20 lunghi, lunghissimi anni. Solo i tifosi del Torino ci possono capire… Un periodo di elevata durata che ci ha fatto esclamare, quando l’arbitro ha fischiato la fine, quando abbiamo visto i calciatori esultare e quando Chiellini ha alzato la coppa: “Finalmente!”. Già, finalmente… La decima Coppa Italia è nostra e il museo si allarga, come uno stomaco affamato.
In finale contro la Lazio la Juventus ci ha già perso nel 2004, dopo una rimonta nella gara di ritorno, con Trezeguet e Del Piero, non concretizzatasi per un goal di Corradi. Tempi lontani, ma quella finale ad alcuni bruciò tanto, soprattutto dopo aver pareggiato il risultato dell’andata, purtroppo soltanto momentaneamente. Adesso, 11 anni dopo, la Juventus la rimonta la compie, nei 90 (120) minuti, battendo una Lazio attenta e precisa che ha avuto la bravura di passare quasi immediatamente in vantaggio con Radu, dopo una palla buttata all’interno dell’area di rigore. In molti dopo pochissimi minuti possono pensare a un’altra finale maledetta, ma sono proprio questi i pensieri da evitare in certe situazioni.
Chiellini sembra molto carico, ci tiene a vincere la coppa e in conferenza dice di non voler lasciare nulla, perché chi ha vissuto gli anni della Serie B e gli anni dei settimi posti non può non avere sempre la determinazione di conquistare tutto quello che gli capita a tiro. Passano 7 minuti dal goal della Lazio, Pirlo mette un buonissimo pallone sul secondo palo dove Evra stacca di testa e la ributta nel mezzo: Chiellini è reattivo, si coordina e al vola calcia di sinistro battendo Berisha. Risultato agguantato subito e ora comincia la vera partita. Caso curioso, in goal sono andati i due capitani della serata.
Le due squadre sono concentrate e tatticamente entrambe si comportano molto bene, soprattutto la Lazio che anche sprecando tante energie fisiche non concede un centimetro. La Juventus dà l’impressione di poter fare male una volta arrivata nei 20 metri conclusivi, ma il problema è che in quei 20 metri ci si arriva poche volte per i tanti errori tecnici dei calciatori. La Lazio così tiene di più il pallone e prova a rendersi pericolosa. Llorente ci prova di testa dopo un cross di Evra ma colpisce malissimo, mentre i biancocelesti sono pericolosi con Parolo che approfitta di uno stop errato di Pogba e batte di prima intenzione calciando fuori di poco. Per la Lazio è molto difficile fare meglio di così, ma per i bianconeri il margine di crescita sarebbe anche molto elevato.
Il secondo tempo sembra dare più vitalità alla Vecchia Signora, anche se gli errori continuano e non se ne andranno per tutta la gara. Questo smorza sul nascere un bel po’ di tentativi e ne limita la crescita nella ripresa. Tali errori a volte danno coraggio alla Lazio, che sembra più spenta, e il secondo tempo diventa di entrambe le squadre, con alcune noiose fasi di possesso palla e niente più. Verso la fine però si ha una sorta di svolta: Pereyra e Matri sono entrati per Pogba e Llorente, mentre Djordjevic per Klose. L’attaccante laziale prova a essere subito insidioso quando accoglie in profondità un lancio di Parolo, ma Storari è bravissimo ad accorciare e il tiro debole è sua preda. La Juventus risponde, anche perché Pereyra fa molto meglio di Pogba ed è proprio lui a creare scompiglio in area andandosene sulla destra con un tunnel e mettendo un bel pallone in mezzo sul quale non arriva nessuno. L’azione continua a svilupparsi e Pirlo imbecca perfettamente Matri che si coordina e batte Berisha, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. C’era o non c’era è difficilissimo dirlo anche con i replay. L’ultimo tentativo è di Tevez, liberatosi sulla sinistra, rientra e calcia male. L’arbitro manda le squadre ai supplementari.
Fisicamente la Juventus sembra avere qualche riserva di energia in più, ma deve cercare di limitare gli errori per non vanificare questa situazione di vantaggio. Purtroppo non è così e infatti Chiellini dopo aver recuperato il pallone lo perde malamente, la sfera giunge sui piedi di Djordjevic che spara in porta e colpisce prima un palo, poi l’altro, ma la linea non viene varcata e la Juventus è salva. Non c’è tempo per pensare il rischio che si è appena corso, così ci si rituffa in avanti dopo una bella verticalizzazione di Tevez per Pereyra che crossa per Matri, ma il colpo di testa termina sul fondo. Passano pochi minuti però e l’attaccante juventino può riscattarsi: Pirlo lancia lungo proprio per Matri, il pallone viene messo giù, arriva Tevez a supporto che prova a piazzare di sinistro ma il pallone viene ribattuto e la sfera torna sui piedi di Matri che in un fazzoletto di campo controlla e tira rasoterra verso la porta, Berisha devia ma è rete. Juventus in vantaggio a 7 minuti dall’inizio del primo tempo supplementare.
Adesso con il vantaggio acquisito e con un dispendio di energie fisiche notevole da parte delle due finaliste, il primo pensiero è quello di difendersi e la Juventus lo fa anche molto bene. La Lazio prova il tutto per tutto, ma gli spazi non ci sono, non esistono. Ogni pallone buttato in mezzo è di Barzagli, Bonucci e Chiellini, ogni pallone sulle fasce è una via morta per i raddoppi sempre puntali di Vidal da una parte e di Pereyra dall’altra, la conclusione può arrivare così solo dalla distanza, senza esiti. I bianconeri però hanno ancora qualcosa in corpo. Tevez tra primo e secondo tempo supplementare non perde più un pallone e cerca di sfuggire più volte, riuscendoci, ai difensori laziali. Anche Matri fa una giocata simile e tutto ciò porta a guadagnare tempo e anche a rendersi pericolosi in avanti, senza rischiare più dietro. Il minuto 120 arriva, l’arbitro fischia la fine e mentre Pioli si continua a lamentare dalle 20:45, noi ci apprestiamo ad alzare la Coppa Italia, la Decima. Finalmente!