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Juventus – Milan 2-1: rivadi Juve, ma un po’ più precisa…

Così è più facile, lo ammetto.
Scrivere un postpartita con il sorriso sulle labbra per la vittoria è molto meglio che scriverlo con la faccia torva dopo aver perso.
Graziearcà direte voi, ma il punto è un altro: scrivere questo pezzo con il morale più leggero mi lascia molto più lucido e, spero, capace di sottolineare alcuni aspetti di questa squadra che lentamente stanno venendo fuori.
La vittoria di stasera, assurdamente risicata viste le troppe palle gol sprecate, si inserisce in questo nuovo filone (spero) partito domenica scorsa contro la Lazio: messa da parte ogni remora Allegri ha deciso di giocarsela, buttando nella mischia quanta più qualità possibile in campo.
E tanti saluti alla ricerca dell’equilibrio, al primo non prenderle, al 3-5-2, alla squadra rocciosa che non prende gol e chi più ne ha più ne metta: buttiamoci in avanti, giochiamocela, rischiamo però occhio che così si dura più fatica e di fatto rimaniamo più scoperti.
Certo, se si fa viaggiare la palla e si evita di correre a vuoto, come successo altre volte in questo campionato, tutto diventa più facile e in teoria si potrebbe durarne meno di fatica, ma alla lunga comunque questo 4-2-3-1 impegna moltissimo i giocatori.

Insomma, a piccoli passi Allegri sta finalmente cambiando pelle a questa squadra: le ultime due partite vanno in tutt’altra direzione rispetto ai vecchi mantra “Non siamo il Real Madrid che vince le partite con 5 gol di scarto”, sinonimi di una Juve guardinga e attenta a non rischiare.
Almeno nel gioco, non nel risultato ed è questo che un po’ ci frega.
Domenica scorsa l’unico neo, da sottolineare il giusto perché alla fine non avevamo corso manco mezzo pericolo, era stata l’eccessiva imprecisione sotto porta dopo il doppio vantaggio; che, ricordiamolo, è un risultato rotondo, deciso e perentorio ma ti lascia sempre dormire con un occhio solo. Guai a distrarsi, a commettere un’imprecisione di troppo o semplicemente a non beccare un colpo di sfortuna come stasera che la partita si riapre (io dico sempre che sul 2-0 mi sento tranquillo all’inizio dell’ultimo minuto di recupero del secondo tempo) e da lì in poi potrebbe cambiare tutto.
Come stava per succedere stasera.
Assurdo, lo so: al loro primo tiro in porta, casuale visto che la palla a Bacca è arrivata da un rimpallo con Khedira, gol del 2-1 dopo che avevamo stradominato nel primo tempo e anche nell’inizio del secondo.
Lì la partita è cambiata; i telecronisti hanno poi enfatizzato parlando di grande Milan indomito e bla bla bla nel secondo tempo, scordandosi che abbiamo avuto 5-6 palle gol nitide per chiudere la partita, ma più passava il tempo più aumentava il nervosismo (e anche la stanchezza) da parte nostra e alla fine abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo invece che stare comodamente in poltrona ad aspettare il fischio finale.
Vediamola così: si soffre ancora, ma rispetto a qualche partita fa il cambio di marcia è netto; la strada da seguire è questa, scrollarsi di dosso la paura e andarsela a giocare, poi il prossimo obbiettivo è dominare la partita senza porsi limiti.
Possiamo vincerla 7-0?
Vinciamola 7-0!
Ricordate quando andammo a casa di questi qui e gli rifilammo 6 pere?
Ecco, quello è il nostro traguardo, non fermarsi mai, non perdere mai la concentrazione sotto porta e ottimizzare quante più palle gol possibili durante una singola partita.

Stasera abbiamo sofferto in modo assurdo, ma voglio pensare che siamo in fase di rodaggio, che dobbiamo toglierci le ultime tossine e poi ci divertiremo un sacco.
I giocatori sembrano aver gradito molto questo cambio di modulo e di mentalità, noi di sicuro lo gradiamo… magari, già che ci siamo, qualche golletto in più e siamo tutti più felici e contenti.
Detto questo, la partita l’abbiamo vista tutti: buona prova di tutti i titolari, sottolineo l’ottimo Asamoah sulla sinistra (anche se alla lunga è rimasto a corto di fiato, ma la prova è stata decisamente maiuscola), l’altrettanto ottima prova di Rugani che a questo punto potrebbe anche portare al sacrificio di Chiellini, quella buona di Mandzukic (poteva essere ottima ma quegli errori sotto porta abbassano il voto) e il Pjanic sempre più leader a centrocampo (chi l’avrebbe mai detto?), e vero erede nei calci di punizione dei due geni con la P (Platini e Pirlo).
L’unica perplessità ha riguardato Alex Sandro, entrato al posto di Dybala, sembrava fosse capitato lì per caso.
Dettagli.

L’importante è aver portato un’altra volta la vittoria a casa: terza semifinale di Coppa Italia di fila, semifinale da giocare contro il Napoli, ci sarà da divertirsi. Continuiamo così, magari raddrizziamo un po’ la mira, ok?

 

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