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Juventus – Lazio 3-0: countdown to 34…

Visto che questo è un postpartita parliamo della partita appena finita.
Juventus – Lazio 3 – 0, sintetizzandola in poche parole: noi siamo la Juventus, voi (tutte le altre squadre della Serie A) non siete un cazzo.
Una fottuta ed impressionante dimostrazione di potenza anche stasera: primo tempo da bestemmie tra parate di Marchetti e gol mangiati, lo spettro del portiere laziale che a Torino si sente Yascin (sarebbe meglio si sentisse come Iasci, noto trippaio del Galluzzo, appena fuori Firenze), poi come al solito ci pensa Marione Mandzukic a sbloccare il risultato (9 gol in campionato, nessuno superfluo ai fini del risultato) e da lì è vacanza.
La Lazio scoppia, rimane in 10, arriva la doppietta di Dybala e negli ultimi minuti ci godiamo la carambola dei gol negli altri campi mangiando popcorn.
Voti?
Migliori in campo?
Menzioni particolari?

Ma io non saprei da che parte rifarmi, ho solo complimenti e parole bellissime per questi ragazzi che non finiscono e non finiranno mai di stupirmi ed allora approfitto di questo spazio per chiedere scusa.
Si, chiedo scusa a questa squadra perché ho dubitato di lei.
Sbagliando.
Voglio fare autocritica, voglio dire che di questa squadra non c’avevo capito un cazzo quando a Sassuolo sentenziai la fine di ogni sogno scudetto e prevedendo un’annata grigia.
So che non ero il solo, so che in pochi tra noi tifosi avrebbero scommesso su una Juve che avrebbe lottato per lo scudetto dopo quell’inizio disgraziato, ma voglio comunque chiedere scusa.
A Buffon che a Sassuolo ci mise la faccia in quella intervista così dura eppure così potente, con parole così pesanti che saranno arrivate prima alle ossa e poi alla carne di ogni suo compagno di squadra.
Ad Allegri che in quei momenti concitati predicava la calma dando appuntamento alle vacanze di Natale per parlare di classifica.
Ad Evra che in un’intervista post Empoli – Juventus ricordò che lo scudetto sulla maglia l’avevamo ancora noi e gli altri avrebbero dovuto sudare.
A Pogba perché dissi più di una volta che meritava la panchina (oddio, a volte era davvero irritante…).
A Dybala perché pensavo che avrebbe avuto bisogno di Tevez accanto per crescere con calma.
A tutta la squadra che, nonostante i risultati storti, lottava per uscire da questa situazione surreale perché sapeva che sarebbero arrivati poi giorni di gloria.

Ecco, in pochi tra noi tifosi e nessuno tra addetti ai lavori e tifosi delle squadre minori avrebbe mai immaginato il cammino della Juve dopo Sassuolo.
Nessuno avrebbe mai immaginato le 23 vittorie su 24 partite, i 2 gol incassati nel girone di ritorno, il record di imbattibilità di Buffon, la quantità stratosferica di punti recuperati alle squadre avversarie, i punti sul Napoli simil Barcellona diventati da 1 a 9.
Invece, sei mesi dopo quella sciagurata, ma necessaria, serata di Reggio Emilia ci ritroviamo qui a commentare l’ennesimo conto alla rovescia verso un altro scudetto.
Il 34esimo.
Il quinto di fila.
Il più bello.

Mancano 4 partite e 4 punti alla conquista matematica, in pratica siete all’ultima curva: ancora uno sforzo e poi entrerete nella leggenda, anche se per me ci siete già da tempo.
Grazie ragazzi, grazie Juventus!

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