Mentre il campionato di calcio (oltre a essere il sale alcalino dell’acido campionico, il campionATO di calcio, appunto!) si alimenta di attese agresti, quasi bucoliche, che spaziano da chi ha bisogno di sostegni… pecorari a chi attende invano il… pastore, come direbbe Sgarbi: “Capre, capre, capre”; mentre tutto ciò accade per la miseria, c’è una squadra che tira dritto per la sua strada, senza altro conduttore che un segaligno signore toscano di scoglio che non si lamenta mai.
Al martedì gli atalantini picchiano come fabbri e la giacchetta lilla lo permette (non aiutato dalla nebbia)? Bene, si riprende con gli abili e arruolabili e al massimo si chiede a Bernardeschi di stringere i denti. Forse si cambia modulo, forse no. Se ne mettono 11 in campo e poi si va a vincere, perché siamo nella seconda parte della stagione. Questo vuol dire essere da Juve! E chi non lo capisce, peste lo colga.
È seconda parte della stagione anche per noi tifosi. Chi non dà segni di juventinità (e sapeste quanti ce n’è!) si levi di torno. I “piangina” sopravvivono 130 chilometri più ad est, che si accomodassero. Essere juventino significa averli tutti contro, neo commissario F.I.G.C. compreso, tal Fabbricini “eminenza grigia o grigiastra”, nascosto dietro gli scaffali del C.O.N.I. e riesumato per non cambiare nulla. A domanda: “Che cosa farà contro un Procuratore che non è super partes?” la risposta è stata eloquente: “Anch’io non sono “super partes”. Napoli o Roma, che differenza fa?
Quindi, niente alibi o giustificazioni, gli infortuni esistono e lasciano lo strascico, ma si fa con quel che si ha e se c’è poi chi non comprende la enorme capacità di interscambiabilità dei ruoli tra i giocatori della rosa, il problema è suo. Meglio che si dia al cinema nelle ore di gara, si diverte di più ed evita di fare la figura del peracottaro.
Domani all’Allianz Stadium si gioca una partitaccia, talmente partitaccia che più partitaccia non si può. Di fronte a un Sassuolo rinfrancato dalla cura Iachini, al di là dei risultati recenti, tanto da battere l’Inter e fermare la Roma all’Olimpico, la Juve ha un solo risultato. Per ritornare capolista momentanea e per mettere pressione al Napoli – poco abituato a giocare dopo – impegnato in una scampagnata fuori porta.
Buffon torna tra i pali anche in campionato. E poi largo all’utilizzo dei dadi: 3 o 4 in difesa? 3 – 5 – 2 o 4 – 3 – 3 o 4 – 4 – 2 ? Che cefalea da numeri! Azzardo una formazione possibile, ma non garantisco. Dunque, davanti a GIGI, Barzagli, Benatia e Chiellini; De Sciglio e Alex Sandro esterni di centrocampo, con Khedira, Pjanic e Matuidi nella terra di mezzo; Higuain e Mandzukic di punta, a pestarsi i piedi e a dimostrare che insieme non possono giocare. Azzardo quindi il vecchio e superato 3 – 5 – 2, il principio dell’epopea, la muraglia contro cui tanti baldi benintenzionati sono andati a sfracellarsi, poichè la cultura bianconera recita, prima non prenderle e poi… vincere non è importante eccetera eccetera.
Iachini viene a Torino con un’idea di Sassuolo guardingo e pronto a non lasciare andare le occasioni che si presentassero. Così detta sembra una banalità, ma al cospetto della Juventus, ha tanto la sembianza di un’autentica impresa. Eppure qualcosa mi dice che i neroverdi non parcheggeranno il pullman davanti a Consigli, portiere di valore. Davanti a lui lo schieramento emiliano prevede Lirola (fresca cessione di Marotta a titolo definitivo), Acerbi, Peluso discreto ex, Adjapong a 4 in linea di difesa; Duncan, Magnanelli e Missiroli in mezzo; Berardi (c’è, per buona pace dei napulotti già in odore di combine), Matri altro ottimo ex e Politano, sì proprio lui, rimasto in Emilia per volere di… Marotta. È davanti che il Sassuolo ha qualità, anche alla luce dell’arrivo di Babacar da Firenze, per aumentare la fisicità dei neroverdi.
Servono i 3 punti, giocando bene, giocando male, con merito o “culo”, in qualsiasi maniera, ma servono. Perchè alla fine della fiera saranno i punti contro le cosiddette “piccole” che faranno la differenza, guai a mancare il colpo. A Benevento, come già all’andata, si configura una giornata all’insegna di tarallucci e vino.
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