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Juventus – Palermo: primo match point

Giunge il giorno della ghiotta occasione. Poichè non si può essere sempre avvantaggiati dal giocare sistematicamente “prima”, arriva nel contempo anche la gara da affrontare sapendo il risultato del Napoli, avversario acerrimo (più a polemiche che in campo) per lo scudetto.

Andiamo per ordine. Caricato finalmente da una partita d’anticipo, il Freccia… Azzurra deraglia nei pressi di Milano Centrale. San Siro sbaraglia San Gennaro. Dopo settimane di polemiche sul fuorigioco di Maxi Lopez, gli spettri con le sembianze di Bonucci e gli striptease di Albiol sotto gli occhi dell’arbitro di porta, bastano 4 minuti per recriminare ancora sull’ennesimo off side millimetrico. Napoli steso, Inter in rimonta e primo “match point” per la Juventus.

Nel pomeriggio, un Carpi in odore di salvezza affonda il Genoa, in 10 per tutto il secondo tempo, con quattro siluri senza pietà. La matricola emiliana è a tutt’oggi salva e non solo. L’incombere del baratro ora è tutto sulle spalle del Palermo, reduce dal solito cambio di panchina settimanale. A quando il cambio del proprietario?

Questa è la situazione attuale che fa da scenario alla gara dello Juventus Stadium tra i padroni di casa, in odore di traguardo tricolore, e i rosanero siculi, in preda a pensieri futuri del tutto inquietanti.

Ballardini (fino a quando sulla panchina palermitana?) schiera un temerario 4 – 3 – 1 – 2, non avendo più nulla da perdere, con Sorrentino in porta; Lazaar, Andjelkovic, Gonzalez e Morganella linea difensiva; Chochev, Jajalo, Hiljemark, terna di centrocampo; Brugman trequartista alle spalle delle punte Vazquez e Gilardino.

Allegri può contare sul rientro di Khedira e Dybala, il sacrificio di Mandzukic uomo mascherato, e la strameritata conferma di Rugani. Unico dubbio per l’esterno di sinistra tra Evra ed Alex Sandro, in funzione dello schieramento o meno sul fronte opposto di Cuadrado, con propensione più di attacco. Gli equilibri tattici sono giustamente imprescindibili per uno stratega conclamato come il mister bianconero.

A mio avviso il volere di Allegri è per una Juve con Buffon tra i pali; Rugani, Bonucci e Barzagli in una linea a 3; Evra e Cuadrado esterni di fascia; Pogba, Marchisio e Khedira in mezzo al campo con Dybala e Marione Mandzukic di punta.

Sulla carta è una partita a senso unico, ma le motivazioni disperate del Palermo devono far stare sul chi va là la compagine juventina, anche se la sconfitta del Napoli contro l’Inter apparecchia l’opportunità di portare a +9 il vantaggio sui partenopei e mettere un’ipoteca quasi certa sul quinto scudetto consecutivo. A meno che, i ragazzi di Allegri sentano in pieno il peso gravoso di giocare in posticipo. Sarri docet.

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