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Juve – Napoli: finalmente la parola al campo

Finalmente ci siamo, finalmente si gioca. Finalmente, perché non se ne poteva più delle tante, troppe chiacchiere che hanno invaso giornali, tv, rete e social (per non parlare delle nostre…tasche). Domani sera è in programma il big match tra la capolista Napoli e l’immediata inseguitrice nostra amata. Non certo una classica a queste “latitudini” di classifica per i partenopei: abbastanza frequente, di converso, dalle parti di corso Galfer.

I padroni di casa dovranno fare a meno, per infortunio, di Chiellini, Asamoah e Mandzukic, assenze certamente non da poco, specie quella del centrale difensivo che sa esaltarsi come pochi quando incontra attaccanti della levatura di Higuain. Nella conferenza stampa pre-gara l’allenatore bianconero ha lasciato il dubbio sull’eventuale impiego di Khedira, anch’egli reduce dall’ennesimo acciacco muscolare. Tutto lascia pensare, comunque, che il tedesco non verrà rischiato, atteso l’ottavo di Champions contro il Bayern ormai alle porte.

Altra incertezza è legata alla scelta del modulo difensivo da adottare, ovvero difesa a 3 o a 4, anche se Allegri pare orientato a schierare una linea composta da Lichtsteiner-Evra sugli esterni, con Barzagli e Bonucci in mezzo, lasciando la libertà ad uno dei due terzini di spingersi a turno in avanti, con il collega sull’altra fascia pronto a stringersi ai due centrali.

A centrocampo quasi sicuramente si rivedrà il quartetto sceso in campo a Frosinone, con Marchisio regista, Sturaro e Pogba interni, Cuadrado sul versante esterno destro. Coppia d’attacco Dybala-Morata.

I precedenti a Torino sono 72 con una netta prevalenza di vittorie a favore dei torinesi: in ben 45 occasioni la Juve ha conquistato l’intera posta in palio, con 20 pareggi e soltanto 7 sconfitte. Restringendo l’analisi allo Stadium, si scopre che gli azzurri non sono mai riusciti a portare a casa un solo punto: 0-3 nel 2011/12; 0-2 nel 2012/13; 0-3 nel 2013/14; 1-3 nel maggio 2015.

Come si diceva innanzi, si è parlato fin troppo di questa partita (molto a sproposito), con dichiarazioni arrivate da più parti (anche non napoletane) che hanno “acceso” gli entusiasmi dei partenopei e degli antijuventini in genere, come se la gara di domani fosse già stata disputata e stravinta dai campani.

Si è assistito anche al divertente teatrino inerente la designazione dell’arbitro, condito dalle “preferenze” espresse da diversi  addetti ai lavori (o presunti tali) per questa o quella giacchetta nera.

Ancora una volta (sarà anche per questo che adoriamo smisuratamente questi colori) l’ambiente bianconero ha risposto col più assoluto silenzio, col solito profilo basso che contraddistingue chi non ha bisogno di fare proclami e preferisce lasciar parlare il campo, unico giudice supremo ed inappellabile.

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