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C’era una volta Juve-Milan

“La vera gara tra noi e le milanesi sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda”. Per  l’Avvocato la vera sfida tra la Juve e le due società meneghine era quella di vincere quanti più titoli nazionali per aggiungere una nuova stella sopra lo stemma del club: la terza, a coronamento del numero perfetto, per quanto riguarda noi; la seconda per le altre due, per non far più sentire sola e abbandonata quella posta sulle loro maglie, che puzza ormai da un po’ di tempo di naftalina. Il traguardo, come abbiamo ricordato nella prima puntata di Radio J3S, è già stato raggiunto quattro anni fa e l’ottimo lavoro svolto dai dirigenti in queste ultime stagioni ci ha già fatto mettere in tasca (e quindi alle spalle) anche un terzo del cammino che ci proietta verso la quarta stella.

Negli ultimi anni, nonostante la Juve ci abbia abituato molto bene in campionato, con un ruolino di marcia quasi perfetto e piacevolmente monotono, le nostre aspettative non erano ancora completamente soddisfatte. Se le sfide europee e la storia della Juve in Champions ci entusiasmavano ma allo stesso tempo ci facevano tenere i piedi ben saldi a terra, i continui passi falsi delle milanesi ci riempivano l’animo di ulteriore gioia, aggiungendo così la ciliegina a quella torta tricolore che solo la Roma sembrava poterci contendere. Lo juventino era solito guardare la classifica focalizzando l’attenzione sui punti che separavano la Signora dai giallorossi ma, allo stesso tempo e con un ghigno spavaldo, controllava anche quanti punti stavano totalizzando insieme Inter e Milan. La speranza di poter chiudere il campionato con un punteggio più alto di quello dei ‘cugini’ stuzzicava il suo appetito, soprattutto quando le fievoli voci di un’utopistica fusione tra le due squadre facevano capolino sui social.

Messi da parte gli ultimi quattro capitoli, questa nuova avventura ci vede ora nei panni dell’inseguitrice in pieno affanno che cerca con tutte le sue forze di mantenere il passo del gruppo di testa e di trovare il fiato per non perdere di vista chi è davanti. Juve-Milan non è più una sfida scudetto. Dopo i due anni con Capello in panchina, si è dovuto attendere il primo anno con Conte allenatore per vedere di nuovo Juve e Milan contendersi lo scudetto. In termini temporali, sono passati sei anni inframezzati da un periodo in cui il calcio italiano ha toccato il suo punto più basso. Le due squadre non stanno attraversando un buon momento. Il Milan arriva da un deludente pareggio interno contro l’Atalanta dopo diversi risultati utili che sembravano aver scacciato una volta per tutte i fantasmi della crisi. La Juve ha finalmente messo in cassaforte le due vittorie consecutive che si aspettavano con ansia da più di due mesi. Restano però forti i dubbi sulla tenuta difensiva, visto che in otto partite la difesa bianconera ha subito gol alla prima occasione concessa. La pausa per le nazionali ha restituito ad Allegri diversi giocatori con problemi nuovamente di natura fisica che però non sembrano precluderne l’utilizzo per questa delicata partita. L’unico dubbio rimane sulla disponibilità di Caceres che dovrebbe aggiungersi agli indisponibili Padoin e Pereyra. Erano altri tempi quelli in cui un Nedved infortunato veniva sostituito da De Ceglie che offriva assist e procurava espulsioni.

Juve e Milan si sono affrontate in sfide affascinanti, molte delle quali sono state caratterizzate da parecchi gol e da doppiette personali: Pippo Inzaghi, a Torino, ne ha realizzata una con entrambe le maglie mentre tra i bianconeri restano indimenticabili quelle di Brazzo Salihamidzic ed Amauri negli anni più bui della nostra storia, dove scendeva in campo una squadra che era Juve solo nel nome ma non nel cuore. Nel recente passato come dimenticare invece l’entrata a gamba tesa di Marchisio alla bandierina dello Juventus Stadium a coronamento di una doppietta storica. Quando Rui Barros con una doppietta chiuse i conti aperti da Totò Schillaci in un Juve-Milan del 1990, Gigi Buffon non aveva ancora idea di quello che sarebbe diventato di lì a poco. Il portierone bianconero non sapeva neanche come le sfide contro il Milan avrebbero segnato diverse tappe importanti nella sua straordinaria carriera che proprio pochi giorni fa ha raggiunto il ventesimo anno. Immenso Capitano!

L’ultimo precedente contro il Milan a Torino ha visto la Juve trionfare per 3 a 1 in una partita però viziata dalle linee del campo non tracciate correttamente secondo regolamento. La svista del giardiniere bianconero favorì all’epoca la discesa di Tevez che lasciò sul posto Paletta intento a controllare la prospettiva della linea di centrocampo rispetto alla posizione dell’attaccante argentino. Con l’avvento della Goal-line technology e l’opulenza di Infront sulla gestione delle immagini delle partite, che altro potrà mai accadere per convincere il geometra Galliani ad aggiornare lo sfondo del suo smartphone?

 

Fino alla fine…ed anche oltre!

Forza Juve!

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