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Juve – Parma 7-0: e il tutto a 4 dietro, accipicchia!

Dopo il #fiuuu di Massimiliano e la vittoria in Champions League, si ritorna con la Serie A. La Juventus arriva alla vigilia con un dubbio: schierare il classico modulo che l’ha vista vincere in questi 3 anni, o continuare con quanto si è visto martedì contro l’Olympiakos. Allegri sceglie la seconda strada, ma gli interpreti devono essere per forza differenti: Evra e Asamoah lasciano spazio nel ruolo di esterno difensivo a Padoin, Vidal squalificato e Pirlo fuori per una contusione lasciano spazio a Romulo e Pereyra, che va a giocare più avanzato, mentre in avanti torna Llorente.

L’arbitro fischia l’inizio e la Juve entra subito in costante possesso del pallone, con ritmi buoni e schiacciando il Parma nella propria area di rigore. Il primo a provarci è Pereyra con una rovesciata che finisce debolmente a lato. Dopo pochi minuti arriva un tiro di Marchisio, poi ci prova Pogba, successivamente Tevez inizia la sua lotta alla ricerca del goal, ma i suoi i tiri non sono particolarmente pericolosi. Qualcosa però inizia a smuoversi, la Juve è in pressione e va al tiro con continuità. Arriva il minuto 23, Pogba fa partire un tiro dei suoi, Mirante ha difficoltà e non respinge benissimo, Fernando Llorente è reattivo e da due passi infila il Parma: 1-0.

Passano pochi minuti in cui la Juventus gestisce bene il vantaggio concedendo nulla al Parma, così da un’azione mal riuscita il pallone arriva a Pogba, il francesino lascia partire il tiro, che dopo la deviazione diventa un buon pallone giocabile per Lichtsteiner, che, sorprendendo tutti, da fermo lascia partire un tiro bellissimo, non molto potente, ma che va a scheggiare il palo e va in goal: 2-0.

Scorrono i minuti, la Juventus ora ha poco bisogno di spingere in avanti, il Parma prova ad affacciarsi e deve concedere per forza di cose più campo ai bianconeri, che infatti ne approfittano immediatamente. Tevez parte velocissimo da dietro, Lichtsteiner dalla destra lo accompagna alla perfezione, i parmensi dimenticano lo svizzero che riceve il pallone in profondità, palla in mezzo dove c’è il gigante spagnolo che non aspetta altro che mettere ancora una volta il pallone in rete da due passi: 3-0.

Tevez non ci sta, così, nonostante la partita sia già in cassaforte, il calciatore argentino, che finalmente può avere la soddisfazione di tornare a giocare per la sua nazionale, continua imperterrito a ricercare il goal personale, ma ancora una volta le sue conclusioni non sono pericolose e quindi si chiude così il primo tempo. Questa sua voglia, questa sua determinazione, però, presto gli faranno fare un qualcosa di magico. È il minuto 50, il Parma prova ad affacciarsi ancora una volta in avanti, accennando a una reazione, ma la Juventus non concede nulla e riparte in velocità innescando proprio Carlos Tevez: l’attaccante bianconero lascia scorrere il pallone vincendo un contrasto prima della linea di metà campo, resiste alla trattenuta insistita e parte velocissimo puntando la porta avversaria; prima però c’è da superare Lucarelli, che, neanche il tempo di capire che cos’è quell’entità che si avvicina a quella velocità, viene letteralmente sverniciato; arriva anche Felipe nel tentativo disperato di fermare l’Apache, ma la corsa del giocatore del Parma si rivela inutile perché alla velocità della luce quella “cosa” blu che corre, corre, corre sposta il pallone e lo aggira lanciandosi contro Mirante; il portiere del Parma si aspetta un tiro sul secondo palo, lo aspetta, vuole fare il miracolo, ma “colui che corre“, Carlos Tevez, aveva già capito tutto e piazza il pallone sul primo palo. Lo Juventus Stadium salta in aria e può ammirare una perla di rara bellezza: 4-0.

La partita è finita definitivamente, il Parma è annientato e capisce che più di così non riesce a fare: davanti si sta ritrovando una squadra col sangue agli occhi, che non ha intenzione di fermarsi e vuole continuare a far male, anche perché gente come Romulo, Padoin e Pereyra ha voglia di dimostrare il proprio valore. Ci pensa ancora Pogba però, come nel primo tempo, a sparare un altro missile sul quale Mirante va in difficoltà al minuto 58, sulla ribattuta arriva ancora “colui che corre”, Tevez: 5-0.

Allegri ne approfitta immediatamente e manda l’argentino in panchina dando spazio a un altro che sa correre benissimo, Kingsley Coman. La Juventus ci prova ancora con un altro paio di tentativi, entra Morata al posto di Llorente, e proprio al giovane spagnolo bastano 5 minuti per andare in goal dopo che Coman si libera benissimo, si accentra e, con un tocco straordinario, accarezzando il pallone da sotto, mette in porta Morata, che controlla e insacca: 6-0.

La Juventus si limita semplicemente a gestire il pallone con cura, aspettando la fine del match, accelerando di tanto in tanto. D’altronde sono entrati altri due ( due attaccanti) che hanno voglia di dimostrare quanto valgono. Palla sulla destra, Lichtsteiner vince un contrasto e poi è bravissimo a crossare per Morata che con un tocco elegante e volante buca ancora la difesa del Parma. Quarto goal in campionato per Alvaro, secondo assist nella partita di Lichsteiner: 7-0.

Finisce così la partita, nel migliore dei modi possibili. La sosta ci “tranquillizzerà” un pochino, ci annoierà, ma andarci con questa consapevolezza, dopo una prestazione del genere, così male non fa. L’avversario non era dei migliori, il Parma adesso è una squadra che non riesce a offrire nulla o quasi, e probabilmente pensava di aver ritrovato quel qualcosa in più dopo la vittoria con l’Inter, che comunque rimane una squadra di livello mediocre. Allegri ha preferito schierare la squadra con i 4 difensori, dopo la buonissima prova offerta contro l’Olympiakos: esperimento riuscito, ma lui lo sai, i calciatori lo sanno, la squadra deve migliorare e non basta un cambio di modulo con 2 belle vittorie consecutive per diventare invincibili. Di accantonare il 3-5-2 non se ne parla, la squadra può avere bisogno di entrambi i sistemi di gioco e più alternative di certo male non fanno, anche per spiazzare gli avversari, che non potranno più preparare la loro partita sempre e solo sul nostro unico modulo. Recuperiamo Caceres, Vidal, Barzagli e Pirlo, speriamo che nessuno si faccia male o si affatichi troppo con gli impegni in nazionale e ripartiamo, con la consapevolezza di essere una gran bella squadra, una gran bella Signora. La Vecchia Signora.

Fino alla fine…

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