C’è una cosa che non capisco.
Non sono un frequentatore assiduo degli stadi, quindi spero che alcuni di voi mi aiuteranno: non capisco queli che vanno via qualche minuto prima della fine della partita.
Da piccolo faticavo a comprendere Boniperti che abbandonava per scaramanzia alla fine del primo tempo, ma appunto si trattava di scaramanzia e non altro: mai capito fino in fondo, è vero, e inoltre mi faceva anche un po’ incazzare: io che non potevo andare allo stadio ero costretto a seguire la partita alla radio (e chi è cresciuto con “Tutto il calcio minuto per minuto” sa quanto si soffriva), lui che poteva vederla sempre allo stadio alla fine del primo tempo se ne andava.
Boh, avrei fatto volentieri a cambio ma tant’è…
Ma torniamo a noi.
Ecco, non capisco chi va via prima, a maggior ragione stasera: potrei essere comprensivo in caso di risultato definito, rotondo, allora uscire quei due o tre minuti prima può tornare utile per evitare code fastidiose… ma stasera?
C’è un assedio in corso, si gioca solo verso la porta rossonera, ci siamo mangiati 250 gol, stiamo provando il tutto per tutto… E TU TE NE VAI PRIMA DEL FISCHIO FINALE?
Ok, affari tuoi, ti è andata bene perché sarai salito in macchina 10 minuti prima degli altri, ma sappi che ti sei perso il meglio.
Perché come diceva Boskov, partita finita quando arbitro fischia e fin quando non si sente la triplice sequenza si continua a giocare e si deve provare a fare di tutto per vincere. Anche cercando l’impossibile, come coloro che cercavano la pietra filosofale o la pentola d’oro in fondo all’arcobaleno, magari in una serata maledettamente stregata riesce a saltar fuori il gol decisivo, magari dopo che ti hanno concesso un rigore…
Nooo, su questo sei giustificato caro tifoso che te ne vai via prima della fine: arbitrava Massa, quello che annullò il gol di Pjanic all’andata, nel primo tempo un rigore netto non era stato concesso a Dybala, il pareggio di Bacca in fuorigioco, nessuno si sarebbe immaginato un barlume di lucidità e di coraggio da parte dell’arbitro proprio all’ultimo respiro.
E invece, come recitava una tournée di Peter Gabriel qualche anno fa, Expect the unexpected, aspettati l’inaspettato, perché l’inaspettato arriva.
Ed eccolo lì, un rigore sacrosanto e meritato contro quelli lì, quelli che piangono e frignano da una vita mentre te lo mettono amabilmente nel culo, maramaldi e manigoldi come pochi altri nella storia del calcio: una decisione che non ti sembra vera, ti stropicci gli occhi e pensi che ora l’arbitro tornerà sui suoi passi, l’ha fatto all’andata per un gol regolare, figuriamoci se non lo farà stasera al 95°… e invece no, Doveri ha visto, Doveri ha sentenziato e Massa si adegua.
Calcio di rigore, battuto dopo 1000 minuti di proteste (perché si sa, solo i giocatori della Juventus circondano l’arbitro per protestare, gli altri esprimono una legittima incazzatura) e gol, 2-1 e partita finita.
Postpartita stravolto, tutto ciò che volevo scrivere va amabilmente a farsi benedire, perché capisci che tanto nei prossimi giorni non si parlerà che di quel cross deviato con il braccio da De Sciglio, che non si doveva dare rigore, che la Juve ruba, che allo Stadium finisce sempre così, che siamo la mafia del calcio e che basta, non si può più continuare così.
E allora ti dispiace vedere il replay con la palla che va chiaramente a impattare sul braccio non aderente al corpo, ti dispiace sapere che il rigore c’era, ti dispiace scoprire che i 30 secondi oltre la fine del recupero ci stavano tutti per l’espulsione di Sosa, ti dispiace realizzare che non ci sono state decisioni scandalose a nostro favore ma nonostante questo sai che scoppierà il putiferio.
E allora la domanda ti sorge spontanea:
“Cazzo, rubiamo anche quando non rubiamo, ma perché non rubiamo sul serio?”
No Juve, così non si fa, mi cadi sempre sui fondamentali, credo che qualche altra squadra dovrebbe insegnarti come si fa: ad esempio c’è una squadra, che ha festeggiato il suo compleanno ieri, che una volta è riuscita a vincere uno scudetto arrivando terza. C’è un’altra squadra che va oltre le decisioni arbitrali da 30 anni, con i giocatori che spesso sostituiscono le decisioni della terna (il mitico braccio alzato di Baresi imponeva il fuorigioco) e che non concepiscono episodi a loro sfavore, un’altra che riceve tonnellate di rigori e favori e parla di vento del nord, per non parlare di quella mitica compagine che rappresenta il sud…
Impariamo da loro cara Juventus, qui dopo una partita che meritavamo di vincere e in cui, come dicevo prima, avevamo subito due episodi a sfavore, passiamo nonostante tutto da ladri: c’è qualcosa che non va, Allegri intervenga e basta alibi, o qui si comincia a rubare sul serio oppure si finisce male!
Ma passiamo brevemente alla partita: portati a casa 3 punti, che fatica però!
Alla fine passa tutto in cavalleria, lo so, però non si doveva arrivare a sperare in un rigore all’ultimo respiro per portarla a casa. Non si possono tutte le volte collezionare 250 palle gol e buttarne dentro solo un paio, stasera è andata bene come andò bene nel 2012 contro la Lazio con la punizione di Del Piero: però da allora sono passati 5 anni, la qualità della rosa è nettamente superiore, eppure duriamo sempre la solita fatica immane per chiudere le partite in tranquillità.
Il primo tempo poteva finire 3-0 e nessuno avrebbe avuto da ridire: è finito 1-1.
Nei primi 20 minuti del secondo tempo abbiamo sbagliato una quantità inanerrabile di gol e alla fine abbiamo rischiato più volte di capitolare: stasera è andata bene, ma vediamo davvero di non prenderci il vizio, chiudiamole subito queste partite e non facciamo stronzate.
Anche perché questi qui è sempre meglio non farli arrabbiare, non vorrei che qualcuno alla Juve domani mattina si trovasse una testa di cavallo in fondo al letto.
Ci siamo capiti, vero?
Buona giornata a tutti, keep the faith alive e forza Juve!
PS. Quarto Juventus – Milan della stagione, non ne sentirò davvero la mancanza di questi qui: ora facciamoci due risate per il prossimo closing che verrà rinviato.
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