Dopo aver rovinato l’obiettivo interista perché non rovinare pure quello del Napoli? Gara senza senso per noi, l’unica soddisfazione sarebbe quella di batterli e farli praticamente uscire dalla corsa alla Champions League, quindi, come tutta questa parte finale di campionato, formazione piena di “riserve”. Torna Asamoah dopo un lunghissimo stop, mentre trova continuità Pogba che ha bisogno di giocare e anche tanto, in avanti spazio a Coman-Morata.
Alla Juventus, a questo gruppo, a questi calciatori, non basta una partita di poca importanza per non giocarla come si deve e lo abbiamo visto sabato scorso. Dopo un avvio discreto del Napoli, gli uomini di Allegri escono fuori con il possesso palla dominando il gioco. Gli ospiti sembrano quasi impotenti e la Juventus trova immediatamente il goal dopo che Coman tiene palla, si gira e con una scucchiaiata serve perfettamente Pereyra mandandolo in porta: l’argentino lascia rimbalzare e infila portando in vantaggio i padroni di casa. Non succede molto altro nel primo tempo, perché il Napoli praticamente non esiste, mentre la Juventus crea qualche presupposto pericoloso ma si perde negli ultimi metri, con Morata che è proprio l’emblema di ciò. Al minuto 39 però arrivo uno striscione dedicato alle vittime dell’Heysel, molto commovente: “Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre”.
Fuori Barzagli (che scopriremo poi essere uscito per un indurimento muscolare) e dentro Bonucci, mentre Benitez tira fuori Higuain e inserisce Gabbiadini. Mertens è il più in forma dei loro e tentando di mettere un pallone in profondità, trova il polso di Asamoah a ostacolarne la traiettoria. Il rigore è inesistente, ma Banti lo fischia: sulla battuta Insigne trova Buffon, che forse arriva addirittura con anticipo sul pallone e non riesce a indirizzarlo verso l’esterno, così Lopez ha la possibilità di inserirsi e battere a rete. Il risultato è in parità e il Napoli prende coraggio, anche perché sembrava la Juventus fino a quel punto a doversi giocare qualcosa.
Le occasioni per gli ospiti sembrano più casuali che frutto di azioni studiate: su un calcio d’angolo Buffon è bravo a parare un colpo di testa del neo-entrato Hamsik, poi fa un miracolo sul tiro al volo ancora di Lopez e infine libera una situazione pericolosa in area di rigore. Certo, sbaglia anche un’uscita su un calcio d’angolo che per poco non permette allo stesso Lopez di segnare a porta vuota, ma è la capoccia di Bonucci a fermargli il manone, altrimenti azzecca pure quella. La Juventus non ha ancora rinunciato ad attaccare, così arriva l’episodio che spacca la schiena al Napoli: Morata riceve palla sulla destra e serve al limite dell’area di rigore Sturaro; il giovane calciatore juventino con un movimento fulmineo manda a vuoto due calciatori napoletani e si trova solo davanti al portiere, piazzando perfettamente alla sua destra. Juventus che torna in vantaggio e non è ancora finita.
Il Napoli prova l’arrembaggio, ma senza risultati, dando spazio a due come Morata e Coman, un suicidio. Sono loro due infatti a sbucare da destra, da sinistra e da sottoterra, rendendosi pericolosissimi. Lo spagnolo viene lanciato da Pirlo e viene atterrato in area: il rigore è clamoroso ma Banti lascia correre. D’altronde meglio sbagliare a favore di chi si gioca una stagione, che sbagliare contro chi ha già festeggiato scudetto e Coppa Italia, no? Si scherza. Pochi minuti dopo però il rigore bisogna concederlo, perché dopo l’ennesima azione pericolosa di Coman, Morata va a contatto con Britos che con palla in gioco lo colpisce vigliaccamente con una testata in area di rigore. L’arbitro espelle il napoletano e indica il dischetto, dove alla battuta va Pepe, alla sua forse ultima partita allo Juventus stadium. Il numero 7 non sbaglia e festeggia un suo goal insieme a tutti i suoi compagni dopo più di tre anni dall’ultimo, quello in rovesciata contro la Lazio.
Finisce così, con altri 3 goal per il Napoli allo Juventus Stadium. Nel frattempo tra uno scudetto e una Coppa Italia riusciamo pure ad avere la soddisfazione di eliminare l’Inter dall’Europa League e il Napoli dalla Champions League. Adesso un po’ di riposo e poi formazione quasi titolare, si prevede, contro il Verona, per non perdere il ritmo partita. E poi? Poi si vedrà…
Fino alla fine…