novero dei records per l’ennesima volta. Non è stata scritta ancora la parola fine e da qui al 31 agosto se ne potranno vedere delle belle.

A differenza della Juve, a Firenze si è mosso ben poco e gli spostamenti in entrata e in uscita sembrano più appartenere al consolidamento di affari di precedenti annate, più che a veri e propri nuovi investimenti. A tutt’oggi gli acquisti di spessore (si fa per dire) sembrano quelli di De Maio (dal Genoa, via Anderlecht) e Carlos Sanchez dell’Aston Villa. Le uscite vedono l’addio di Mario Gomez, destinazione Wolksburg, poi Pasqual all’Empoli (poca strada!) e Roncaglia al Celta Vigo. Poca roba, insomma.

La Juve gode di buona forma e viene da un precampionato interessante, non funestato da infortuni come nella scorsa stagione. Anche se il vernissage di Villar Perosa ha lasciato i segni su Pjanic ed Evra. Nulla di grave a quanto sembra.

È invece delicato l’infortunio che ha colpito Borja Valero nell’ultima uscita contro il Valencia e che rischia di far saltare l’esordio al forte giocatore ispanico. Il precampionato dei viola è stato disastroso e conoscendo la piazza, non è difficile ipotizzare una certa impazienza.

Con ogni probabilità Allegri non si farà condizionare dalle chimere di mercato e schiererà i giocatori di maggiore affidamento. Quindi non è azzardato prevedere un 3 – 5 – 2 con Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini nella linea difensiva; Dani Alves e Alex Sandro (se Evra non recuperasse) laterali;  Khedira, Pjanic (Hernanes in preallarme) e Asamoah a centrocampo; Dybala e Mandzukic di punta. Gonzalo Higuain partirà dalla panchina, come Benatia e Pjaca: lo scotto del noviziato non guarda in faccia a nessuno, anche questo vuol dire Juventus.

La Fiorentina gioco forza sarà legata alla disponibilità di Borja Valero, che verrebbe sostituito da Carlos Sanchez, più adatto in copertura. Tatarusanu tra i pali; Tomovic, Rodriguez e Astori in difesa; Bernardeschi, Badelj, Vecino e Alonso in mezzo al campo; Ilicic e Carlos Sanchez (o Borja Valero) dietro a Kalinic. Se così fosse si avrebbero due schieramenti speculari, staremo a vedere.

La direzione della gara è affidata al signor Massa di Imperia, fischietto che è meglio incontrare fuori casa e che non ha confermato appieno le buone impressioni, suscitate durante le prime uscite. Spesso discutibile nelle decisioni importanti.

Per la seconda volta di fila la Juventus principia in casa. Poiché tutti ricorderanno come finì la prima partita dello scorso campionato, prima tappa di un calvario inatteso e prolungatosi per 10 giornate, sarà bene non incappare nella sua ripetizione. La Fiorentina va rispettata, ma è assolutamente vietato incorrere in una falsa partenza dalle conseguenze imponderabili dal punto di vista psicologico e alla vigilia della prima trasferta stagionale, ormai diventata tradizionalmente romana. Chi ben comincia è a metà dell’opera:  subito 3 punti in palio da afferrare.

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