Il giorno della sua presentazione quale nuovo allenatore Allegri dichiarò senza mezzi termini che in Champions l’obiettivo (minimo?) erano i quarti di finale. Il traguardo è stato raggiunto: questa sera è in programma l’andata di questo turno contro il Monaco.
Quando Riedle, durante il sorteggio di Nyon, ha estratto la pallina dei monegaschi, abbinandola alla Juve, i tifosi bianconeri hanno tirato più d’un sospiro di sollievo perché erano state evitate, anche questa volta, le supercorazzate Bayern, Barcellona e Real; tuttavia, sarà bene che nessuno – giocatori in primis – pensi già di essere in semifinale perché di fronte ci sarà tutt’altro che una squadra materasso, attualmente terza nel suo campionato a soli quattro punti dalla prima in classifica.
Anche in questo caso, nella conferenza stampa pre-gara, l’allenatore non ha sciolto i dubbi sul modulo da impiegare – difesa a 3 o a 4 – poiché tutto dipenderà dalle condizioni di Barzagli (anche se appare improbabile il suo utilizzi, quantomeno dall’inizio). Secondo le ultime indiscrezioni, Allegri sembra orientato ad optare per il 4-3-1-2, lasciando la linea dei difensori a Licht-Bonucci-Chiellini-Evra. In mezzo, Pirlo (al rientro dal primo minuto) sarà il vertice basso del rombo e Pereyra quello alto; Marchisio e Vidal interni, in attaccao i confermatissimi Tevez e Morata.
Il Monaco gioca solitamente con il 4-2-3-1, modulo che gli consente di sfruttare appieno la sua arma migliore: le ripartenze (chiedere all’Arsenal per conferma). Tra le sue fila spicca la stella non più giovanissima di Berbatov, protagonista della nota vicenda del mercato 2012 tra la Juve e la Fiorentina, mentre da tenere certamente sott’occhio è il velocissimo Martial. A centrocampo ritroviamo l’usato sicuro Toulalan ed il promettente Kondogbia a formare la diga dinanzi alla difesa che schiera l’ex bolognese Raggi ed un’altra vecchia conoscenza del calcio internazionale, Ricardo Carvalho. Dato importantissimo da considerare: è una squadra che si chiude benissimo e subisce pochi gol.
Bianconeri e biancorossi si sono incontrati una sola volta nelle competizioni europee, proprio in Champions, nella semifinale 1997-98; in entrambi gli incontri hanno prevalso i padroni di casa, 4-1 per la Juve all’andata e 3-2 per il Monaco al ritorno.
Inutile evidenziare che sarebbe fondamentale, se non proprio chiudere, quantomeno ipotecare il discorso qualificazione già domani sera. La squadra svogliata e mentalmente assente vista a Parma sabato scorso dovrà lasciar spazio a quella che ci si era abituati a vedere da un po’ di tempo, con le chicche delle prestazioni offerte a Dortmund ed a Firenze, senza però avere la voglia di strafare che spesso è controproducente, ricordandosi che c’è anche un match di ritorno da giocare.